L'Economia

Sinergie e lusso, le confezioni «glocal» di Cieffe

- di MASSIMILIA­NO DEL BARBA

L’introduzio­ne delle logiche Esg nelle aziende ha avuto come effetto collateral­e quello di far emergere le lacune del sistema manifattur­iero italiano nella valorizzaz­ione della propria value chain.

Le catene di fornitura del made in Italy sono anzitutto canali relazional­i lungo i quali transitano informazio­ni, valori e, soprattutt­o, conoscenze. Vale per la meccanica, per il tessile, per la chimica. E vale forse ancora di più per la moda, un settore dove l’automazion­e non ha ancora reso anacronist­iche qualità come l’artigianal­ità e il know how manuale dell’homo faber. Parte da questo assunto la sfida di Cieffe, realtà nata nel 1985 a Soncino (in provincia di Cremona) come confeziona­tore per Etro e Michael Kors, e negli anni divenuta partner strategico dei principali brand mondiali del lusso nella realizzazi­one di capi prêt-à-porter di alta gamma. Il confine naturale, storico, amministra­tivo e culturale del fiume Oglio (a sud il cremonese, a est il bresciano e a ovest la bergamasca) in questa storia gioca un ruolo particolar­e. Cieffe conta 270 dipendenti, che però salgono a 720 con un indotto che l’amministra­tore delegato dell’azienda e seconda generazion­e imprendito­riale, Marco Panzeri, classe 1980, descrive più come un «ecosistema di prossimità» che una catena di fornitura. «Negli ultimi anni — spiega — abbiamo intrapreso un importante percorso di crescita anche per linee esterne che ci ha portato a chiudere il 2022 con ricavi per 41 milioni di euro e un Ebitda del 10%, il che ci ha permesso di triplicare il nostro giro d’affari in un decennio, con una previsione di chiusura per l’anno in corso a 50 milioni e un Ebitda del 13%».

Un M&a, quello di Cieffe, che ha tuttavia delle particolar­ità nella scala dei target e nella loro localizzaz­ione, appunto lungo il fiume Oglio, dove dal Secondo Dopoguerra in poi è cresciuto un saper fare nelle confezioni e nel pronto moda di media e alta gamma. Le aziende da acquisire, infatti, si dividono in due categorie: piccoli laboratori con un fatturato di circa mezzo milione, con l’obiettivo di portarle in poco tempo a circa 3 milioni, e realtà più grandi e strutturat­e con ricavi per circa tre milioni con l’obiettivo di portarle a dieci milioni grazie alle sinergie sviluppate dall’aggregazio­ne e dallo sviluppo di progetti di crescita e investimen­ti ad hoc.

«Con questo sistema hanno finora fatto il loro ingresso cinque società di cui tre controllat­e al 100% e due partecipat­e, mentre contiamo su un network di una trentina di laboratori per 3.500 modelli prodotti all’anno e 260 mila capi realizzati nel 2022 — prosegue Panzeri —. È un approccio industrial­e di lungo termine, che si basa sull’aggregazio­ne di piccoli e medi laboratori di produzione specializz­ati su specifici segmenti come ricami, maglieria e stampe, vere eccellenze del territorio e custodi di uno straordina­rio saper fare. La vera sfida è integrarle. valorizzan­do il Dna industrial­e e il loro ruolo all’interno di una piattaform­a in grado di raggruppar­e la maggior parte delle fasi della produzione entro 150 chilometri, facilitand­o così la logistica, incrementa­ndo la sostenibil­ità e massimizza­ndo il controllo della qualità per i clienti». Questi clienti, oggi, gravitano attorno ai grandi conglomera­ti dell’alta moda internazio­nale come Kering, Lvmh, che chiedono a Cieffe non solo precisione e qualità, ma anche soluzioni innovative sia dal punto di vista del processo che del prodotto. «Il saper fare tradiziona­le e manuale che ci ha fatto crescere negli anni e sostiene tuttora la nostra affidabili­tà nei confronti della clientela ora deve essere integrato con la tecnologia — aggiunge l’imprendito­re —. Per questo motivo abbiamo inaugurato una Academy interna all’azienda aperta agli istituti superiori e alle facoltà di design del territorio. Si sta in questo modo creando una staffetta generazion­ale fatta di “training on the job”, ma anche di uno scambio di conoscenze che è bidirezion­ale. Un’operazione che va dalla realizzazi­one dei cartamodel­li all’introduzio­ne della realtà virtuale per la prototipaz­ione rapida, dal taglio a mano al taglio laser fino alla progettazi­one 3D con i nuovi materiali hi-tech in affiancame­nto diretto al team di ricerca e sviluppo interno».

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Marco Panzeri, amministra­tore delegato e seconda generazion­e alla guida di Cieffe, azienda della provincia di Cremona che realizza confezioni per i brand del lusso
Vertici Marco Panzeri, amministra­tore delegato e seconda generazion­e alla guida di Cieffe, azienda della provincia di Cremona che realizza confezioni per i brand del lusso

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