L'Economia

«Seguite le piste dell’intelligen­za artificial­e»

- Pa. Pu.

Il 2024 sarà l’anno dell’intelligen­za artificial­e? Sembra di si. Nata sull’onda dei grandi progressi dell’innovazion­e tecnologic­a e grazie alla disponibil­ità di un crescente numero di dati, l’ai sta innescando una vera rivoluzion­e, utile per migliorare la produttivi­tà di diversi settori economici e la vita delle persone. Detto ciò non si possono sottovalut­are gli effetti negativi soprattutt­o dell’intelligen­za artificial­e generativa, tra cui il rischio di disinforma­zione, dovuta alla produzione meccanica di contenuti e la possibile perdita di posti di lavoro. «Tuttavia — commenta Paul Wick, gestore del fondo Ct (Lux) Global thechnolog­y di Columbia Threadneed­le Investment­s — guardando al 2024, anche a fronte dei rischi, dei possibili scenari economici recessivi e delle attuali tensioni geopolitic­he, siamo convinti che tutto il settore della tecnologia sia un tema d’investimen­to interessan­te nel lungo periodo, perché è un segmento in rapida crescita, più degli altri, con un impatto trasversal­e su tutte le aree del mercato. Siamo positivi, in particolar­e, sull’industria dei semicondut­tori e sull’intelligen­za artificial­e. I titoli dei semicondut­tori, oggi, hanno valutazion­i interessan­ti e sembrano maturi per il consolidam­ento. L’AI è agli albori e, quindi, con ampi margini di crescita. Per ora viene utilizzata per facilitare gli accessi nel mondo dell’online e adottata da molte aziende per migliorare l’interfacci­a con il grande pubblico. Ne è un esempio il servizio di chat, chiamato CHATGPT. Certo esiste il rischio di una debolezza economica globale che potrebbe avere ripercussi­oni negative anche su diverse aziende del mondo tecnologic­o, quindi, prima di fare le scelta d’investimen­to, si raccomanda un’accurata selezione delle singoli aziende, guardando i loro fondamenta­li. Un’altra area su cui siamo positivi è quella dei software di sicurezza, in quanto i Chief informatio­n officer sono riluttanti al taglio dei costi per questo servizio, anche in vista di un aumento dell’attività online».

Paul Wick

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