Cinghiale, un pennello da 10 milioni
Alcune pubblicità sono ancora scolpite nella mente dei telespettatori con un po’ di memoria storica. Una di quelle più memorabili era ambientata nella Milano degli anni Ottanta, dove in mezzo al caos cittadino e al rumore dei clacson, un uomo in bicicletta pedalava con un gigantesco pennello sulle spalle. Un vigile dai guanti bianchi, come era di ordinanza a quel tempo, lo ferma e lo apostrofa: «Ma cosa fa con quell’arnese? Non vede che ostacola il traffico». E il ciclista: «Devo dipingere una parete grande, ci vuole un pennello grande!». Ed allora la mitica risposta: «Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello!». Voce fuori campo: «Cinghiale!».
Ideata dal grande pubblicitario Ignazio Colnaghi, quello del Calimero e di «Ava come lava», lo spot fece conoscere la Pennelli Cinghiale del Cavaliere Alfredo Boldrini in tutta Italia.
La storica réclame dell’uomo in bicicletta con la pennellessa in spalla torna in versione digitale, mentre si pensa a un museo
Tre donne guidano l’azienda fondata da Alfredo Boldrini Il fatturato ha raggiunto i 10 milioni, la filiera conta 40 aziende e le agevolazioni per ristrutturare hanno spinto le vendite
Una fama poi addirittura saccheggiata anche dal cinema (il claim comparve in alcune commedie all’italiana) e anche da battute di molti artisti e personaggi pubblici (tra cui Dario Fo, Mourinho, Fabio Volo, Jovanotti, Luciana Litizzetto, e molti altri).
La storia
L’attività di Alfredo Boldrini, insieme a quella del fratello, aveva avuto inizio negli anni ’30, quando i due vendevano pennelli e scope realizzati artigianalmente da sette donne che lavoravano con la sola dote delle mani. E i fratelli poi commercializzavano i manufatti macinando in bicicletta chilometri e chilometri da porta a porta.
Nel secondo dopoguerra l’azienda si sviluppa a Cicognara di Viadana nella Bassa profonda del mantovano, dove si trova un distretto specializzato nella produzione di pennelli e scope, famoso per la qualità della setola e della saggina, oltre che per la tecnologia delle macchine mischiatrici.
Gli anni Sessanta e Settanta vedono una stagione di massima espansione dimensionale dell’impresa, accompagnata dai molti testimonial che utilizzano la battuta del grande pennello per la loro attività di comunicazione. Uno tra tutti Sandro Mazzola, idolo interista del fondatore, che sicuramente contribuisce alla popolarità della marca tra gli utilizzatori di pennelli e vernici per imbiancare porte e pareti.
La catena
Oggi intorno alla Cinghiale, riferimento di tutta l’area geografica per l’innovazione, ruotano più di 40 aziende specializzate della filiera. Il complesso ha un nuovo sito produttivo e 30 dipendenti e altrettanti agenti commerciali. Si utilizzano nuove tecnologie