Basta lamenti sui ritardi È tempo di agire per il turismo
Agiugno, se non ci saranno ulteriori proroghe, scadrà la moratoria per i prestiti in banca. Probabilmente in queste settimane si starà meditando se arrivare o meno a una proroga. Questa scadenza potrebbe tramutarsi in uno stress test, tanto salutare quanto efficace, per il sistema produttivo. Le banche, grazie alla loro struttura ramificata, potrebbero riuscire a capire la temperatura delle imprese attive sul territorio nazionale. Immaginiamo che le più accorte abbiano già attivato le loro antenne, le loro filiali, per riuscire a capire, indipendentemente dalle dimensioni, quali aziende sono in difficoltà permanente, quali in una crisi transitoria e quali infine in condizioni di normalità. Uno stress test che deve essere condotto in maniera capillare. I dati sulla produzione industriale, resi noti la scorsa settimana, dimostrano che il sistema continua ad avere i motori sufficientemente accesi. A soffrire sono i servizi. E segnatamente quelli legati al turismo. I dati sulla produzione non devono trarre in inganno. Il turismo significa per l’italia circa il 13% del Prodotto interno lordo (molto più del doppio dell’intero settore automotive). Ma è come se non si stesse prestando la sufficiente attenzione al settore. Si pensa (sbagliando) che con le vaccinazioni si possa tornare alla situazione pre Covid. Giusto sperarlo. Ma questa dovrebbe essere l’occasione per ripensare alla nostra offerta turistica. Per troppo tempo ci siamo detti che andavano allungate le stagioni, che era un errore continuare a concentrare l’offerta in alcune zone vita la storia e la qualità del territorio così diffuse nel nostro Paese. Certo, è prioritaria la battaglia al virus, ma altrettanto sicuramente dovremmo sfruttarla per riavviare in modo più virtuoso la nostra macchina economica.
Uno sforzo che deve essere del governo, ma anche di infrastrutture come quella del credito che sono decisive nell’affiancare le imprese motore della nostra crescita.