SAN MARINO IMBOCCA L’AUTOSTRADA PER LA UE
La Repubblica di San Marino è vicina al traguardo dell’ingresso nella Ue da associata, dopo un lungo percorso iniziato nel 2014. Un documento non pubblico presentato al parlamento sammarinese dal Segretario di Stato (ministro) agli Esteri, Luca Beccari, rivela i contenuti più rilevanti dell’accordo, con focus su attività finanziarie e controlli (le Autorità Ue avranno poteri di intervento), per allinearsi all’acquis dell’unione cioè l’insieme dei diritti e degli obblighi comuni che costituisce il corpo del diritto Ue. Per il Titano sarà una mezza rivoluzione e tutti i principali partiti (nel 2024 ci sono le elezioni politiche) convergono sull’autostrada per l’europa. Ma gli ultimi mesi sono stati parecchio movimentati per i piccoli Stati alle prese con l’accordo di associazione all’unione europea. A scuotere dalle fondamenta la road map ci avevano pensato, lo scorso agosto, i vertici delle tre Authority economiche. L’eba (banche), l’esma (strumenti finanziari e mercati) e l’eiopa (assicurazioni e pensioni) avevano avvertito la Commissione che finalizzare accordi di associazione con Andorra, Monaco e San Marino avrebbe potuto destabilizzare i servizi finanziari, anche considerato il fatto che i tre paesi «hanno mantenuto storicamente regolamenti meno rigorosi» e per questo si troverebbero in una posizione «più incline al riciclaggio di denaro e ad altre attività illecite».
Un documento confidenziale rivela la cornice di regole alla base dell’accordo di associazione. Merci, finanza, immobili, titoli di studio: ecco le novità (anche nei rapporti con Roma)
I principi
Le trattative sono proseguite con Andorra e San Marino mentre il Principato di Monaco ha fatto un passo indietro, per ora. Si arriva così a metà dicembre. Il vicepresidente della Commissione Ue, lo slovacco Maros Sefcovic, nella conferenza stampa a Bruxelles con il ministro degli Esteri sammarinese e il premier di Andorra, Xavier Espot, ufficializza la conclusione del negoziato. E viene trovata una convergenza anche sul capitolo finanziario, il punto che almeno in partenza sembrava il più controverso. Si ipotizza un’approvazione nel primo semestre 2024.
Il documento informativo confidenziale, con il timbro del dicastero sammarinese agli Esteri, traccia il percorso definitivo dell’accordo San Marino-ue e, ovviamente, ha riflessi diretti anche sulle relazioni con l’italia. Secondo quanto emerge dai termini generali dell’accordo, «entro un anno dall’entrata in vigore del Trattato, San Marino notificherà alla Commissione europea per quali segmenti del mercato finanziario intende allinearsi subito e quali invece intende affrontare successivamente». Le condizioni di accesso al mercato «includono il completo, pieno ed efficace recepimento e applicazione di tutto l’acquis pertinente (diritti, norme e obiettivi che vincolano gli stati membri, ndr), oltre all’esistenza e al buon funzionamento di capacità e disposizioni di vigilanza». Inoltre, devono essere conclusi protocolli di intesa in materia di cooperazione di vigilanza, scambio di informazioni e consultazione tra l’autorità competente di San Marino e le autorità di vigilanza dell’unione su banche, mercati, assicurazioni e riciclaggio. San Marino dovrà allinearsi in materia di servizi finanziari «al più tardi entro 10 anni dall’entrata in vigore dell’accordo». Tempi lunghi, dunque, per sradicare certe incrostazioni del vecchio sistema finanziario. Il protocollo stabilisce anche «un meccanismo di monitoraggio da parte della Commissione successivo all’accesso al mercato» per garantire che le condizioni continuino a essere rispettate. Le autorità finanziarie dell’ue avranno sul settore finanziario del Titano «i medesimi poteri di cui godono nei confronti degli Stati membri, ivi compresa la possibilità di adottare decisioni o raccomandazioni indirizzate alle istituzioni finanziarie o all’autorità competente di San Marino».
Più in generale l’accordo garantisce a cittadini e imprese sammarinesi il pieno accesso al mercato dell’unione secondo le regole delle quattro libertà del trattato Ue (libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali). Ciò comporta adeguamenti, sia per San Marino che per Andorra, al diritto dell’unione ma con alcune eccezioni che tengono conto delle peculiarità. Ad esempio per quanto riguarda le scorte di prodotti petroliferi, «San Marino potrà mantenere il vigente accordo con l’italia in materia di approvvigionamento».
Uno degli effetti più importanti sarà che le merci prodotte a San Marino (ad esempio i prodotti farmaceutici), «in virtù all’allineamento legislativo alla Ue in materia di regolamentazioni tecniche, standard e certificazione, saranno considerate conformi ai requisiti stabiliti dall’unione europea e potranno quindi circolare liberamente con la marcatura CE, laddove prevista».
Il riconoscimento dei titoli di studio sammarinesi è un altro passo fondamentale. Per la libera circolazione dei lavoratori, poi, «San Marino dovrà garantire che i cittadini Ue possano effettivamente esercitare il diritto di cercare e svolgere un lavoro alle stesse condizioni assicurate ai cittadini sammarinesi ma con alcuni periodi temporali di adeguamento». Vengono vietate «tutte le restrizioni sui movimenti di capitali e pagamenti tra le parti associate». È un punto chiave per la storia delle istituzioni finanziarie della repubblica. I movimenti di capitale comprendono, fra gli altri, gli investimenti diretti in società, gli investimenti immobiliari, le operazioni in titoli, prestiti finanziari, ecc.
E ancora, «l’acquisizione di immobili da parte di persone fisiche non residenti da adibire a residenza primaria sarà liberalizzata, mentre potranno permanere le restrizioni relative alle intestazioni di immobili per i non residenti».
In materia di servizi finanziari e di mercato dei capitale, i capitoli più delicati, il Titano avrà dieci anni di tempo per adeguarsi agli standard
I vantaggi
Il nuovo quadro normativo definito dall’accordo potrà garantire l’ingresso di San Marino nella famiglia europea e superare definitivamente le criticità del passato? Secondo il segretario agli Esteri del Titano , Luca Beccari «San Marino grazie ad un nuovo piano di regole potrà accedere al mercato unico Ue senza restrizioni e con mutui benefici per tutte le parti interessate. Il sistema economico sammarinese avrà nuove prospettive di sviluppo coerente con le regole Ue». Secondo il rappresentante del governo, siamo alle porte di «un’occasione storica d’integrazione». Qualche esempio pratico. «Uno studente potrà accedere a qualunque ateneo europeo come un cittadino comunitario, potrà fare stage lavorativi, lavorare dopo gli studi senza permessi di soggiorno o senza rientrare nelle quote di immigrazione». E quando tornerà a San Marino «il suo titolo di studio avrà la stessa procedura di riconoscimento europea e gli anni lavorati all’estero saranno automaticamente computati ai fini pensionistici sammarinesi, tutte cose oggi possibili solo con l’italia».
E poi le imprese sammarinesi che «potranno partecipare a qualunque appalto europeo e i loro prodotti e servizi godranno dello stesso regime di quelli delle concorrenti europee». Anche le banche «potranno finalmente accedere al mercato unico dei servizi finanziari tanto all’ingrosso che al dettaglio».