L'Economia

La strada di Etf e wallet. Ma se perdi la chiave...

- P. Gad.

Ci sono tre modi per comprare Bitcoin: attraverso strumenti finanziari quotati in Borsa, che replicano l’andamento della criptovalu­ta. Direttamen­te, tramite un wallet, un portafogli­o digitale, come quello proposto dall’italiana Conio, lanciata nel 2015, già integrata nell’app Hype (gruppo Sella), nella piattaform­a Nexi Open e presto disponibil­e anche per i clienti di Banca Generali. Oppure, terza opzione, rivolgendo­si agli exchange, piattaform­e di negoziazio­ne estere specializz­ate.

«Qui siamo al di fuori dei circuiti finanziari. In passato alcuni di questi operatori sono stati vittima di attacchi hacker o si sono rivelati poco solidi. Quindi bisogna fare attenzione: il consiglio, in questo caso, è di scegliere i maggiori operatori, come Coinbase, Bitstamp, Kraken. Il vantaggio è quello di possedere direttamen­te la moneta. Inoltre — ricorda Piermattia Menon, analista di Consultiqu­e — se l’importo detenuto è inferiore ai 51.645 euro, le plusvalenz­e non sono tassate. Lo svantaggio è che, trattandos­i di depositi all’estero, bisogna dichiararl­i nel quadro RW della dichiarazi­one dei redditi».

Al contrario, osserva Menon, consideran­do i replicanti finanziari, come Etc, Etn o certificat­i, si passa dai circuiti tradiziona­li, con tutti i presidi di controllo del caso. Gli svantaggi sono rappresent­ati dalla tassazione sulle plusvalenz­e, pari al 26% anche per importi inferiori ai 51mila euro. E c’è da considerar­e il rischio di credito delle società emittenti, anche se queste dichiarano di acquistare Bitcoin come collateral­e: HANETF, ad esempio, permette anche il riscatto direttamen­te in Bitcoin». Sull’italiana Conio, che ha superato i 170 mila clienti, si possono acquistare frazioni di Bitcoin, a partire da pochi euro, con una carta di credito, una prepagata o tramite bonifico. Per vendere, è sufficient­e indicare l’iban del proprio conto e attendere l’accredito in euro della somma corrispond­ente. Qualche attenzione in più è richiesta se si compra o si vende attraverso gli exchange esteri. L’acquisto avviene bonificand­o l’importo in euro su un conto presso un intermedia­rio bancario autorizzat­o, dove la somma resta depositata fino alla conversion­e in Bitcoin. Se si vende, il ricavato, convertito in euro, rimane depositato fino a quando l’investitor­e non decide di effettuare il bonifico verso il proprio conto. «Gli exchange su cui vengono scambiati i Bitcoin hanno un problema: si accede ai wallet solo attraverso una chiave privata, una complessa password da 64 cifre esadecimal­i, ognuna da 4 bit. Se si perde la chiave, il contenuto del portafogli­o diventa inaccessib­ile. Secondo le stime, proprio per questo motivo sarebbero andati persi circa 4 milioni di Bitcoin», racconta Miccoli. «Noi abbiamo risolto il problema con una soluzione a tre chiavi che consente di recuperare i Bitcoin in caso di emergenza. Un sistema che ha ottenuto il brevetto dall’us Patent and Trademark Office americano».

 ??  ?? Protagonis­ti Christian Miccoli, co-fondatore di Conio, una startup che dal 2015 propone un portafogli­o digitale per investire in Bitcoin
Protagonis­ti Christian Miccoli, co-fondatore di Conio, una startup che dal 2015 propone un portafogli­o digitale per investire in Bitcoin

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