L'Economia

FABIO FRANCESCHI: IL DEBITO NEMICO DELLE IMPRESE NOI SIAMO LIQUIDI INVESTIAMO IN ITALIA CRESCIAMO ALL’ESTERO

- GRAFICA VENETA di Francesca Gambarini

L’azienda padovana (Harry Potter tra i maggiori successi di sempre, oggi la bio di Obama) rileva Lake Book a Chicago Il presidente Franceschi: diventiamo un player globale, in futuro saremo Usa al 60%. Con l’acquisizio­ne fatturato della holding a 200 milioni, con 50 in cassa. A Trebaseleg­he 50 assunzioni e investimen­ti per due nuovi impianti

Copertine da record Fabio Franceschi, 52 anni, seconda generazion­e e presidente del gruppo di Trebaseleg­he (Padova). Dall’alto, in senso orario, alcuni bestseller stampati da Grafica Veneta: la saga di Harry Potter, il saggio di Bill Gates sul clima, la biografia di Barack Obama, l’ultimo libro di Stephen King, «Later»

La prima bandierina l’ha piantata a Melrose Park, Illinois, a ovest di Chicago, dove a fine febbraio ha acquisito il 90% di Lake Book Manufactur­ing. Ma Fabio Franceschi, 52 anni, presidente di Grafica Veneta, fa capire che non sarà l’ultima. Lo stampatore della saga del maghetto più famoso del globo, Harry Potter, e di bestseller come la biografia di Barack Obama («Il titolo me l’hanno portato in una chiavetta usb, per paura di hackeraggi», rivela), ma anche quello che con la sua divisione h24 stampa fino a centomila copie di un libro in un giorno per i suoi importanti clienti, ovvero i primi sette editori mondiali, ha preso di mira il continente a stelle e strisce. Guardare Oltreocean­o sembra obbligato per il gruppo che ha già una quota di mercato pari a circa il 60% in Italia e tra il 25-30% in Europa, in linea con una crescita che ha portato l’azienda veneta dai 3 dipendenti del 2000 ai 700 di oggi (compresi quelli di Lake Book). «Dopo l’acquisizio­ne siamo entrati tra i primi cinque-sei fornitori del mercato Usa — spiega Franceschi, che guida l’azienda di Trebaseleg­he con a fianco Riccardo Stilli, a capo delle strategie del gruppo —. Si tratta di un primo step verso un’ulteriore espansione in altri stati, passaggio che riteniamo fondamenta­le anche perché gli Stati Uniti si stanno già riprendend­o dalla pandemia e correranno sempre più veloci. Immagino un futuro dove il nostro fatturato sarà per il 60% in dollari e per il 40% in euro».

L’operazione

L’azienda, finanziari­amente solida e con liquidità a disposizio­ne, ha completato l’acquisizio­ne (il cui valore non è rivelato), con risorse interne. Il gruppo a cui fa capo Grafica Veneta, la Sofigraf, holding di proprietà della famiglia Franceschi, partecipat­a anche dalla moglie del presidente, Fiorella Masiero, che in azienda si occupa della parte finanziari­a, dopo lo shopping americano arriverà a fatturare 200 milioni di euro; 150 il bilancio tricolore, che comprende attività dal real estate alle calzature, dove è la stamperia a fare la parte del leone. «Di debiti non ne vogliamo sapere, l’economia globale ha davanti a sé molta incertezza, se si vuole vivere in modo sereno è preferibil­e non fare debito. Dopo l’acquisizio­ne abbiamo ancora una cassa attiva per 50 milioni — dice Franceschi —. Il gruppo ha anche buoni margini, le sinergie stanno portando efficienza sia sugli acquisti che sulla tecnologia. Siamo stati fortunati: Lake Book è un’azienda avanzata, con cinquant’anni di storia, somiglia molto alla nostra e fa un prodotto di qualità simile. È di proprietà di due fratelli e si respira un clima famigliare, come accade qui da noi».

I due fratelli sono Dan e Paul Genovese, quarta generazion­e di immigrati calabresi. E proprio Merlose Park è storicamen­te uno dei centri della comunità italiana di Chicago.

Radici comuni e stessa visione imprendito­riale hanno permesso di chiudere l’affare, con un viaggio nel quartier generale della stamperia Usa che Franceschi vorrebbe presto ripetere «per mettere a terra le strategie per il 2022». Nel frattempo, Dan Genovese ha scritto in una lettera ai suoi dipendenti: «Se Lake Book avesse un albero genealogic­o, le nostre radici coincidere­bbero con quelle dei cugini italiani. Sono certo che un’unione tra le famiglie Franceschi e Genovese sia uno step naturale e una decisione di successo». L’intero team di Lake Book rimarrà in azienda per far rafforzare e far crescere ulteriorme­nte il business.

Le due «sorelle» dalla stampa, da una parte all’altra dell’atlantico, hanno chiuso il 2020 con il segno più. «Nonostante il Covid, l’inizio del 2021 è sicurament­e positivo, con tante soddisfazi­oni: Grafica Veneta cresce del 30%, Lake Book del 25% — dice il presidente —. L’intenzione è arrivare a stampare circa 400 milioni di libri nel 2022, portando la nostra divisione h 24, quella che io chiamo da “centometri­sti” in Illinois: in questo modo diventiamo un player globale e credibile, che può affrontare i grandi numeri del mercato americano dove, una volta che hai guadagnato la fiducia, ci sono oceani di possibilit­à». Oggi, Grafica Veneta e Lake Book, insieme, stampano già 35 autotreni di libri al giorno.

Gli obiettivi

Si lavora intanto per portare a termine gli investimen­ti decisi per l’anno in corso. «Inseriamo due nuovi impianti a Trebaseleg­he, con cinquanta nuove assunzioni; negli Usa altri tre impianti sono in arrivo dal Veneto e assumeremo cento persone», spiega Franceschi. Si cercano figure da far crescere. «Abbiamo un percorso formativo interno valido, in sei mesi si crea un rapporto di reciproca stima e ci diamo degli obiettivi per proseguire insieme — racconta il presidente —. Per me è importante stabilire un rapporto: i miei 500 collaborat­ori a Trebaseleg­he li conosco tutti, loro sanno che se hanno un problema la sera, finito il turno, possono venire a confrontar­si».

Se la tecnologia è da sempre fiore all’occhiello della stamperia, con due uffici di sviluppo che studiano come migliorare sempre di più il prodotto («Un libro fatto bene aiuta tutto il mercato», è solito dire Franceschi), l’altro obiettivo, già centrato, è la sostenibil­ità: «La nostra carta è al 100% certificat­a Fsc, viene dalla Scandinavi­a. Abbiamo uno stabilimen­to di cento mila metri quadrati totalmente carbon free, grazie al nostro impianto fotovoltai­co — ricorda il presidente —. Entro la fine dell’anno anche Lake Book lo sarà: è un investimen­to da farsi». Strappare anticipazi­oni sul fronte editoriale, invece, sembra una missione impossibil­e. Ci proviamo. Quale sarà il libro-rivelazion­e del 2021? «Facciamo 120 volumi al giorno, è difficile avere un legame con tutti i titoli, ma di certo stampare rimane una sensazione bellissima: ogni autore per noi è speciale — ammette Franceschi—. Ora per esempio siamo alle prese con il libro di Bruno Vespa».

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