Daverio e Romiti, sfida tra collezioni d’autore
Boetto, Cambi e Il Ponte riempiono la settimana delle aste con un’offerta eterogenea che spazia dagli Old Master a Boccioni, De Pisis e Warhol
Èun vento generoso e multiforme quello che soffia sulla settimana delle aste italiane. A trarne beneficio sono tre maison, protagoniste d’un imponente triplice incanto. Il Ponte, Boetto e Cambi moltiplicano cataloghi e sessioni, catalizzando l’attenzione con un’offerta molto interessante ed eterogenea.
Numeri
I numeri, nell’asta di arredi e dipinti antichi de Il Ponte parlano da soli. Quattro giorni (20, 21, 22, 23 aprile), sette fitte tornate, 1.300 lotti che si susseguono all’incanto. Top lot le due raffinate tavole di Andrea de’ Passeris San Cassiano vescovo e San Cassiano martire (stima 62mila-68 mila euro). Segue la Madonna col Bambino in gloria del Maestro di Montefloscoli (40 mila-50 mila euro), perla del tardogotico fiorentino. Toni cupi, invece, negli impasti tempestosi di Alessandro Magnasco. Solenne l’innalzamento della croce (20 mila-25 mila), intimi i Frati che si scaldano davanti al camino (30 mila-40 mila). Rarissima la soluzione iconografica del Gesù Bambino come Redentore e Salvator Mundi di Giovan Bernardino Azzolino che, riccioli biondi al vento, si erge su un paesaggio
deserto all’imbrunire. Da evidenziare le sessioni dedicate alle collezioni di Cesare e Gina Romiti, da Villa Orlando (Bellagio), e di Philippe Daverio. Grande curiosità per la raccolta del celebre critico da poco venuto a mancare. Brillano le opere di Design novecentesco. Tra queste il vaso Erinna (1.200-1.500 euro) di Ettore Sottsass e la Coppia di vetrine in legno
di rovere massello, cimelio della Milano anni ’10, di Piero Portaluppi.
Da Boetto (20 aprile) il top lot arriva dal cielo. Si tratta dell’opera di Alighiero Boetti, Aerei, una biro su carta che misura 70×150 cm. Lavoro raro e inedito: stima 300 mila-500 mila euro. Sempre di velocità, in qualche modo, tratta Umberto Boccioni in Scomposizione dinamica. Tempera su cartoncino datata primo futurismo (1913) e stimata 80 mila-100 mila euro. Più tardo (1932) il collage Senza titolo di Giulio D’anna e il Mistero aereo di Fillia, realizzato nel 1931. Svolta sensuale con Nudo d’uomo di Filippo De Pisis e Ladies and Gentlemen di Andy Warhol, firmato «To Carol» in basso a sinistra. La dedica è per Carol Rama, di cui compaiono ben nove lavori in asta. Tra queste Dorina, acquerello e tempera su carta. Diametralmente opposti ma significativi i ritagli urbani di Salvo (Inverno, stima 16 mila-20 mila euro) e Antonio Calderara (Senza titolo, 13 mila-16 mila).
Pop
Pop e sentimentale l’atmosfera che avvolge la vendita di Cambi. Il catalogo che passa in asta il 21 aprile presenta una selezione di 213 Manifesti d’epoca in grado di trasportare i bidder in un altro tempo. A prendersi la copertina è Leopoldo Metlicovitz con una litografia originale realizzata nel 1914 per il Calzaturificio di Varese. Tanto elegante quanto conturbante la donna in rosso che penetra con lo sguardo lo spettatore. La stima di 7 mila-13 mila euro è la più alta in asta. Segue Marcello Dudovich, che vede il suo bozzetto per il manifesto di Calderoni Gioielli stimato 7 mila-12 mila. Procede felicemente insieme, invece, la coppia che passeggia nell’affisso originale Loden dal Brun – Schio (7 mila-12 mila) di Achille Beltrame pittore e illustratore italiano, autore di molte celebri copertine del settimanale La Domenica del Corriere.