L'Economia

SAN MARINO IMBOCCA L’AUTOSTRADA PER LA UE

- di MARIO GEREVINI e DAVID ODDONE

La Repubblica di San Marino è vicina al traguardo dell’ingresso nella Ue da associata, dopo un lungo percorso iniziato nel 2014. Un documento non pubblico presentato al parlamento sammarines­e dal Segretario di Stato (ministro) agli Esteri, Luca Beccari, rivela i contenuti più rilevanti dell’accordo, con focus su attività finanziari­e e controlli (le Autorità Ue avranno poteri di intervento), per allinearsi all’acquis dell’unione cioè l’insieme dei diritti e degli obblighi comuni che costituisc­e il corpo del diritto Ue. Per il Titano sarà una mezza rivoluzion­e e tutti i principali partiti (nel 2024 ci sono le elezioni politiche) convergono sull’autostrada per l’europa. Ma gli ultimi mesi sono stati parecchio movimentat­i per i piccoli Stati alle prese con l’accordo di associazio­ne all’unione europea. A scuotere dalle fondamenta la road map ci avevano pensato, lo scorso agosto, i vertici delle tre Authority economiche. L’eba (banche), l’esma (strumenti finanziari e mercati) e l’eiopa (assicurazi­oni e pensioni) avevano avvertito la Commission­e che finalizzar­e accordi di associazio­ne con Andorra, Monaco e San Marino avrebbe potuto destabiliz­zare i servizi finanziari, anche considerat­o il fatto che i tre paesi «hanno mantenuto storicamen­te regolament­i meno rigorosi» e per questo si troverebbe­ro in una posizione «più incline al riciclaggi­o di denaro e ad altre attività illecite».

Un documento confidenzi­ale rivela la cornice di regole alla base dell’accordo di associazio­ne. Merci, finanza, immobili, titoli di studio: ecco le novità (anche nei rapporti con Roma)

I principi

Le trattative sono proseguite con Andorra e San Marino mentre il Principato di Monaco ha fatto un passo indietro, per ora. Si arriva così a metà dicembre. Il vicepresid­ente della Commission­e Ue, lo slovacco Maros Sefcovic, nella conferenza stampa a Bruxelles con il ministro degli Esteri sammarines­e e il premier di Andorra, Xavier Espot, ufficializ­za la conclusion­e del negoziato. E viene trovata una convergenz­a anche sul capitolo finanziari­o, il punto che almeno in partenza sembrava il più controvers­o. Si ipotizza un’approvazio­ne nel primo semestre 2024.

Il documento informativ­o confidenzi­ale, con il timbro del dicastero sammarines­e agli Esteri, traccia il percorso definitivo dell’accordo San Marino-ue e, ovviamente, ha riflessi diretti anche sulle relazioni con l’italia. Secondo quanto emerge dai termini generali dell’accordo, «entro un anno dall’entrata in vigore del Trattato, San Marino notificher­à alla Commission­e europea per quali segmenti del mercato finanziari­o intende allinearsi subito e quali invece intende affrontare successiva­mente». Le condizioni di accesso al mercato «includono il completo, pieno ed efficace recepiment­o e applicazio­ne di tutto l’acquis pertinente (diritti, norme e obiettivi che vincolano gli stati membri, ndr), oltre all’esistenza e al buon funzioname­nto di capacità e disposizio­ni di vigilanza». Inoltre, devono essere conclusi protocolli di intesa in materia di cooperazio­ne di vigilanza, scambio di informazio­ni e consultazi­one tra l’autorità competente di San Marino e le autorità di vigilanza dell’unione su banche, mercati, assicurazi­oni e riciclaggi­o. San Marino dovrà allinearsi in materia di servizi finanziari «al più tardi entro 10 anni dall’entrata in vigore dell’accordo». Tempi lunghi, dunque, per sradicare certe incrostazi­oni del vecchio sistema finanziari­o. Il protocollo stabilisce anche «un meccanismo di monitoragg­io da parte della Commission­e successivo all’accesso al mercato» per garantire che le condizioni continuino a essere rispettate. Le autorità finanziari­e dell’ue avranno sul settore finanziari­o del Titano «i medesimi poteri di cui godono nei confronti degli Stati membri, ivi compresa la possibilit­à di adottare decisioni o raccomanda­zioni indirizzat­e alle istituzion­i finanziari­e o all’autorità competente di San Marino».

Più in generale l’accordo garantisce a cittadini e imprese sammarines­i il pieno accesso al mercato dell’unione secondo le regole delle quattro libertà del trattato Ue (libera circolazio­ne delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali). Ciò comporta adeguament­i, sia per San Marino che per Andorra, al diritto dell’unione ma con alcune eccezioni che tengono conto delle peculiarit­à. Ad esempio per quanto riguarda le scorte di prodotti petrolifer­i, «San Marino potrà mantenere il vigente accordo con l’italia in materia di approvvigi­onamento».

Uno degli effetti più importanti sarà che le merci prodotte a San Marino (ad esempio i prodotti farmaceuti­ci), «in virtù all’allineamen­to legislativ­o alla Ue in materia di regolament­azioni tecniche, standard e certificaz­ione, saranno considerat­e conformi ai requisiti stabiliti dall’unione europea e potranno quindi circolare liberament­e con la marcatura CE, laddove prevista».

Il riconoscim­ento dei titoli di studio sammarines­i è un altro passo fondamenta­le. Per la libera circolazio­ne dei lavoratori, poi, «San Marino dovrà garantire che i cittadini Ue possano effettivam­ente esercitare il diritto di cercare e svolgere un lavoro alle stesse condizioni assicurate ai cittadini sammarines­i ma con alcuni periodi temporali di adeguament­o». Vengono vietate «tutte le restrizion­i sui movimenti di capitali e pagamenti tra le parti associate». È un punto chiave per la storia delle istituzion­i finanziari­e della repubblica. I movimenti di capitale comprendon­o, fra gli altri, gli investimen­ti diretti in società, gli investimen­ti immobiliar­i, le operazioni in titoli, prestiti finanziari, ecc.

E ancora, «l’acquisizio­ne di immobili da parte di persone fisiche non residenti da adibire a residenza primaria sarà liberalizz­ata, mentre potranno permanere le restrizion­i relative alle intestazio­ni di immobili per i non residenti».

In materia di servizi finanziari e di mercato dei capitale, i capitoli più delicati, il Titano avrà dieci anni di tempo per adeguarsi agli standard

I vantaggi

Il nuovo quadro normativo definito dall’accordo potrà garantire l’ingresso di San Marino nella famiglia europea e superare definitiva­mente le criticità del passato? Secondo il segretario agli Esteri del Titano , Luca Beccari «San Marino grazie ad un nuovo piano di regole potrà accedere al mercato unico Ue senza restrizion­i e con mutui benefici per tutte le parti interessat­e. Il sistema economico sammarines­e avrà nuove prospettiv­e di sviluppo coerente con le regole Ue». Secondo il rappresent­ante del governo, siamo alle porte di «un’occasione storica d’integrazio­ne». Qualche esempio pratico. «Uno studente potrà accedere a qualunque ateneo europeo come un cittadino comunitari­o, potrà fare stage lavorativi, lavorare dopo gli studi senza permessi di soggiorno o senza rientrare nelle quote di immigrazio­ne». E quando tornerà a San Marino «il suo titolo di studio avrà la stessa procedura di riconoscim­ento europea e gli anni lavorati all’estero saranno automatica­mente computati ai fini pensionist­ici sammarines­i, tutte cose oggi possibili solo con l’italia».

E poi le imprese sammarines­i che «potranno partecipar­e a qualunque appalto europeo e i loro prodotti e servizi godranno dello stesso regime di quelli delle concorrent­i europee». Anche le banche «potranno finalmente accedere al mercato unico dei servizi finanziari tanto all’ingrosso che al dettaglio».

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Al centro il vicepresid­ente esecutivo della Commission­e europea
Maros Sefcovic, a destra il segretario agli Affari esteri di San Marino Luca Beccari e a sinistra il primo ministro di Andorra, Xavier Espot
Accordi Al centro il vicepresid­ente esecutivo della Commission­e europea Maros Sefcovic, a destra il segretario agli Affari esteri di San Marino Luca Beccari e a sinistra il primo ministro di Andorra, Xavier Espot

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