Credito Iva, vincoli troppo rigorosi
Ho un’attività commerciale al dettaglio che è dovuta rimanere chiusa negli ultimi mesi per via delle restrizioni imposte dal governo. Anche in ragione del consistente calo di fatturato è emerso un credito Iva dalla dichiarazione annuale. Vorrei recuperarlo al più presto, avendo necessità finanziarie, utilizzandolo in compensazione con altri versamenti. È possibile?
Lettera firmata — via email Per usufruire del credito Iva 2020, risultante dalla dichiarazione annuale da inviare entro il 30 aprile, vi sono due alternative: portarlo in detrazione nelle liquidazioni periodiche Iva del 2021, senza limiti, oppure utilizzarlo in compensazione con i versamenti dovuti per altri tributi o contributi (tra i quali le ritenute Irpef e i contributi Inps dei dipendenti). Nel caso si scelga la compensazione, il credito Iva è utilizzabile senza vincoli o condizioni solo fino ad un importo complessivo di 5.000 euro, senza aspettare la presentazione della dichiarazione. Per inviare il modello F24 con la compensazione bisogna utilizzare i canali telematici dell’agenzia delle Entrate (Fisconline o Entratel) o affidarsi ad un intermediario. Se, invece, l’importo supera i 5.000 euro, il credito è utilizzabile liberamente sino a compensazione. Per l’ececdenza sarà necessario presentare la dichiarazione Iva 2021 (anno 2020) con l’apposizione del «visto di conformità» da parte di un intermediario abilitato (commercialista, consulente del lavoro, responsabile del Caf, ecc…). Decorsi 10 giorni dall’invio della dichiarazione con il «visto di conformità» sarà possibile utilizzare in compensazione anche l’eccedenza. In caso di mancati versamenti dell’iva mensile o trimestrale del 2020 (anche se il versamento è stato rinviato o rateizzato in virtù dei decreti «Covid»), secondo il ministero il credito Iva non è utilizzabile sino a che i versamenti rinviati non saranno effettuati. Una posizione francamente alquanto rigida.
Con la consulenza di Stefano Poggi Logostrevi