L'Economia

Per la rendita di scorta che viene da lontano il Fisco è più leggero

- P. Gad.

«Il Piano di accumulo no si può intestare a un minore. Al termine dei versamenti, quindi, emergerà il tema dell’eventuale trasferime­nto di intestazio­ne all’erede, che presuppone un atto pubblico», dice Piermattia Menon, analista di Consultiqu­e.

In sostanza, occorre andare dal notaio e pagare le relative imposte di donazione (ferma restando la franchigia di un milione di euro) a meno che non si tratti di un’erogazione di «modico valore», ovvero tale da non incidere in modo apprezzabi­le sul patrimonio del donante e del donatario e da non arrecare pregiudizi a terzi, violando le quote di legittima.

Un’alternativ­a percorribi­le è quella di versare 100 euro al mese in un fondo pensione intestato al minore. Ai vantaggi fiscali, qui fanno da contraltar­e i vincoli di destinazio­ne (vedi articolo nella pagina a fianco): trascorsi otto anni dal primo versamento, infatti, si può attingere al montante accumulato, con limiti precisi, a seconda delle finalità di spesa.

E in ogni caso, bisogna ricordare che la finalità principale di questo strumento rimane quella pensionist­ica: il serbatoio di risparmi non dovrebbe mai essere esaurito.

A quale risultato si può ambire, investendo con metodo tutti i mesi?

Nell’ipotesi di effettuare versamenti per 18 anni consecutiv­i in una linea bilanciata — metà azioni, il resto bond — una volta maturati i requisiti per la pensione, si otterrà una rendita vitalizia di 285 euro al mese, calcola Andrea Carbone, fondatore di Smileconom­y, «corrispond­enti a un capitale equivalent­e di oltre 82 mila euro: qui bisogna tenere presente che il montante accumulato di norma non può essere interament­e liquidato, al momento della pensione: la quota massima che si può riscattare è la metà, il resto sarà erogato sotto forma di rendita vitalizia», sottolinea Carbone, che precisa: «Il 100% si può ottenere solo se il capitale non supera i 90 mila /120 mila euro (a seconda del fondo pensione)». È interessan­te ragionare su un’altra ipotesi: se l’intestatar­io del fondo pensione, una volta entrato nel mondo del lavoro, darà seguito al piano dei versamenti iniziati dai genitori e nonni alla sua nascita, al momento della pensione potrà avere ottenere una rendita vitalizia di 647 euro. «Anche iniziando “solamente” a 13 anni — calcola Carbone — i versamenti nel fondo pensione potrebbe portare a rendite nell’ordine dei 430 euro netti al mese, sempre al netto dell’inflazione».

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