Nexi e le altre, la carica delle fintech
Il gestore di moneta elettronica è diventato uno dei leader sul mercato europeo. Ma a Piazza Affari c’è anche Finecobank, mentre aumenta l’interesse per le startup, visti gli investimenti di Banca Generali, illimity e Azimut
In Borsa è tempo di rivoluzioni. Con il debutto di Coinbase, la principale applicazione al mondo per la compravendita di criptovalute, a Wall Street, anche la finanza tradizionale comincia a fare i conti con il digitale. Il fintech è un fenomeno iniziato poco dopo la crisi finanziaria del 2007, con la nascita dei bitcoin che ha dato vita a diversi unicorni, ovvero startup con un valore superiore a 1 miliardo di euro, consacrati con la quotazione in Borsa in anni recenti. In Italia il fenomeno è ancora sotto traccia ma si stanno affermando casi di successo che hanno iniziato a «contaminare» positivamente l’industria finanziaria italiana con riflessi per alcuni i titoli di Piazza Affari. L’investimento di Banca Generali nella piattaforma di criptovalute Conio, Illimity nella startup di pagamenti digitali Hype e Azimut in Epic sim, sono alcune delle operazioni balzate agli onori della cronaca e che hanno iniziato a impattare sui prezzi di Borsa. L’economia del Corriere della Sera ha così deciso di fare il punto su quanto il fintech sia penetrato nel listino italiano e quali siano i titoli più esposti . I risultati sono riportati nella tabella in alto.
I più attivi
La lista delle società attive alla finanza digitale in Borsa Italiana si contano sulla punta delle dita ma hanno un certo «peso». In termini di capitalizzazione valgono complessivamente oltre 33 miliardi di euro, pari a circa il doppio di Unicredit e non lontano dalla capitalizzazione di Intesa Sanpaolo posta a 44 miliardi. Il titolo fintech a maggiore capitalizzazione in Italia è Nexi, gruppo leader nel campo dei sistemi di pagamento digitali, che attraverso una serie di recenti operazioni di aggregazione, si è proiettata verso una leadership su scala europea. La società è tra i maggiori beneficiari del programma di cashback di Stato ovvero la campagna, del valore di poco meno di 5 miliardi di euro, per la diffusione dell’utilizzo dei sistemi di pagamento digitale in Italia come alternativa al contante. Programma che è stato recentemente confermato dal Senato italiano.
Secondo gli analisti di Equita, che sul titolo hanno una raccomandazione d’acquisto con target di 18 euro: «lo scenario più probabile è il mantenimento della misura (il cash back, nda) con un’allocazione di fondi ridotta. In tale scenario non vediamo conseguenze significative per Nexi considerando che per il 2021 l’impatto positivo atteso dalla misura sul fatturato della società è di circa l’1%». Un contesto positivo che segue anche la notizia dell’accordo con Swatchpay che consentirà alle 150 banche partner di Nexi di mettere Swatchpay a disposizione dei propri clienti. In base alle rilevazioni del Politecnico di Milano, nel 2020 anche grazie all’impatto della Pandemia i pagamenti contactless in Italia sono cresciuti del 29%, toccando quota 81,5 miliardi di euro. In particolare, quelli tramite telefonino hanno segnato +80%, sfiorando i 3,5 miliardi di euro.
Un altro campione nazionale in ambito fintech è Finecobank, istituto di credito nato come piattaforma digitale di intermediazione per strumenti finanziari, che col tempo si è affermata tra le principali banche online pure in Europa. Da inizio anno il titolo si muove in linea con il mercato, +6%, ma nel corso degli ultimi 12 mesi il balzo è del 61%. Un movimento che ha spinto gli analisti di Exane Bnp Paribas ad essere prudenti avviando la copertura sul titolo con un giudizio underperform (farà peggio del mercato, nda) citando il rallentamento della crescita degli utili. Secondo gli analisti: «il brokeraggio, la forza del modello di business di Fineco è “indiscussa”, ma ciò si riflette adeguatamente nella valutazione». Il tasso di crescita di circa il 4% al 2023, dovrebbe raggiungere il picco negli anni a venire e i bassi tassi di interesse faranno da vento contrario per una ulteriore crescita. Nel complesso però tra gli 11 analisti che coprono Finecobank, monitorati da Bloomberg, cinque consigliano l’acquisto del titolo, sei di «mantenere» e nessun analista di vendere. Ma se fintech non si nasce, si diventa. È questa la strategia messa in campo da Banca Generali, illimity e Azimut nel corso degli ultimi 12 mesi hanno messo a segno delle acquisizioni di società attive nella finanza digitale. Azimut, la principale società di gestione del risparmio indipendente, ha perfezionato l’acquisto di Epic sim, tra i pionieri della finanza alternativa, ovvero il crowdfunding, in Italia. Banca Generali invece ha acquisito una partecipazione in Conio Inc, dotata di un modello di business simile a Coinbase. Un’operazione del valore di circa 14 milioni di dollari. Nell’ambito di questa operazione è stata anche avviata una partnership di carattere commerciale, che prevede la distribuzione da parte di Banca Generali dei prodotti di Conio. Il mercato apprezza premiando il titolo con un rialzo del 12,4% da inizio anno.