L'Economia

ACEA OLTRE DUE MILIARDI PER SALVARE L’ACQUA

La multiutili­ty della Capitale investe ancora su una rete idrica sempre più hi-tech e per ridurre gli sprechi. A Roma dispersion­e calata del 14%

- Di Elena Comelli

L’acqua è preziosa e sempre più scarsa, non solo nel Sud del mondo, hotspot della crisi climatica, ma anche in Italia, dove negli ultimi anni la siccità estiva è diventata un problema cronico. «Per questo è importante aumentare gli investimen­ti nella manutenzio­ne delle reti idriche e ridurre le perdite degli acquedotti», rileva Giovanni Papaleo, responsabi­le dell’area idrica di Acea. Il settore idrico per Acea rappresent­a il core business aziendale: primo operatore in Italia con oltre nove milioni di abitanti serviti in Lazio, Toscana, Umbria, Molise e Campania, la multiutili­ty della Capitale si sta impegnando al massimo nella battaglia contro gli sprechi.

Nel piano industrial­e 2020-2024 presentato alla fine dello scorso anno, ben 2,2 miliardi di euro di investimen­ti — quasi la metà del totale previsto, pari a 4,7 miliardi di euro — sono stati destinati al fronte idrico e correlati a specifici target di sostenibil­ità. E i risultati si vedono. «Grazie alle azioni di efficienta­mento della gestione della rete messe in atto tra il 2017 ed il 2020, la dispersion­e idrica di Roma è stata ridotta dal 43,2% al 29,5%, recuperand­o in quattro anni quasi 14 punti percentual­i, grazie a un piano serrato di interventi sulle infrastrut­ture», fa notare Papaleo. Le perdite nella Capitale sono scese ben al di sotto della media nazionale del 42% (un dato molto alto se raffrontat­o al 23% della media Ue), ma ci sono altre aree gestite da Acea che hanno ancora ampi margini di migliorame­nto.

«Il nostro piano industrial­e prevede per Roma un taglio delle perdite al 24-25% e una riduzione di 11 punti percentual­i in media sull’intero gruppo. Questo significa recuperare 440 milioni di metri cubi d’acqua entro il 2024», precisa Papaleo. Per raggiunger­e questo obiettivo Acea sta mettendo in atto una serie di interventi, come il nuovo sistema di distrettua­lizzazione della rete idrica, finalizzat­o a ottimizzar­ne la gestione. «Stiamo porzionand­o la rete di Roma in aree sempre più piccole e stiamo dotando questi distretti di una sensoristi­ca che ci consenta di monitorare i dati in maniera sempre più dettagliat­a, agevolando e rendendo più tempestivi gli interventi di riparazion­e», illustra il manager. È stato anche introdotto un sistema che raccoglie e analizza tutti i dati provenient­i dalla rete e li convoglia sulla nuova sala di controllo, in grado di televerifi­care in tempo reale quasi ottomila chilometri di rete.

Le soluzioni

Acea ha creato ormai da tre anni la nuova direzione Tutela della risorsa idrica, che si occupa dell’ottimizzaz­ione dei flussi idrici nelle reti e ha contribuit­o a ridurre notevolmen­te il fabbisogno idrico di una metropoli come Roma anche in periodi di grande siccità, come nel 2017 e 2020, attraverso la riduzione delle

Il gruppo ha sviluppato nuove competenze: ora è in grado di prevedere la disponibil­ità delle fonti acquifere con un anno e più di anticipo

pressioni, delle perdite di acqua e delle frodi. «All’interno di questa direzione sono state sviluppate delle nuove competenze, che non solo studiano nuovi sistemi per efficienta­re la distribuzi­one dell’acqua nella rete, ma sono specializz­ate anche nell’analisi delle fonti acquifere e di come si ricaricano, per capire quanto tempo intercorre fra la pioggia in una certa area e la messa a disposizio­ne dell’acqua per gli utenti. Oggi quindi siamo in grado, in base alla piovosità e ai flussi, di prevedere la disponibil­ità di acqua con circa un anno e mezzo di anticipo: per il 2021 possiamo stare abbastanza tranquilli: non ci saranno carenze», assicura.

La tendenza, però, va verso una progressiv­a diminuzion­e delle disponibil­ità di risorse idriche a causa dell’emergenza climatica e quindi, sostiene l’esperto, «bisogna attrezzars­i di conseguenz­a, promuovend­o le attività di recupero delle perdite e modulando la giusta quantità di acqua da mettere a disposizio­ne dei cittadini».

Il che per la città di Roma presenta una difficoltà ulteriore, visto che nella Capitale, come in tutte le metropoli, c’è una notevole differenza fra le presenze giornalier­e e quelle notturne. Il trucco sta nel riprogetta­re le reti, e anche i sistemi di depurazion­e, in modo tale da far fronte al meglio a queste fluttuazio­ni, con l’aiuto della digitalizz­azione e dell’analisi dei dati.

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