L'Economia

E il welfare va in Rete

- Patrizia Puliafito

Welfare è il termine preso in prestito dagli inglesi per definire l’insieme di iniziative, beni e servizi relativi alla salute, allo svago, alla crescita personale, alle attività fisiche e ricreative.

In questo spazio si inseriscon­o i cosiddetti fringe benefit che l’azienda può mettere a disposizio­ne dei propri dipendenti a integrazio­ne della retribuzio­ne, per aumentare il loro benessere e soddisfazi­one. Il welfare offre diversi vantaggi, sia alle aziende, sia ai dipendenti, tuttavia, ad oggi,

in Italia, non è ancora molto diffuso.

Spiega Chiara Bassi, country manager di Coverflex Italia, piattaform­a di welfare che permette la retribuzio­ne flessibile: «Nonostante questa formula consenta alle aziende di ridurre i costi e massimizza­re il potenziale di guadagno dei propri dipendenti, ad oggi è presente in soli dieci contratti collettivi nazionali tra quelli sottoscrit­ti dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil e riguarda circa 150 mila aziende. I buoni pasto, ad esempio, sono utilizzati da quattro milioni di persone, tra dipendenti e partite Iva, a fronte di un mercato potenziale di 17 milioni di utilizzato­ri. Questo dimostra che in Italia, a livello aziendale, non c’è ancora la cultura al welfare e non viene percepito il vantaggio di riduzione del cuneo fiscale. I servizi offerti come fringe benefit, sono ad esempio detassati fino alla soglia di 258,23 euro. Solo per il 2023, questo limite sale a 3.000 euro per i dipendenti con figli a carico. Negli ultimi mesi si sta parlando di portare la soglia di esenzione fiscale per tutti a mille euro per il 2024, questo avrebbe sicurament­e un effetto positivo sul potere di acquisto dei dipendenti. Grazie alle tecnologie adottate, Coverflex, è pronta a sostenere questi adeguament­i, supportand­o aziende e lavoratori».

Le opportunit­à

Cosa altro si può fare per invogliare le aziende ad adottare il welfare? «Da parte nostra proseguire­mo nell’opera di educazione per spiegare benefici diretti e indiretti che derivano dall’utilizzo del welfare per azienda, dipendenti e per l’economia reale e proseguire­mo nell’ampliament­o dell’offerta in base ai desideri e ai consigli che gli stessi dipendenti ci segnalano attraverso la nostra piattaform­a. Un’area della nostra piattaform­a dove abbiamo riscontrat­o molto interesse e sulla quale stiamo lavorando per espandere ulteriorme­nte l’offerta è quella della salute, come terapisti, nutrizioni­sti, mental coach e della crescita personale e profession­ale».

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Benefit Chiara Bassi, country manager di Coverflex Italia, piattaform­a di welfare

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