YACHT IN BUONA NAVIGAZIONE I BIG TRAINANO LA FILIERA
Nella regione due miliardi di fatturato, sostenuto dalla capacità di spesa dei clienti globali facoltosi Anche se l’export è calato del 5,6%. I nuovi modelli «aperti» molto richiesti. La formazione per le pmi
Il senso di sicurezza offerto da uno yacht in termini di isolamento e distanziamento sociale, in tempi di Covid e ammesso che si abbia la possibilità di averne uno, spinge il mercato della nautica. Nel 2020 il giro d’affari dell’industria italiana di settore, secondo uno studio di Prometeia per Unicredit, ha superato gli 11 miliardi (+9,9% su base annua), con esportazioni per circa 4,9 miliardi (+12,6%). La tenuta della capacità di spesa dei clienti più facoltosi promette un 2021 brillante per il distretto toscano, specializzato nei megayacht: oltre 4.000 imprese, 18 mila addetti e 2 miliardi di fatturato, pur con un lieve regresso nell’export 2020 (701 milioni, -5,6%) registrato dal Monitor di Intesa Sanpaolo.
Fra i player del comparto è pronta a un grande passo The Italian Sea Group, coi marchi Admiral, Tecnomar e Nca Refit, che sta per debuttare sul mercato Mta di Borsa Italiana: l’ipo comporterebbe un incremento nella capitalizzazione di almeno 40 milioni,.
Buone notizie anche per Azimut Benetti, che vanta oggi un portafoglio ordini superiore al miliardo, e un inizio di 2021 particolarmente buono: lo storico marchio toscano Benetti da solo vale oltre 800 milioni di ordini per due anni, ma nel cantiere di Viareggio viene realizzata anche l’ammiraglia di Azimut, il Trideck + One, un tre ponti di 38 metri con quattro terrazze, di cui sono stati già venduti 6 esemplari.
Le prospettive
«Dopo il rallentamento produttivo c’è stata una ripartenza molto brillante — spiega Marco Valle, amministratore delegato del gruppo —. I nostri nuovi modelli si sono mostrati perfettamente in linea con le richieste del mercato che vedono meno formalità a bordo e più vita a contatto con la natura». E’ questo il caso del Benetti Oasis, un 40 metri che vanta una piattaforma di poppa completamente aperta sul mare, con zona lounge, area prendisole e piscina infinity: l’azienda ha dovuto raddoppiare gli stampi per far fronte alla domanda (14 esemplari venduti), e sta costruendo anche la versione da 34 metri. Anche il Mangusta 165 Rev di Overmarine, ammiraglia di 50 metri della nuova gamma Maxi Open Rev, si apre a poppa per rivelare un’area beach e una zona lounge a diretto contatto col mare: il primo esemplare del più piccolo 104 Rev (da 31,8 metri) è stato varato nei giorni scorsi e sarà consegnato entro fine luglio a un armatore americano. Si attende poi il rilancio di Perini Navi dopo il fallimento: fra gli interessati ci sono Palumbo Superyachts, il duo Ferretti-sanlorenzo, e la stessa The Italian Sea Group. «Stiamo verificando se esistono le condizioni per partecipare alla futura procedura di asta competitiva», conferma Costantino.
Nella logica del distretto, i successi dei grandi cantieri trascinano tutta la filiera che «sta risentendo positivamente — sostiene Valle — di questo momento di mercato vivace, che premia sia le grandi capacità costruttive, dunque la manodopera specializzata, sia il lavoro di molte realtà di artigianato che con il loro eccellente saper fare mantengono alto il valore del Made in Italy». Navigo, il centro servizi regionale per la nautica, ha avviato un programma di workshop gratuiti per le pmi di settore. Confartigianato Toscana ha lanciato a sua volta un osservatorio per gli imprenditori che possono ricevere assistenza e consulenza.
Il 2021 si preannuncia brillante per il distretto, che è specializzato nei megayacht: oltre 4.000 imprese, 18 mila addetti nei cantieri e oltre mila Gli addetti del settore in Toscana milioni L’export regionale nel 2020, in calo mila Le aziende della nautica nei distretti locali