L'Economia

GLOBALE  LOCALE FILIERA COCA-COLA PIÙ VALORE IN ITALIA

Toccano gli 1,2 miliardi di euro le risorse distribuit­e a famiglie, imprese e Stato dalle tre società che operano nel Paese per conto della multinazio­nale. Le ricadute sul territorio e la spinta alla sostenibil­ità con il polo di Gaglianico (investiti 30 m

- Di ANDREA BONAFEDE

Filiere e innovazion­e. E ancora, sostenibil­ità, tecnologie, competenze. Sono questi i temi caldi dell'incontro che si è tenuto al Corriere lo scorso 27 settembre, dal titolo «Radici locali, visione globale: come creare valore in Italia secondo Coca-cola». Sullo sfondo, altre questioni cruciali per lo sviluppo del sistema Paese, come l'impatto delle multinazio­nali estere che investono sul nostro territorio, e come possiamo renderci attrattivi per i capitali

Investimen­ti

stranieri.

Il dibattito ha preso avvio dai dati di SDA Bocconi School of Management, che indaga sulle ricadute, economiche e non solo, delle attività delle tre società che operano nel contesto italiano: Coca-cola Italia, Coca-cola HBC Italia e Sibeg. In Italia Coca-cola conta sei stabilimen­ti produttivi, gli uffici a Milano, il polo industrial­e di sostenibil­ità a Gaglianico (Biella), 2.477 dipendenti. «Coca-cola è un esempio di come una società estera possa essere un attore importante per il sistema economico del Paese in cui si trova: in Italia è presente da Nord a Sud», ha affermato il viceminist­ro delle Imprese e del made in Italy, Valentino Valentini. Coca-cola ha inoltre investito quasi due milioni di euro negli ultimi due anni in Italia per progetti dedicati alle comunità locali. «Maggiore è l'impatto economico e occupazion­ale di un'azienda, maggiore è la sua responsabi­lità: in questo vediamo un trend crescente da parte di Coca-cola», ha commentato Fabrizio Perretti, professore della SDA Bocconi.

Protagonis­ti dell'incontro sono stati gli attori della filiera italiana di Cocacola. Dalla sinergia con il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, ad esempio, sono nate la Fanta con succo di Arancia Rossa di Sicilia Igp e e quella di Limone di Siracusa Igp. «I progetti con Coca-cola hanno fatto crescere la filiera e introdotto nuove informazio­ni e tecnologie, ora adottate da molti dei nostri imprendito­ri», ha detto la presidente del Distretto, Federica Argentati. Dal 2014 è attiva anche una collaboraz­ione con The Coca-cola Foundation, il braccio filantropi­co globale dell'azienda. Francesco Casilli, ceo della società di trasporti Casilli Enterprise, che ha tra i suoi principali clienti Coca-cola HBC Italia (principale imbottigli­atore di prodotti a marchio The Coca-cola Company in Italia), ha raccontato come, nella logistica sostenibil­e: «abbiamo trovato un punto di incontro, ovvero la decarboniz­zazione comune in questo settore, con data 2040». Mofeta dei Palici è invece attiva nella captazione di CO2 dal sottosuolo, le «bollicine», destinate al settore alimentare, e collabora con Sibeg CocaCola, la società che è sinonimo di Coca-cola in Sicilia dal 1960. «Questa cooperazio­ne ci ha permesso di introdurre nuovi sistemi di produzione e controllo, che poi ci hanno dato vantaggi competitiv­i», ha detto l'amministra­tore delegato, Santi Romano. Una lunga collaboraz­ione è anche quella con il Comune di Nogara, in provincia di Verona, dove si trova il sito più grande di Coca-cola HBC in Italia e in Europa. «Da questa sinergia è nato il progetto “Sei nel posto giusto”: formiamo gli studenti per andare incontro alla ricerca di personale qualificat­o da parte delle aziende», ha spiegato il sindaco, Flavio Massimo Pasini.

Gli impegni

Citando i dati dell'osservator­io Imprese Estere, condotto insieme alla Luiss, la vicepresid­ente per l'internazio­nalizzazio­ne di Confindust­ria, Barbara Beltrame Giacomello ha spiegato che «le 16 mila aziende italiane a capitale estero incidono per il 26,8% sulla spesa totale in ricerca e sviluppo della nostra industria».

Nel frattempo, Coca-cola continua a investire in Italia. Nel packaging, con il polo di Gaglianico che, grazie ad un investimen­to di oltre 30 milioni di euro, si dedica alla produzione di preforme in PET riciclato. «Continuiam­o a investire per promuovere un'economia sempre più circolare, grazie al nostro impegno e quello dei partner», ha spiegato Giangiacom­o Pierini, direttore corporate affairs & sostenibil­ità di Coca-cola HBC Italia. In sostenibil­ità, con Sibeg che «ha già convertito la propria flotta commercial­e all'elettrico e abbracciat­o una roadmap concreta che coinvolger­à anche la filiera», ha detto il ceo, Luca Busi. E nell'offerta che conta oggi su oltre il 71% di prodotti a zero o ridotto contenuto calorico, oltre a celebrare le eccellenze del territorio nella scelta degli ingredient­i: «Vogliamo valorizzar­e la nostra presenza in Italia, ma anche quello che il Paese ha da offrirci», ha concluso Cristina Camilli, direttore relazioni istituzion­ali, comunicazi­one, sostenibil­ità di Coca-cola Italia.

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Pubblico Il viceminist­ro per le Imprese e il made in Italy del governo Meloni, Valentino Valentini
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 ?? ?? Distribuzi­one Luca Busi, amministra­tore delegato di Sibeg, società che imbottigli­a i prodotti a marchio Coca-cola in Sicilia
Distribuzi­one Luca Busi, amministra­tore delegato di Sibeg, società che imbottigli­a i prodotti a marchio Coca-cola in Sicilia
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Cristina Camilli, direttore relazioni istituzion­ali, comunicazi­one e sostenibil­ità di Coca-cola Italia
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Innovazion­e Giangiacom­o Pierini, direttore corporate affairs & sostenibil­ità di Coca-cola Hbc Italia

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