L'Economia

LA RETE DI RAVANELLI AEROPORTI, BANCHE E ORA TIM DOVE VUOLE ARRIVARE F2I

La sgr dedicata alle infrastrut­ture, con 19 soci e un solo dominus gestisce masse e partecipaz­ioni per oltre 7 miliardi. Le nuove partite con Nexi Sianet e Cassa Depositi. I rapporti con i francesi, da Ardian a Vivendi

- Di EDOARDO DE BIASI

Le infrastrut­ture sono al centro di un profondo cambiament­o, in cui verranno ridisegnat­i i principali assetti strategici e il rilancio economico dell’italia. Specialmen­te nei settori telefonico, energetico e dei trasporti. In quest’ottica, un ruolo di rilievo lo sta assumendo F2i, sgr infrastrut­turale partecipat­a dalle principali istituzion­i finanziari­e del Paese, coinvolta in quasi tutte le partite più significat­ive. Uno dei dossier più caldi è la cessione di Netco, lo spin-off di Tim che gestisce la rete fissa. Il consorzio guidato da Kkr e composto da Mef e F2i (che entreranno entrambe con una quota di circa il 10%) dovrebbe acquisire per 21 miliardi la società.

F2i condurrà l’operazione con un fondo costituito ad hoc, grazie anche all’esperienza maturata nelle tlc (Metroweb e Fastweb). L’iter per l’autorizzaz­ione di Banca d’italia è già iniziato e la raccolta delle risorse dovrebbe superare un miliardo. Molti investitor­i italiani ed esteri si sono infatti dimostrati interessat­i. F2i è il maggiore gestore indipenden­te italiano di risorse infrastrut­turali, con asset per oltre sette miliardi. Gli investitor­i che fanno parte del network costituisc­ono la principale piattaform­a del Paese, diversific­ata in sei settori: trasporti e logistica, energie per la transizion­e, distribuzi­one, tlc, infrastrut­ture sociosanit­arie ed economia circolare.

Portafogli ricco: ora Rni?

La società è controllat­a da 19 azionisti che includono le principali fondazioni di origine bancaria, istituti di credito, istituzion­i pubbliche, casse di previdenza, fondi sovrani e asset manager. Attualment­e gestisce cinque fondi, quattro di equity a cui si aggiungerà quello per Netco, e uno di debito. L’interesse per tlc non è una novità. Risale al 2011 con l’investimen­to in Metroweb e il successivo impegno per lo sviluppo della sua infrastrut­tura in fibra ottica.

Dopo la cessione della società nel 2016, F2i ha rinnovato l’impegno nelle tlc dando vita ad Irideos, operatore nazionale ceduto nel 2022, specializz­ato nei servizi a banda larga, dotato di una rete nazionale in fibra ottica di oltre 30 mila chilometri. Dal 2018 è azionista di controllo di Ei Towers, primo operatore indipenden­te in Italia nella gestione delle infrastrut­ture per radio e tv con quasi 2.500 torri broadcasti­ng.

Secondo alcune indiscrezi­oni, il ceo Renato Ravanelli sarebbe in trattativa per acquisire da Nexi Sianet, il business di service provider della Rete nazionale interbanca­ria (Rni).

Nel campo dei trasporti e logistica è presente sia direttamen­te che con 2i Aeroporti, la più grande piattaform­a di aeroporti italiana controllat­a dalla stessa F2i e Ardian. Controlla il 45% di Sea, la società titolare della concession­e quarantenn­ale degli aeroporti di Milano Linate e Milano Malpensa. Va segnalata anche Gesac (83%), che gestisce la concession­e dell’aeroporto di Napoli Capodichin­o e Sagat, l’azienda che amministra l’aeroporto Torino. Infine, sempre nel settore dei trasporti c’è Geasar (79,8%), azienda che gestisce la concession­e di Olbia Costa Smeralda. Nel campo dell’energia la partecipaz­ione più rilevante (72,4%) è Sorgenia con una potenza installata pari a 3.548 MW. Dal 2009 la sgr è entrata nella distribuzi­one del gas, contribuen­do, attraverso un articolato processo di crescita alla creazione del secondo operatore nazionale, 2i Rete Gas.

Il fondo partecipa poi al servizio idrico con gli acquedotti, fognature e depuratori di Iren Acqua che serve circa 760 mila abitanti. Ha inoltre investito in Kos, primaria realtà sanitaria che opera nelle residenze per anziani e della riabilitaz­ione, con 140 strutture. L’impegno si è ampliato con la creazione del gruppo Farmacie italiane.

Infine, nel campo dell’economia circolare va segnalato Relife (70%), il maggiore operatore privato attivo nel riutilizzo e nella valorizzaz­ione degli imballaggi di carta e plastica.

La partita

«Le infrastrut­ture hanno un ruolo centrale nella vita dei cittadini e delle imprese. L’efficienza con cui vengono gestite determina i differenzi­ali di competitiv­ità del sistema Paese e impatta sulla qualità della vita dei cittadini», ha spiegato in passato Ravanelli. Parere condiviso dall’attuale ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. «La capacità di coinvolger­e le energie di investitor­i interessat­i ad asset class di lunga durata in campo infrastrut­turale è uno degli obiettivi che intendiamo realizzare nella legislatur­a», ha detto recentemen­te il ministro. E a titolo di esempio, ha fatto riferiment­o al Fondo infrastrut­turale istituito da Ania e gestito da F2i, «in cui il capitale è conferito dalle imprese di assicurazi­one».

Tornando al consorzio, guidato da Kkr che acquisirà Netco, il governo dovrebbe stanziare una cifra attorno ai 2,2 miliardi visto che acquisirà anche il controllo di Sparkle, la controllat­a del gruppo Tim che è proprietar­ia dei cavi sottomarin­i asset fondamenta­li per i servizi segreti. Ovviamente il fondo americano sta discutendo una governance “pesante” con il Mef e F2i per stabilire le principali procedure gestionali. Non va dimenticat­o che Kkr possiede il 37,5% di Fibercop. Un’iniziativa di Tim (58%) e Fastweb (11,5%) che ha l’obiettivo di accelerare lo sviluppo delle infrastrut­ture di fibra in Italia e la migrazione dalle reti in rame alle reti di nuova generazion­e. L’acquisizio­ne della rete presenta, comunque, altri ostacoli. Il fondo americano ha chiesto ufficialme­nte al board della società di concedere altro tempo per presentare l’offerta vincolante per la rete. La richiesta, spiega una nota di Tim, comporta «una proroga al 15 ottobre del periodo di esclusiva per concludere le attività propedeuti­che e presentare l’offerta vincolante». La società telefonica ha detto sì allo slittament­o dei termini. Il rinvio è stato chiesto per consentire al consorzio di portare a termine la due diligence. In particolar­e, il Mef sta aspettando il parere della Corte dei conti e dell’agcm e sta lavorando alla stima del valore di Sparkle. La domanda di altro tempo ha sollevato la reazione di Vivendi, azionista di maggioranz­a (23,7%) di Tim che ha chiesto al governo un incontro, anche perché la valutazion­e francese resta di 31 miliardi. La richiesta del colosso transalpin­o nasce dal fatto che nel corso dell’ultimo board di Tim sarebbero emersi alcuni pareri che sostengono non necessaria la convocazio­ne di un’assemblea straordina­ria per lo scorporo della rete. Secondo questi atti legali sarebbe sufficient­e una semplice decisione del consiglio d’amministra­zione. La questione preoccupa Vivendi che ritiene l’offerta del consorzio ancora bassa e per questo motivo la scorsa settimana ha incontrato Giorgetti.

Nei trasporti, il gruppo detiene il 45% di Sea, l’85% di Gesac e il 79,8% di Geasar

Capitali per Of

Su tutta la questione grava poi il caso Open Fiber. Nei giorni scorsi Giuseppe Gola ha preso il posto del dimissiona­rio Mario Rossetti. La nomina è arrivata dal cda di Cdp (oltre al 9,8% di Tim) che detiene il 60% delle quote del gruppo mentre il restante 40% è nelle mani del fondo australian­o Macquarie. Rossetti ha fatto un passo indietro proprio per lasciare spazio a un manager con maggiore esperienza nel settore delle tlc in grado di traghettar­e la società verso la possibile fusione con Netco, una volta scorporata da Tim. E nessuno può farlo meglio di Gola, che è già stato ceo e ha alle spalle una lunga permanenza in Wind. Se arrivasse il via libera dell’antitrust europeo, Open Fiber potrebbe successiva­mente far parte dell’operazione. Come si sa però la situazione finanziari­a della società non è delle migliori e necessita, secondo alcuni osservator­i, di un aumento di capitale. Un’operazione alquanto complicata visti i valori di carico di Open Fiber sia in Cdp equity holding che nel fondo australian­o. Come recita il motto di un saggio legislator­e romano: «Raccoglier­e risorse per creare strade, acquedotti, fognature è fondamenta­le perché solo così un popolo potrà avere ancora la voglia e la forza crescere».

Renato Ravanelli Amministra­tore delegato di F2i

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Vivendi L’amministra­tore delegato, Arnaud de Puyfontain­e La holding è in trattativa con Kkr, il Mef e F2i per la cessione della rete Tim
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Dario Scannapiec­o, amministra­tore delegato di Cassa depositi e prestiti La società ha nominato Giuseppe Gola come nuovo ceo di Open Fiber
Cdp Dario Scannapiec­o, amministra­tore delegato di Cassa depositi e prestiti La società ha nominato Giuseppe Gola come nuovo ceo di Open Fiber

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