Da Basilea a Milano la calda primavera dell’arte
Riapertura col botto per Art Basel che torna agli antichi splendori Nel capoluogo lombardo è ancora tempo di design, con Gio Ponti grande protagonista
Ritorno alle origini. E ritorno col botto, per Art Basel. La regina delle fiere d’arte è rifiorita a Basilea nella consueta finestra pre-estiva (16-19 giugno) con il programma al completo: 289 gallerie da 40 Paesi, 7 sezioni, 70 installazioni di grandi dimensioni nella sezione Unlimited, 20 progetti sitespecific in giro per la città nella sezione Parcour.
Nel 2021, dopo lo stop pandemico del 2020, la kermesse era stata rimandata a settembre con una edizione necessariamente sottotono. Ora si è ripartiti. Si torna a fare la voce grossa, grazie anche al ritorno dei buyer americani e asiatici. A partire dalle vendite. Lo dimostrano i 40 milioni di dollari spesi per i tre metri di acciaio di Spider di Louise Bourgeois proposta da Hauser & Wirth. E gli altri tre top price presenti in fiera: una Jeune fille di Modigliani offerta da Nahmad a 35 milioni, uno storico Cytwombly (Untitled) da 40 milioni e un olio di Francis Bacon da 22 milioni portato da Acquavella. È di 12,5 milioni invece il prezzo per il quale David Zwirner ha venduto Untitled di Felix Gonzalez-torres.
Made in Italy
Nutrita anche la compagine italiana, che ha portato 22 gallerie tra stand e progetti dedicati. Tra queste Galleria dello Scudo di Verona, con uno stand museale che andava da un burrascoso Balla (Linee forze di mare, 1,2 milioni di euro) al Tumulto (875 mila) di Vedova. E ancora: Carla Accardi, Afro, Severini, Marca-relli. Anche Cardi Gallery ha scelto la linea tricolore, con una selezione che spazia da Agnetti a Burri e Castellani. Il tutto capeggiato da un capolavoro enorme in ferro di Jannis Kounellis da 750 mila euro. Fa eco Tornabuoni con un ventaglio di eccellenze italiane: Accardi, de Chirico, Fontana, Pistoletto, sui quali svettava un rarissimo Boetti bianco (Titoli, 6-9 milioni) e un focus dedicato a Emilio Isgrò. Solo show di Giorgio Morandi per Galleria d’arte Maggiore. Menzione d’obbligo per gli stand di Raffaella Cortese, Massimo De Carlo, Invernizzi, Lia Rumma, Gió Marconi, Tucci Russo, Alfonso Artiaco e Franco Noero.
In Unlimited, sezione dedicata alle installazioni fuori scala, hanno trovato spazio le proposte di Magazzino e Galleria Continua. La prima con Francesca Leone, autrice di Si può illuminare un cielo melmoso e nero?. Un’installazione a soffitto dal valore di 120
Tumulto, mila euro che rilegge il concetto tradizionale di dipinto. La seconda, venduta nelle prime ore di apertura per 850 mila, con Isla (elegía) di Yoan Capote, dipinto ispirato a The Monk by the Sea di Caspar Friedrich. In Italia attenzione, invece, agli incanti di stagione.
A Milano è ancora tempo di Design. Appuntamento con l’asta di Cambi il 27 giugno.
Protagonista Gio Ponti con tre preziosi lotti. Un tavolo consolle della serie Apta (1015 mila), due poltrone dal disegno originale per il transatlantico Andrea Doria (15-20 mila) e una Specchiera firmata in origine da Luigi Fontana (3-5 mila). In arrivo le aste estive di Blindarte. Il 29 giugno doppio appuntamento con Oggetti d’arte e Antiquariato e Dipinti Antichi e del XIX secolo (Napoli) e con Arte Moderna e Contemporanea (Milano, oggi apre l’esposizione). Spicca la tela di Francesco De Mura raffigurante Il Sacrificio di Ifigenia (stima a richiesta). A seguire, un olio attribuito a Filippo Napoletano (25-35 mila). Duecentoventi lotti compongono il secondo catalogo. Top lot l’imponente scultura Forminifera di Tony Cragg. L’opera, che conta 12 elementi, si ispira alle macro e alle micro strutture presenti in natura. Stima 250-350 mila. Segue il dittico Senza titolo di Enzo Cucchi. Un’opera realizzata su 2 pannelli di pigmento secco su cemento e metallo. Stima 120-160 mila. Immancabile Jan Fabre. Il suo Senza titolo, proveniente dalla serie Metamorfosi, stima 65-85 mila euro.