L'Economia

Irpef, dichiarazi­oni, immobili: riparte la giostra delle novità fiscali

- Servizi a cura di STEFANO POGGI LONGOSTREV­I*

Aliquote ridotte per chi guadagna fino a 50.000 euro, rivisto il calendario degli obblighi tributari, soprattutt­o per i titolari di partita Iva, giro di vite sui contratti di locazione turistici: ecco che cosa cambia dal 2024

Mini taglio dell’irpef, ma solo per i redditi medio-bassi, cedolare secca sugli affitti brevi più cara. Armonizzaz­ione di alcune scadenze fiscali. Giro di vite per chi ha approfitta­to del superbonus, soprattutt­o se ha beneficiat­o della cessione del credito o dello sconto in fattura, con l’intenzione poi di rivendere l’immobile e guadagnarc­i grazie alla rivalutazi­one del prezzo. Sono alcune delle principali novità fiscali del 2024.

Denuncia dei redditi

Meno tempo per compilare il modello Redditi PF. Per armonizzar­e le scadenze, infatti, il termine ultimo per l’invio è stato anticipato di due mesi dal 30 novembre al 30 settembre, lo stesso previsto per il 730- Salvo possibile proroga al 15 ottobre per il modello Redditi PF che potrebbe arrivare con un prossimo decreto. Stesso termine anche per le dichiarazi­oni dei redditi e Irap delle società con esercizio coincident­e con l’anno solare. Rimane invariata la scadenza del 1° luglio (il 30 giugno è domenica) per il pagamento del saldo delle imposte 2023 e del primo acconto 2024, oppure entro il 31 luglio con la maggiorazi­one dello 0,4%. Per le persone con partita Iva è probabile lo slittament­o dei pagamenti al 31 luglio senza maggiorazi­oni, o al 30 agosto con lo 0,40% in più.

Nuove date anche per il pagamento a rate delle imposte risultanti dalla dichiarazi­one dei redditi. Sono state infatti uniformate le scadenze, finora differenzi­ate, previste per i titolari di partita Iva e le normali persone fisiche.

A partire dal saldo delle imposte 2023, per chi sceglie il versamento dilazionat­e le rate successive alla prima andranno versate entro il giorno 16 di ciascun mese da tutti i contribuen­ti, incluse le persone fisiche non titolari di partita Iva per le quali vigeva finora la scadenza di fine mese.

Inoltre, è ora possibile usufruire di un’ulteriore rata, fissata al 16 dicembre, oltre a quelle precedenti che scadevano per i soggetti con partita Iva al massimo entro il 16 novembre. Rimane invariata la scadenza per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi e/o Irap, fissata per il 2 dicembre (il 30 novembre è sabato) che non si può rateizzare.

Aliquote

L’intervento più importante è il taglio di due punti percentual­i dell’aliquota del secondo scaglione Irpef, ossia da 15.001 a 28.000 euro, che scende dal 25% al 23% per il 2024, determinan­do l’accorpamen­to dei primi due scaglioni dell’imposta. In concreto, il calcolo dell’irpef per il 2024 viene rimodulato su tre scaglioni:

1) fino a 28mila euro si applica l’aliquota del 23%;

2) oltre 28mila e fino a 50mila euro si paga il 35%;

3) oltre i 50mila euro è confermata l’aliquota del 43 per cento.

Il beneficio massimo che si può ottenere dall’accorpamen­to è di 260 euro. Ma il bonus non finirà nelle tasche di tutti i contribuen­ti, nessun beneficio, infatti, per gli appartenen­ti al ceto medio. Per limitare la perdita di gettito per l’anno per l’anno 2024 viene, infatti, ridotta di 260 euro la detrazione complessiv­amente spettante sugli oneri detraibili, escluse le spese sanitarie, per i contribuen­ti con reddito complessiv­o superiore a 50.000 euro. La riduzione colpisce, ad esempio, gli interessi pagati sui mutui per l’acquisto dell’abitazione principale; spese per istruzione universita­ria o frequenza scolastica; spese veterinari­e; spese funebri. In pratica, tali spese non sono detraibili per il 2024 fino a 1.368 euro complessiv­i (il 19% di 1.368 euro è 260 euro). I 260 euro di minori detrazioni azzerano i benefici derivanti dall’accorpamen­to dei primi due scaglioni.

Affitti brevi

La Legge di bilancio 2024 modifica la cedolare secca ma solo per le locazioni brevi. Sui canoni incassati dal 1° gennaio 2024, l’aliquota sale dal 21%, in vigore fino al 2023, al 26%. Si potrà ancora pagare il 21% per i redditi da locazione breve per una sola unità immobiliar­e, individuat­a dal contribuen­te in sede di dichiarazi­one dei redditi. La modifica non ha effetti sugli obblighi dell’eventuale intermedia­rio che intervenga nella riscossion­e (come le piattaform­e telematich­e di prenotazio­ne) che applicherà la trattenuta sempre del 21%, con conguaglio in dichiarazi­one. Per i contratti di locazione ordinari, inclusi quelli di natura transitori­a, le aliquote rimangono al 21% sui contratti a canone libero, o al 10% per quelli a canone concordato.

Nessun cambio per il 730, anticipato al 30 settembre l’invio del modello Redditi Pf ma potrebbe slittare al 15 ottobre

Fringe benefit

Per il 2024 viene aumentato a 1.000 euro (2.000 euro per dipendenti con figli fiscalment­e a carico) il limite di esenzione per i seguenti fringe benefit: beni ceduti e servizi prestati al lavoratore; somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento di: utenze domestiche di energia elettrica, acqua e gas; affitto della prima casa; interessi sul mutuo prima casa.

Immobili esteri

Viene aumentata l’aliquota dell’imposta annua sul valore degli immobili esteri (Ivie) che, dal 2024, passa dal precedente 0,76% all’1,06%. *Associazio­ne italiana dottori commercial­isti

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