Come arrivare alla maggiore età con un «tesoretto»
L’aumento dei tassi d’interesse da parte della Bce, allo scopo di contenere la spirale inflattiva, ha reso più attraenti, accanto ai titoli di Stato, anche i Buoni fruttiferi postali, emessi da Cassa depositi e prestiti (controllata dal ministero dell’economia) e garantiti dallo stato italiano. Nella variante dedicata ai minori, gli interessi maturano fino al compimento del 18esimo anno, con un rendimento che sale all’aumentare della durata dell’investimento, dal 3% (18 mesi) al 6% lordo (dopo 17 anni dalla sottoscrizione). La remunerazione — per un parcheggio della liquidità fino a 15 anni — è allineata al rendimento a scadenza dei Btp di pari durata, con i quali il Buono condivide altri due privilegi: la tassazione agevolata (12,5%) e l’esenzione dalle imposte di successione. Non sono previsti, per altro, costi di sottoscrizione, gestione e rimborso. Proviamo a fare i conti: 10 mila euro destinati a un Buono fruttifero per i minori sottoscritto, per ipotesi, al momento della nascita di un bambino diventeranno 17.700 al compimento della sua maggiore età, al netto dell’inflazione e delle varie spese. «Anche sulle scadenze brevi, il tasso del 3% consente di compensare la perdita di potere d’acquisto dovuta al carovita», osserva Andrea Carbone, fondatore di Smileconomy. Questo strumento tuttavia ha una criticità da non sottovalutare: «Essendo intestato al minore, rimane di fatto congelato fino alla maggiore età: per ottenere in anticipo il rimborso, serve l’autorizzazione del giudice tutelare. Di fatto, questo inibisce uno dei principali pregi dei Buoni, ovvero la possibilità di dismetterli in anticipo senza esporsi al rischio di possibili perdite in conto capitale, che è da tenere presente, invece, quando si acquista un titolo di stato», dice Piermattia Menon, analista di Consultique.
«Al raggiungimento dei 18, i fondi finiscono a tutti gli effetti nella titolarità del figlio (o nipote) cui è intestato il prodotto di risparmio: una scelta che potrebbe essere ritenuta imprudente da alcuni genitori, nel dubbio che il neo maggiorenne sia o meno in grado di farne un uso responsabile». Lo stesso tema riguarda anche i libretti al risparmio per minori. «Se l’orizzonte è e breve o medio, per esempio sotto i cinque anni, un’alternativa potrebbe essere la sottoscrizione di Etf (fondi quotati ndr) obbligazionari a scadenza», argomenta Menon: questi strumenti mostrano un funzionamento simile a quello di un titolo di Stato, ma a fronte di una diversificazione molto più accentuata, grazie all’esposizione a centinaia di titoli diversi».