Il risparmio? Ora è più intelligente (nonostante l’inflazione)
L’inflazione è stata la grande protagonista economica del 2023. E oltre ad aver messo in difficoltà molte aziende e famiglie negli acquisti e nei pagamenti, è stata l’ostacolo principale al risparmio individuale per una persona su due. A dirlo è un sondaggio condotto da Gimme5, piattaforma digitale per la gestione del denaro, che ha indagato sugli effetti del caro prezzi sul portafoglio degli italiani. Malgrado la maggioranza degli intervistati (79%) consideri il risparmio fondamentale, la percentuale di chi riesce effettivamente ad accantonare o a investire somme con costanza non è alta (54%), mentre il 26% lo fa se necessario e il 20% raramente o mai. A farne le spese sono soprattutto i Genz (42%) e le donne (32%), categorie più penalizzate da gender gap e discontinuità lavorativa.
Un’altra motivazione nelle difficoltà di risparmio risiede nella scarsa educazione finanziaria: oltre la metà degli intervistati non adotta un budget mensile (51,4%) e impiega meno di 30 minuti a settimana per monitorare le spese (55%), attraverso funzioni dedicate sul conto corrente (42,6%), fogli di calcolo (28,7%), app ad hoc (22,5%). Resta ancora un tabù anche la finanza personale, che viene affrontata solo tra le mura domestiche (per il 65% degli intervistati) o con il partner (28%). Gran parte del campione intervistato che riesce ad accantonare somme lo fa in maniera intelligente: il 51% utilizza in modo sistematico strumenti smart, il 18% un conto dedicato, separato da quello riservato alle spese. Per il 40% il salvadanaio smart si è rivelato fondamentale per la gestione del denaro nell’ultimo anno. «I risultati dell’ultimo sondaggio di Gimme5 mettono in luce che, nonostante molti italiani considerino il risparmio fondamentale e, al contempo, affermino di spendere con moderazione, nella pratica sono pochi quelli che riescono ad accantonare ogni mese parte delle entrate — commenta Giuseppe Codazzi, Project Manager di Gimme5 —. Tra le cause, l’inflazione ha un ruolo rilevante, ma si notano anche delle inefficienze nella gestione del denaro. In questo contesto, gli operatori finanziari possono giocare un ruolo cruciale. I risultati mostrano che gli italiani accolgono con favore strumenti e contenuti di educazione finanziaria e soluzioni digitali che semplificano risparmio e investimento».