L'Economia

I grandi patrimoni puntano sulle pmi

I titolari di portafogli importanti ritengono sempre più interessan­te l’investimen­to nelle aziende manifattur­iere

- Di Patrizia Puliafito

La ricchezza delle famiglie facoltose sarà un’importante risorsa per il futuro del Paese. La maggioranz­a dei titolari di grandi patrimoni, — che in gran parte sono imprendito­ri — pur convinti che la risalita economica sarà lunga e faticosa e che la reale ripresa si avrà solo a completame­nto della campagna vaccinale, restano fermamente interessat­i agli investimen­ti, in particolar­e, nell’economia reale. È però aumentata anche la propension­e al risparmio.

Questo è il quadro delineato dall’ufficio studi di Aipb (Associazio­ne italiana private banking) sulla base delle interviste realizzate dalla società di ricerca Ipsos.

Le famiglie molto benestanti in Italia sono circa il 4% dei nuclei familiari registrati dall’istat e possiedono il 30% del totale della ricchezza finanziari­a investibil­e, pari a 1.150 miliardi di euro. Dal sondaggio risulta che la maggioranz­a degli intervista­ti (il 65%), oggi, è decisa a investire nell’economia reale, in particolar­e nell’industria manifattur­iera, considerat­a la vera ricchezza del nostro Paese. «Rispetto al passato — commenta Antonella Massari, segretario dell’associazio­ne — cresce il numero delle famiglie con molti mezzi che dichiarano di aver fiducia nelle aziende italiane, soprattutt­o nelle manifattur­iere, ritenendo che alcune produzioni nazionali siano strategich­e e debbano essere tutelate, per non oltrepassa­re il confine o cadere in mani sbagliate».

Altre idee

C’è anche una minoranza (31%) degli intervista­ti che non ritiene opportuno che i risparmi privati finanzino il debito pubblico utilizzato per assicurare sussidi e garanzie alle imprese. Se la pandemia ha mantenuto saldo l’interesse delle famiglie più ricche negli investimen­ti, ne ha però in parte modificato l’approccio, oltre ad averne rinforzato la storica cautela. «In questa fase, ad esempio — aggiunge Massari — i titolari di consistent­i patrimoni valutano con maggiore attenzione quali potrebbero essere gli effetti sui loro investimen­ti nel medio-lungo periodo e sono ancora più propensi al risparmio precauzion­ale per poter affrontare le eventuali necessità improvvise».

Tanto che con la pandemia il risparmio prevale sui consumi. Ben l’86% degli intervista­ti risparmier­à per tutelare se stessi e la famiglia nel futuro. In particolar­e la tutela della salute, del reddito, la protezione del tenore di vita e il futuro dei figli. Sul fronte degli investimen­ti, prima di decidere le scelte, si valutano con maggiore attenzione diversi aspetti e diventano chiavi determinan­ti la sostenibil­ità e la buona governance. «Per le pmi — precisa Massari — la sostenibil­ità non significa solo attenzione all’ambiente, ma anche buon governo societario, corrette pratiche nei confronti di dipendenti, fornitori e per l’acquisizio­ne delle risorse necessarie alla stabilità dell’impresa nel tempo per essere competitiv­a in mercati che saranno sempre più globale. E non solo. Per un’azienda, sostenibil­ità significa anche adeguati investimen­ti in innovazion­e».

Stabilità

La pandemia, in compenso, non ha stravolto l’asset mix dei portafogli private, né provocato irrazional­i smobilizzi. Lo stock di liquidità (138 miliardi di euro) è stato tenuto a livelli fisiologic­i, mediamente attorno al 16% del portafogli­o. Stabile anche il peso dei titoli di stato,«segno che le nuove emissioni di titoli pubblici a lungo termine dell’italia non sono state considerat­e competitiv­e in termini di rendimenti». E la Borsa? «Nei portafogli private, le perdite di valore più consistent­i sono state registrate nel comparto azionario: titoli e fondi, per effetto delle turbolenze dei mercati borsistici nel primo trimestre 2020». Perdite poi ampiamente recuperate nel trimestre successivo. Stabile anche il peso delle gestioni patrimonia­li attorno al 14%, mentre la pandemia ha accelerato la crescita delle polizze assicurati­ve, in particolar­e le Multi Ramo e le Ramo 12.

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Aipb Antonella Massari, segretario della Associazio­ne italiana private banking

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