Da oggi il Btp Futura con 4 cedole crescenti
Al via la sottoscrizione del titolo a 16 anni con remunerazione extra legata al Pil La prima cedola (0,75%) non cambierà. Le altre potranno essere riviste al rialzo
Quattro cedole crescenti annunciate venerdì — 0,75% dal primo al quarto anno; 1,20% dal quinto all’ottavo anno; 1,65% dal nono al 12esimo anno; 2% dal 13esimo al 16esimo anno — e «perfezionate» eventualmente al rialzo a fine collocamento. Solo la prima resterà comunque ferma allo 0,75% per i primi 4 anni. Con questo viatico oggi si parte. Il nuovo Btp Futura avrà una durata di 16 anni, con rimborso al 27 aprile 2037. Le sottoscrizioni aperte da stamattina dovrebbero durare fino a venerdì, ma il condizionale è d’obbligo, perché se le richieste da parte degli investitori dovessero risultare particolarmente elevate, il Dipartimento del Tesoro potrebbe decidere di chiudere prima. Chi è particolarmente tecnologico, può inviare la richiesta direttamente dal proprio computer, ma banche e Poste italiane sono a disposizione dei propri clienti. Il prezzo è uguale per tutte le persone fisiche e per le società che gestiscono patrimoni di terzi, purché si tratti di richieste per conto di clienti persone fisiche. Il titolo viene collocato e rimborsato al valore nominale, 100.
La fedeltà
Consuetudine ormai sedimentata è il premio che l’emittente pubblico pagherà agli investitori. Che non sarà uguale per tutti. I primi a riceverlo saranno quelli che acquistano in questi giorni e lo avranno ancora in portafoglio il 27 aprile 2029. Fa fede il codice Isin, la «targa» assegnata in fase di emissione: IT0005442089. Chi lo acquisterà dopo venerdì prossimo non avrà diritto al premio fedeltà. La remunerazione extra è in stretto collegamento con la crescita economica del nostro Paese. Un’ottima occasione, ora, dopo un anno in cui il Pil è sceso e in attesa di una ripresa che, per questo e per l’anno prossimo, si stima intorno al 4 per cento. Il premio per chi è rimasto otto anni sarà pari al 40% della media del tasso di crescita annuale del Prodotto interno lordo nel periodo. In ogni caso, il valore minimo del premio sarà pari allo 0,4 per cento del capitale investito e potrà arrivare ad un massimo dell’1,2 per cento.
Chi manterrà il Btp anche per gli otto anni successivi, il 27 aprile 2037 riceverà due accrediti. Il primo completerà il premio già pagato otto anni prima e sarà pari al 60% della media del tasso di crescita annuale del Prodotto interno lordo nei primi otto anni di vita del titolo. In questa occasione il premio minimo sarà pari allo 0,6% del capitale investito per arrivare al massimo dell’1,8 per cento.
Il secondo premio farà riferimento alla crescita economica italiana che sarà maturata tra il nono e il sedicesimo anno di vita del Btp Futura. Anche qui con una percentuale minima dell’1% del capitale investito, fino ad una massima del 3%.
La valutazione
È un’occasione da valutare? Sì, per varie ragioni. In primo luogo, il valore crescente del flusso degli interessi, con tre differenti cedole, dopo la prima, rispettivamente, dopo quattro, otto e dodici anni. Un’emissione a cedola fissa, ma paradossalmente con valore delle cedole future via via più alto rispetto a quella iniziale. In questa fase in cui i livelli dei rendimenti di mercato sono previsti in rialzo sarà maggiormente in grado, rispetto ai Btp classici, di difendersi. A sostegno di questa affermazione vi è la possibilità che il Dipartimento del Tesoro possa modificare, solo al rialzo alla fine del collocamento, il valore delle tre cedole che seguono quella iniziale.. Il valore di quest’ultima, invece, non potrà mutare nei primi 4 anni. E se si cambia idea durate la strada? Già dal 27 aprile prossimo sarà possibile comprare o vendere il Btp Futura sul Mot.
Il valore nominale minimo sottoscrivibile è di mille euro e la tassazione applicata alle cedole del 12,50 per cento, invece del 26% che si applica agli altri strumenti finanziari. E pure sulle eventuali plusvalenze, in caso di vendita del titolo. Come tutti i Btp, Futura è esente da tasse di successione.
Una quota del comparto obbligazionario del proprio portafoglio titoli potrebbe essere investita in questa nuova emissione, a fianco di quella decennale collocata nei mesi centrali dell’anno passato. Quest’ultimo, nei dieci mesi circa di quotazione, ha visto il prezzo sfiorare il valore di 105, contro il prezzo di collocamento che, come per il titolo con scadenza 2037, fu pari a 100.
Al di là dell’apparentamento fra i due Btp, il peso massimo da assegnare alla nuova emissione del Dipartimento del Tesoro potrebbe oscillare tra il 7,5% e il 10%. Valore importante, perché, solitamente, un portafoglio titoli è molto parcellizzato: mediamente, il peso che si attribuisce ad un singolo strumento difficilmente supera il 5%.