Eleonora Calavalle
di fibre conicizzate con microparticelle. E ai pennelli si è affiancata la commercializzazione di pitture e prodotti antinfortunistici, tra cui un assortimento di scarpe da lavoro. La grande distribuzione assorbe il 40% della produzione e l’export si espande ormai in Europa occidentale, Oriente, Medio Oriente e nelle Americhe. Il fatturato lordo del 2020 sfiora i 10 milioni di euro, con una marginalità di tutto rispetto. Il 2020 è stato un anno particolare perché il lockdown e il «bonus facciate» durante i mesi caldi hanno alimentato i processi di verniciatura, aumentando le vendite del 35% nel caso dei pennelli e del 50% in quello delle vernici. Il Cavalier Boldrini non c’è più e al timone dell’impresa mantovana c’è Eleonora Calavalle, che, con la madre Catiuscia Boldrini e la sorella Clio, rappresenta le successive generazioni familiari. Una leadership femminile per un settore spesso considerato maschile. «Con il nostro tocco di genere cerchiamo di comunicare alla clientela che anche il decorare e il fai da te ha bisogno di creatività e cura del dettaglio — dice l’amministratore delegato Eleonora — al punto tale che un nostro prossimo testimonial sui Social Media sarà proprio un artista contemporaneo».
Le strategie per il futuro sono indirizzate ad espandere il mercato delle vernici (anche in co-branding con il design brand Seletti) e a produrre prodotti green a basso impatto ambientale. L’intento è quello di essere in linea con il concetto di bioedilizia, mettendo insieme pitture con formulazioni naturali, plastiche riciclate e riciclabili, rulli in pura lana vergine e pennelli con manici di legno FSC. Inoltre è in arrivo un nuovo impianto con tecnologia 4.0 per la produzione di pennellesse a ciclo continuo e a controllo standardizzato, che consentirà di «sfornare» fino a 20.000 pennelli al giorno. Ovviamente non ci si dimentica della storia del boom economico e si raccolgono le memorie di quel recente passato. E’ in costruzione un vero e proprio museo dove anche graficamente e fotograficamente si rappresenta il percorso dell’azienda e gli oggetti più iconici. E accanto al museo che racconta il passato c’è un laboratorio che progetta il futuro. In mezzo, una galleria che mette insieme le due anime, regalando una macchina del tempo in un continuo rimando tra passato, presente e futuro.
Intanto lo spot cult del 1982 è stato rispolverato e digitalizzato con tecniche di restauro conservativo. Viene rimandato in onda sui canali Mediaset, avendo ancor oggi una sorprendente efficacia comunicativa, dopo quasi 40 anni dalla sua concezione. L’effetto diretto e ironico è ancora immutato. E afferma Eleonora Calavalle, «passano gli anni, cambiano le generazioni, ma l’immagine del pennellone sulle spalle del ciclista voluta da mio nonno visionario continua a battere la concorrenza dei creativi dei giorni d’oggi».