Il caso Stellantis e la vera domanda: l’italia resterà protagonista nel mondo dell’auto?
Il caso Stellantis mostra come nella seconda potenza manifatturiera d’europa, l’italia, ci sia ben poca cultura industriale tra i politici. Il settore dell’auto è in una delle discontinuità tecnologiche più importati della sua storia. Si devono decidere tempi e modi per la sostituzione della parte più importante delle vetture: il sistema di propulsione. Il motore a combustione ha il destino segnato per i danni che provoca all’ambiente. Tutte le transizioni sono per le imprese uno dei problemi più complicati da risolvere. Ma con una leggerezza sorprendente si sono sentite, sia dalla maggioranza al governo che dall’opposizione, minacce di possibili ingressi dello Stato nel capitale di Stellantis per far sì che il gruppo a trazione francese continui a produrre in Italia e, anzi, aumenti la sua presenza. Come se si trattasse di un problema di azionisti e non industriale. Gli innegabili sostegni copiosi dello Stato al gruppo Fiat prima, e oggi a Stellantis, dimostrano la debolezza di chi gestisce la cosa pubblica. L’incapacità nel definire i confini d’azione dello Stato come scritto da Francesco Giavazzi sul «Corriere» del 3 febbraio, produce molto dibattito e pochissime azioni concrete con dispendio di risorse pubbliche. Si chiedono fumosi impegni dalla filiera dell’auto quando il governo potrebbe adoperarsi affinché quelle aziende, già competitive perché fornitrici dei maggiori gruppi europei, lo siano sempre più. Del resto, prima Fca e poi Stellantis non hanno mostrato di avere legami particolari con il nostro Paese. In più di un’occasione, dalla vendita di Magneti Marelli alla stessa operazione con Psa, dividendi importanti sono arrivati agli azionisti. Con in parallelo, però, una declinante produzione di auto. Dei 12 milioni di vetture costruite in Europa nel ‘22, quasi 3,5 milioni arrivano dalla Germania, meno di 500 mila dall’italia, ma circa 1,8 milioni dalla Spagna. E anche il marchio iberico per eccellenza, la vecchia Seat, è da tempo nell’area Volkswagen. Forse dovremmo chiedere qualche consiglio a Madrid.