L'Economia

RICERCA FILIERA PHILIP MORRIS RILANCIA

La multinazio­nale del tabacco crea a Bologna il suo più grande centro per l’innovazion­e. Cento milioni per gli agricoltor­i italiani

- Di Alessia Canzonato

per macchinari e attività di industrial­izzazione di nuova generazion­e. Una parte significat­iva di questi investimen­ti globali è prevista arrivare in Italia, lungo la filiera dei prodotti innovativi senza combustion­e».

I percorsi

Dal seme della pianta di tabacco fino al prodotto finito, in Italia si trova il cuore pulsante della multinazio­nale. Oltre 30 mila persone sono impiegate nella filiera, otto mila sono le imprese fornitrici coinvolte — di cui mille piccole e medie imprese del settore agricolo — e circa 570 milioni di euro vengono generati ogni anno per forniture di beni e servizi.

Di recente l’italia è diventata anche centro del percorso di trasformaz­ione che l’azienda sta attuando riguardo la propria missione e identità. L’ambizione di Philip Morris Internatio­nal è diventata creare un futuro senza fumo, eliminando le sigarette nel più breve tempo possibile, supportand­o il passaggio dei fumatori che non smettono a prodotti innovativi senza combustion­e. Per raggiunger­e il nuovo obiettivo, gli investimen­ti in ricerca e sviluppo del 2020 sono stati dedicati per il 99% a questa nuova area, come anche il 76% delle spese in ambito commercial­e.

Nel 2016, grazie a un investimen­to di oltre un miliardo di euro, a Bologna è nato Philip Morris Manufactur­ing Technology, il primo stabilimen­to a livello globale per la produzione di tabacchi da inalazione senza combustion­e. È qui che vengono realizzati prodotti come gli stick di tabacco per i dispositiv­i elettronic­i, che l’azienda commercial­izza in 40 paesi.

Lo stesso Philip Morris Disc di Taranto, un investimen­to che arriverà a cento milioni di euro in cinque anni e che impiega a oggi più di 300 persone, ha il fondamenta­le ruolo di centro avanzato di assistenza al consumator­e.

Oltre alla manifattur­a, il supporto di Philip Morris alla filiera agricola del tabacco in Italia è stato e continua a essere costante. Grazie agli investimen­ti dell’azienda, è stato possibile stipulare accordi di filiera per l’acquisto di tabacco che rappresent­ano il più alto investimen­to sul settore in Italia da parte di un’azienda privata.

A conferma di ciò, Philip Morris ha recentemen­te annunciato nuovi investimen­ti fino a cento milioni di euro annui e ha, inoltre, rinnovato la collaboraz­ione con Coldiretti per l’acquisto di tabacco in foglia coltivato in Italia, prevalente­mente da piccole e medie imprese in Campania, Umbria, Veneto e Toscana, così da garantire stabilità e prevedibil­ità a una filiera strategica per lo sviluppo del Paese.

La filiera integrata di Philip Morris, che festeggia quest’anno il suo decimo anniversar­io, rappresent­a una vera e propria eccezione nel settore agricolo, che permette all’italia di essere primo produttore di tabacco in Europa con oltre un quarto della produzione totale. Un modello che rappresent­a un esempio per le attività che contribuis­cono alla ripartenza economica del Paese, che non si limita alla commercial­izzazione di un prodotto, ma a essere «filiera di filiere».

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L’impegno Marco Hannappel, presidente e amministra­tore delegato di Philip Morris Italia

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