GLOBALE LOCALE FILIERA COCA-COLA PIÙ VALORE IN ITALIA
Toccano gli 1,2 miliardi di euro le risorse distribuite a famiglie, imprese e Stato dalle tre società che operano nel Paese per conto della multinazionale. Le ricadute sul territorio e la spinta alla sostenibilità con il polo di Gaglianico (investiti 30 m
Filiere e innovazione. E ancora, sostenibilità, tecnologie, competenze. Sono questi i temi caldi dell'incontro che si è tenuto al Corriere lo scorso 27 settembre, dal titolo «Radici locali, visione globale: come creare valore in Italia secondo Coca-cola». Sullo sfondo, altre questioni cruciali per lo sviluppo del sistema Paese, come l'impatto delle multinazionali estere che investono sul nostro territorio, e come possiamo renderci attrattivi per i capitali
Investimenti
stranieri.
Il dibattito ha preso avvio dai dati di SDA Bocconi School of Management, che indaga sulle ricadute, economiche e non solo, delle attività delle tre società che operano nel contesto italiano: Coca-cola Italia, Coca-cola HBC Italia e Sibeg. In Italia Coca-cola conta sei stabilimenti produttivi, gli uffici a Milano, il polo industriale di sostenibilità a Gaglianico (Biella), 2.477 dipendenti. «Coca-cola è un esempio di come una società estera possa essere un attore importante per il sistema economico del Paese in cui si trova: in Italia è presente da Nord a Sud», ha affermato il viceministro delle Imprese e del made in Italy, Valentino Valentini. Coca-cola ha inoltre investito quasi due milioni di euro negli ultimi due anni in Italia per progetti dedicati alle comunità locali. «Maggiore è l'impatto economico e occupazionale di un'azienda, maggiore è la sua responsabilità: in questo vediamo un trend crescente da parte di Coca-cola», ha commentato Fabrizio Perretti, professore della SDA Bocconi.
Protagonisti dell'incontro sono stati gli attori della filiera italiana di Cocacola. Dalla sinergia con il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, ad esempio, sono nate la Fanta con succo di Arancia Rossa di Sicilia Igp e e quella di Limone di Siracusa Igp. «I progetti con Coca-cola hanno fatto crescere la filiera e introdotto nuove informazioni e tecnologie, ora adottate da molti dei nostri imprenditori», ha detto la presidente del Distretto, Federica Argentati. Dal 2014 è attiva anche una collaborazione con The Coca-cola Foundation, il braccio filantropico globale dell'azienda. Francesco Casilli, ceo della società di trasporti Casilli Enterprise, che ha tra i suoi principali clienti Coca-cola HBC Italia (principale imbottigliatore di prodotti a marchio The Coca-cola Company in Italia), ha raccontato come, nella logistica sostenibile: «abbiamo trovato un punto di incontro, ovvero la decarbonizzazione comune in questo settore, con data 2040». Mofeta dei Palici è invece attiva nella captazione di CO2 dal sottosuolo, le «bollicine», destinate al settore alimentare, e collabora con Sibeg CocaCola, la società che è sinonimo di Coca-cola in Sicilia dal 1960. «Questa cooperazione ci ha permesso di introdurre nuovi sistemi di produzione e controllo, che poi ci hanno dato vantaggi competitivi», ha detto l'amministratore delegato, Santi Romano. Una lunga collaborazione è anche quella con il Comune di Nogara, in provincia di Verona, dove si trova il sito più grande di Coca-cola HBC in Italia e in Europa. «Da questa sinergia è nato il progetto “Sei nel posto giusto”: formiamo gli studenti per andare incontro alla ricerca di personale qualificato da parte delle aziende», ha spiegato il sindaco, Flavio Massimo Pasini.
Gli impegni
Citando i dati dell'osservatorio Imprese Estere, condotto insieme alla Luiss, la vicepresidente per l'internazionalizzazione di Confindustria, Barbara Beltrame Giacomello ha spiegato che «le 16 mila aziende italiane a capitale estero incidono per il 26,8% sulla spesa totale in ricerca e sviluppo della nostra industria».
Nel frattempo, Coca-cola continua a investire in Italia. Nel packaging, con il polo di Gaglianico che, grazie ad un investimento di oltre 30 milioni di euro, si dedica alla produzione di preforme in PET riciclato. «Continuiamo a investire per promuovere un'economia sempre più circolare, grazie al nostro impegno e quello dei partner», ha spiegato Giangiacomo Pierini, direttore corporate affairs & sostenibilità di Coca-cola HBC Italia. In sostenibilità, con Sibeg che «ha già convertito la propria flotta commerciale all'elettrico e abbracciato una roadmap concreta che coinvolgerà anche la filiera», ha detto il ceo, Luca Busi. E nell'offerta che conta oggi su oltre il 71% di prodotti a zero o ridotto contenuto calorico, oltre a celebrare le eccellenze del territorio nella scelta degli ingredienti: «Vogliamo valorizzare la nostra presenza in Italia, ma anche quello che il Paese ha da offrirci», ha concluso Cristina Camilli, direttore relazioni istituzionali, comunicazione, sostenibilità di Coca-cola Italia.