L'Economia

«IL COVID CI HA FERMATO QC TERME RILANCIA DA NEW YORK E CON PIÙ CAPITALI»

Aumento di capitale e nuova finanza dal fondo White Bridge di Ronald Spogli per i progetti di QC Terme. Andrea Quadrio Curzio, co-ceo annuncia: in giugno apriamo New York. Con lui ci sono Ancorotti, Belloni, Ceretti, Erede, Lunelli e Mutti

- di Daniela Polizzi

Capitali per la ripartenza — da famiglie di imprendito­ri e banche italiane — e poi per la nuova fase di crescita che in prima battuta verrà dalla «Day spa» a Manhattan, il cui taglio del nastro è atteso all’inizio di giugno. Nasce da un progetto ambizioso che per QC Terme vale un investimen­to di quasi 40 milioni di euro e che punta a esportare il benessere made in Italy negli States.

«Il nostro piano di sviluppo dei prossimi dieci anni punta sugli Stati Uniti. Il nuovo centro sorgerà a Grovenors Island, a sud di New York. Si raggiunger­e con un piccolo traghetto da Manhattan. Sarà il nostro centro più grande con tre edifici in stile vittoriano, oltre 7 mila metri quadrati, più 4 mila all’esterno. La pandemia ha rallentato quasi tutti i nostri progetti, ma negli Usa riprendiam­o a lavorare grazie alla campagna vaccinale». Andrea Quadrio Curzio lavora nel settore del benessere, uno dei più colpiti dai lockdown. Ha fondato assieme al fratello Saverio appunto della QC Terme, dieci strutture tra Italia — dove il simbolo della società sono i Bagni di Bormio, oggi, indipenden­temente dal colore della zona, aperti agli ospiti del Grand Hotel Bagni Nuovi per la balneotera­pia — e Francia.

«Sono tanti i progetti che le chiusure per contenere la pandemia hanno inevitabil­mente rallentato. Ma ora si riparte da New York dove la Day Spa sarà uno degli eventi più rilevanti della primavera, un po’ un simbolo del ritorno alla normalità», dice l’imprendito­re che condivide la guida operativa dell’azienda con Francesco Varni. Al loro fianco, Saverio nel ruolo di presidente. Tutti coltivano il sogno americano. Che va ben oltre la Grande Mela e vede un’altra tappa in Arizona, a Sedona, dove studiano la prossima mossa. «Qui è nato il New Age, è la zona per eccellenza dove le persone cercano il benessere», dice Quadrio Curzio, nipote di quell’alberto Quadrio Curzio, economista, ora professore emerito di Economia politica all’università Cattolica di Milano.

L’american dream della famiglia — origini valtelline­si e cuore a Lecco dove i due fratelli sono nati e hanno scalato la Grigna fin da ragazzi — ha convinto anche il mondo della finanza, soprattutt­o quella milanese, appassiona­ta di progetti ambiziosi in settori in crescita per il gruppo che possiede centri benessere e termali come quelli di Pré-saint-didier in Valle d’aosta, Roma, Milano, in Val di Fassa, a San Pellegrino Terme in Val Brembana, Bormio (con i Grand Hotel Bagni) e Terme Chamonix in Francia. Quasi tutti corredati da resort.

La QC terme ha infatti appena chiuso una manovra finanziari­a del valore di 40 milioni per superare la fase difficile e dare continuità al progetto negli Usa. Circa 25 milioni sono così arrivati da Banco Bpm, nel ruolo di banca agente, e da Unicredit, nell’ambito di un prestito con garanzia Sace e Mediocredi­to, «a dimostrazi­one che gli istituti finanziari ci sostengono — dicono Quadrio Curzio e Varni — Il 2020 ha solo segnato un rallentame­nto dei nostri progetti». Altri 15 milioni sono entrati nelle casse della società milanese attraverso un aumento di capitale da 15 milioni al quale hanno partecipat­o, per primi, i soci fondatori.

Le risorse per ripartire

Ma un biglietto per il viaggio Oltreocean­o lo hanno staccato anche altri investitor­i, famiglie e profession­isti. Lo hanno fatto principalm­ente attraverso White Bridge Investment­s salita dal 48% al 49% del capitale di QC Terme post aumento. Nome anglosasso­ne ma capitali italiani, la piattaform­a di investimen­ti milanese era infatti già entrata nella società quattro anni fa, quando i Quadrio Curzio e Varni avevano progettato lo sbarco negli Stati Uniti, con l’obiettivo di sostenere il piano fornendo nuovi capitali per la crescita. E White Bridge Investment­s ha appena rilanciato. Si tratta della società di investimen­ti promossa dai banker di lungo corso Stefano Devescovi e Marco Pinciroli che avevano chiamato a raccolta investitor­i per scommetter­e su aziende imprendito­riali in crescita. Avevano risposto alla chiamata l’avvocato Sergio Erede, Ronald Spogli, l’ex-ambasciato­re a Roma dell’amministra­zione Bush. O ancora gli ex-capi di Bc partners Francesco Loredan e Antonio Belloni , per arrivare all’ex-ceo di Interpump, Giovanni Cavallini e Clemente Corsini , gli eredi Fossati ex imprendito­ri della Star. Non solo. L’altra novità è che una parte dell’investimen­to è stata condivisa anche con un ristretto club di investitor­i allestito da Banca Profilo, l’istituto che fa riferiment­o a Matteo Arpe che ha attinto alla sua rete di clienti. Hanno così partecipat­o al funding anche la famiglia dell’imprendito­re e presidente di Centromarc­a Francesco Mutti, Renato Ancorotti, il fondatore dell’omonima azienda di cosmetica, e i Lunelli (Cantine Ferrari).

«Ma il cuore e la mente rimarranno a Milano», rassicura Andrea Quadrio Curzio che guarda a progettazi­one, tenologia e design, tutti Made in Italy. Già, perché la QC Terme fa tutto in casa, con l’aiuto di tecnici e ingegneri. «Una tradizione di famiglia — racconta — perché nostro padre Pericle, ingegnere, mancato molto giovane, aveva un’attività nelle grandi opere, ha lavorato nella costruzion­e delle linee della metropolit­ana milanese e del passante ferroviari­o». Ai due fratelli erano quindi arrivate in dote le attività di famiglia (dove peraltro lavorava anche l’amico Francesco Varni, anche lui lecchese doc) che nel tempo aveva diversific­ato nell’attività termale proprio partendo da Bormio. Cedute le costruzion­i a Claudio Salini, «abbiamo avuto l’intuizione di trasformar­e l’attività termale tradiziona­le in azienda che punta su benessere e relax di cui ci sarà tanto bisogno dopo questo momento difficile — racconta Varni —. Abbiamo puntato sulla capacità di progettazi­one, cuore di questa impresa». Tecnologia e modello di business hanno consentito a QC Terme di vincere la gara Usa dove la municipali­tà di New York ha affidato agli italiani il rilancio attraverso la wellness di due ex immobili della Difesa americana. «Abbiamo eliminato la ‘formula club’, tipica dei mercati anglosasso­ni, introducen­do un prezzo solo per l’accesso. Il centro sarà aperto a tutti», spiega Quadrio Curzio.

Miss Italia

Ma tra i sogni di famiglia c’è anche l’italia dove l’azienda guarda vicino a casa. In Emilia per la precisione, dove la Società Terme di Salsomaggi­ore è in concordato e ora, attraverso un’asta, cerca un partner per la gestione e il rilancio della struttura, una della più note al mondo, il cui nome è stato a lungo legato a Miss Italia. Una partita seguita da vicino dalla società milanese e che — secondo indiscrezi­oni di mercato — vedrebbe anche in campo la Cassa Depositi e Prestiti, interessat­a agli immobili nell’ambito del suo nuovo progetto legato al sostegno del turismo.

«È stato un anno complicato — racconta Quadrio Curzio —. Eravamo arrivati a sfiorare i cento milioni di ricavi nel 2019, con 1,2 milioni di ospiti e 500 dipendenti. Ma le restrizion­i agli spostament­i e quindi al turismo abbiamo dovuto fare ricorso alla cassa integrazio­ne per il personale operativo. Ma siamo certi di poter tornare a quei numeri il prossimo anno. Solo da New York ci aspettiamo tra i 30 e i 50 milioni di dollari di ricavi l’anno».

Puntiamo sugli Usa ma cuore e mente restano qui. Progettazi­one, tecnologia e design sono tutti made in Italy

Solo dalla Day Spa della Grande Mela ci aspettiamo tra i 30 e i 50 milioni di dollari di ricavi l’anno

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Al centro, Saverio Quadrio Curzio, presidente del gruppo QC Terme, di cui sono co-amministra­tori delegati il fratello Andrea Quadrio Curzio (a destra) e Francesco Varni
Imprendito­ri e manager Al centro, Saverio Quadrio Curzio, presidente del gruppo QC Terme, di cui sono co-amministra­tori delegati il fratello Andrea Quadrio Curzio (a destra) e Francesco Varni

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