Quei fasti mai celebrati impreziosiscono Zanaria
Come documenta Antonio Sidoti nell’ottima pubblicazione Histoire du fascisme de la République de Saint-marin, anche il fascismo del Titano si servì a piene mani dei francobolli. Mai, tuttavia, avrebbe pensato che la corposa serie che nel 1943 avrebbe dovuto festeggiarne i «fasti» ventennali si sarebbe trasformata in
boomerang. Riutilizzata, con appropriate scritte aggiuntive, per festeggiarne la caduta.
Sul mercato del collezionismo sono presenti esemplari della mancata emissione celebrativa che sabato 24 aprile Zanaria
(www.zanaria.com) offre, limitatamente agli esemplari di posta aerea, a 1.500 euro. La più volte rimandata vendita, a seguito delle misure restrittive di contrasto al Covid-19, comprende lotti di grande interesse.
A cominciare da un plico che dimostra come in fatto di affrancatura, almeno inizialmente, le poste del Lombardo Veneto, non facessero differenza se per una lettera fossero usati francobolli o marche da bollo. O entrambi. L’importante è che lo Stato avesse incassato il costo del servizio. Non pensando che un giorno lettere così affrancate potessero impreziosirsi ed essere ricercate dai collezionisti. Zanaria ne propone una davvero importante.
Si tratta di una lettera partita da Leno il 25 settembre 1850 e diretta al Tribunale d’appello di Milano, affrancata con tre marche da bollo da 30 centesimi e due francobolli da 15 centesimi. Secondo gli esperti della casa d’aste milanese si tratta del più bel documento postale con su marche da bollo e francobolli. Di qui la partenza da 50 mila euro. A sua volta una letterina da Fonzaso a Venezia sulla quale il mittente applicò il 15 centesimi lombardoveneto e il 3 kreuzer d’austria, è stimata 22 mila euro. Ben rappresentati anche alcuni altri stati preunitari e il Regno d’italia. Colonie comprese, con il 5+5 lire «Pro assistenza Egeo» dentellato 11 (quello con perforazione 14 è comunissimo) dell’occupazione delle isole da parte tedesca, valutata 14 mila euro.