L’infezione si scongiura con il fosforo (nero)
Un killer per i superbatteri resistenti agli antibiotici: è la nanotecnologia sviluppata al Royal Melbourne Institute of Technology. Si tratta di un rivestimento basato su un materiale ultrasottile, il fosforo nero. Gli scienziati hanno scoperto che si rompe in presenza d’ossigeno, e che la rottura ossida la superficie delle cellule batteriche e fungine, distruggendole. Gli studi pubblicati mostrano come strati sottilissimi di questo materiale, applicati su superfici come il titanio e il cotone utilizzati per impianti chirurgici e medicazioni delle ferite, siano efficaci nell’annientare funghi e batteri, per prevenire e trattare infezioni potenzialmente mortali. La tecnologia è stata testata su cinque ceppi batterici comuni, tra cui alcuni resistenti ai farmaci, e cinque tipi di funghi. In due ore, fino al 99% delle cellule «cattive» sono state distrutte, e la degradazione completa del materiale si è verificata entro le 24 ore.
Sudore elettrico
Non servono batterie, basta il sudore. All’università della Scienza di Tokyo hanno sviluppato celle a biocarburante che alimentano l’elettronica indossabile con il lattato, una sostanza che espelliamo sudando. Il dispositivo, fabbricabile con la serigrafia, consiste in una base cartacea su cui sono disposte più celle a biocarburanti. Gli strati di carta raccolgono il sudore e lo trasportano alle celle, dove le reazioni tra il lattato e un enzima presente negli elettrodi producono una corrente che fluisce verso un collettore. I ricercatori sono riusciti ad alimentare un misuratore di attività fisica in commercio per un’ora e mezza usando una sola goccia di sudore. Si aspettano di alimentare anche gli smartwatch.