Quanto vale lo sconto «verde» sul nuovo
Comprare una casa green fa bene all’ambiente e, nel tempo, anche al portafoglio; si risparmia sulle bollette e l’immobile ha migliori probabilità di conservare il suo valore nel tempo. Oltre a questi, nel 2024 ci sono altri due buoni motivi per comprare una casa a basso consumo energetico.
Se si punta sul nuovo, la ragione è che, soprattutto nelle grandi città, è difficile pensare che i prezzi potranno diminuire in misura sensibile nei prossimi anni, perché l’aumento dei costi di costruzione oramai è stato incorporato in maniera strutturale nella definizione dei prezzi; se si vuol comprare l’usato da ristrutturare bisogna tenere presente che con tutta probabilità questo è l’ultimo anno in cui si potrà contare su agevolazioni ancora generose per i lavori, anche senza Superbonus. E a tutto questo si aggiunge il fatto che, se la prima versione draconiana della direttiva Ue sulla riqualificazione degli immobili ad alto consumo energetico è stata fortemente depotenziata, nessuno oggi può dire quale maggioranza uscirà dalle elezioni europee.
Sul green puntano anche le banche,proprio perché le garanzie costituite da immobili virtuosi dal punto di vista energetico sono meno rischiose. E al minor rischio corrispondono condizioni più favorevoli per i finanziamenti, sia all’acquisto sia alla ristrutturazione.
Abbiamo messo a confronto i mutui, a parità di cifra, valore dell’immobile e durata, offerti dagli stessi istituti per le case green (in genere si tratta di immobili in classe A e B, ovvero quasi esclusivamente le case nuove) e quelli per le abitazioni meno virtuose.
Secondo i calcoli effettuati da mutuionline.it. per un finanziamento da 140mila euro su una casa da 200mila euro a 20 anni a tasso fisso Bper offre per il green uno sconto di 35 centesimi, con un risparmio totale sul monte interessi di 6.628 euro; Credìt Agricole taglia di 55 centesimi, con minori costi per 10.163 euro. Più ridotti i benefit di Bpm (1.694 euro il rispamio) e Credem (1.400). Sul fisso trentennale Bper garantisce una riduzione dei costi di 10.152 euro, Banco di Sardegna di 10.316. Sui variabili il calcolo ovviamente non è valido in assoluto perché l’andamento futuro degli interessi è incognito, ma comunque è indicativo. A 20 anni Ing offre un risparmio teorico di oltre 3.600 euro. A 30 anni la differenza più ampia si registra con Unicredit, con costi inferiori per 8.800 euro.