Certificati d’investimento in marcia, superata quota 10.000
I piani di Leonteq dopo l’apertura in Italia
Non si ferma il trend di crescita dei certificati d’investimento, che hanno superato quota 10mila prodotti quotati tra SEDEX ed EUROTLX, i due mercati di Borsa Italiana in cui si scambiano gli investment certificates. «Sono strumenti generalmente sottopesati nei portafogli degli investitori italiani, ma che di fatto rappresentano una soluzione di investimento di crescente interesse, in quanto hanno caratteristiche che vanno incontro ai bisogni finanziari di diversi profili di rischio-rendimento», spiega Marco Occhetti, managing director di Leonteq, emittente svizzero che in Italia conta oltre 700 prodotti quotati e che nell’ultimo anno ha proseguito nella sua strategia di espansione sul mercato tricolore, aprendo anche una nuova sede a Milano dove di recente si è trasferito «il team italiano, precedentemente basato a Londra — sottolinea Occhetti —. L’obiettivo è rafforzare ulteriormente la nostra presenza in Italia e ampliare l’offerta di certificati». A oggi, le emissioni di Leonteq comprendono un’ampia gamma di certificati di investimento, che spaziano dai classici prodotti phoenix autocallable, con cedola periodica condizionata, ai certificati con capitale protetto e partecipazione, fino ad arrivare ai cosiddetti twin-win, che permettono all’investitore di ottenere profitti sia in caso di rialzo sia in caso di ribasso dei sottostanti, a patto che il ribasso non ecceda predeterminati livelli. «Inoltre, oltre 70 dei nostri prodotti, inoltre, sono caratterizzati da low strike, ovvero dalla presenza di un airbag, una caratteristica sempre più richiesta dagli investitori», puntualizza Occhetti.
Negli ultimi mesi, l’emittente svizzero ha anche quotato in Italia certificati di investimento phoenix autocallable con cedola garantita, quindi non condizionata all’andamento dei sottostanti, e ha iniziato a introdurre i call covered warrant (che funzionano come opzioni call) su indici volatility target, ovvero strategie dinamiche che hanno come obiettivo il mantenimento di un livello di volatilità costante nel tempo. «Uno sforzo che conferma come l’italia rappresenti per noi un mercato di rilevanza strategica», conclude Occhetti.