DAI CAMPUS AI BONUS IL «BENESSERE» SECONDO POSTE
Il gruppo ha investito 50 milioni di euro per la formazione delle risorse umane. Tra i dipendenti più laureati ed età media più bassa
Un campus per la formazione dei dipendenti alimentato da accordi e scambi con una cinquantina di università. Il progetto è targato Poste Italiane e ricade tra gli obiettivi del piano di welfare aziendale del gruppo guidato da Matteo Del Fante. Il Campus Italia avrà sei sedi (Milano, Venezia, Bologna, Roma, Napoli e Palermo) ed è destinato a diventare uno strumento per l’aggiornamento e la formazione dei circa 120 mila dipendenti di Poste (la presenza femminile è pari al 53,3% e nei 12.800 uffici postali i direttori sono nel 60% dei casi donne).
L’impegno
Negli ultimi sei anni il gruppo ha predisposto 36 milioni di ore per formare le risorse umane, investendo quasi 50 milioni di euro. Un impegno nel solco di una cultura aziendale, che, come spiegano da Poste Italiane, «guarda all’intera sfera personale e familiare del dipendente». Ne è un esempio la novità dello scorso mese di luglio, che ha introdotto per i dipendenti neo genitori il dono di prodotti per la cura e l’igiene dei neonati. L’iniziativa è stata ribattezzata Fiocco Giallo (richiamando così il colore aziendale dominante) e a beneficiarne sono già stati un migliaio di dipendenti diventati genitori per la nascita di un figlio, così come per l’adozione o per l’affido preadottivo di un bambino.
Incardinare il welfare e il benessere del personale nella strategia del gruppo contribuisce, del resto, alla quiete sul versante delle relazioni industriali con i sindacati, e un tassello di questo disegno è il bonus extra una tantum pari a mille euro che lo scorso mese di novembre è stato inserito nella busta paga di tutti i dipendenti del gruppo.
Ai dipendenti è stata inoltre data la possibilità di scegliere se incassare il bonus in denaro o convertirlo, interamente o in parte, in servizi del programma aziendale Poste Mondo Welfare. Attraverso una specifica piattaforma è infatti possibile utilizzare l’importo del bonus per servizi nell’ambito di istruzione, assistenza, tempo libero, trasporti, cultura, sport, previdenza, fondo sanitario integrativo aziendale, buoni carburante, spese alimentari, viaggi e vacanze. In particolare, per la fattispecie delle vacanze l’azienda ha introdotto per i dipendenti con un reddito sotto i 25 mila euro la possibilità di alloggiare gratuitamente in immobili di Poste in località turistiche come Chianciano, Jesolo, Capri, Cernobbio, Sant’anna di Valdieri, Favignana, Nettuno e Lipari che sono stati ristrutturati e trasformati in case vacanze. Oltre 1.500 dipendenti hanno usufruito di questi appartamenti per un totale di 700 settimane. Un ulteriore programma riservato a chi lavora in Poste Italiane prevede oltre 200 convenzioni con altrettanti partner per un totale di 500 offerte dedicate con sconti e promozioni su prodotti e servizi legati, per esempio, al benessere della persona, la cura della casa, le esigenze di mobilità. Il portale aziendale conta inoltre più di 30 offerte con i prodotti del gruppo, come le offerte di Poste Energia, Postedelivery web e la fibra Poste Casa Ultra Veloce.
Ricambio generazionale
Nel pacchetto welfare figura anche un piano di assistenza sanitaria complementare che viene gestito dal gruppo assicurativo Poste Vita. L’offerta prevede due opzioni: un piano base e un piano plus, con diverse tipologie di coperture che i dipendenti possono estendere al proprio nucleo familiare. Dal 2020 presso la sede generale dell’azienda nel quartiere dell’eur a Roma è operativo Poste Centro Medico per visite specialistiche, esami strumentali ed ecografici che ha finora erogato oltre 17.000 prestazioni. L’impegno e gli investimenti nell’ambito delle risorse umane sono misurabili anche attraverso il bilancio del piano di ricambio generazionale all’interno dell’azienda. Un piano avviato sei anni fa che per i dipendenti alla soglia dell’età pensionabile ha introdotto la possibilità di lasciare il lavoro in anticipo, a fronte delle uscite sono state effettuate circa 26 mila assunzioni, portando l’età media della forza lavoro a quota 47,9 anni, rispetto ai 50 del 2017.
Nel frattempo è aumentata la presenza dei dipendenti laureati (dal 12,4% del 2017 al 22,7%) e per il biennio 2024-2025 è allo studio un piano di nuove assunzioni, puntando in particolare sulle professionalità Stem.