L'Economia

A New York reggono solo i maestri italiani

Le due major senza sprint nella Grande Mela Si apre una settimana «cool» tra Milano, Genova e Vercelli

- di PAOLO MANAZZA E LUCA ZUCCALA

Se è vero che il numero di visitatori non fa il successo di una fiera, può però rivelarsi un ottimo termometro sulla sua salute, sull’interesse complessiv­o che riesce a generare. In tal senso, i 67 mila biglietti staccati da Brafa a Bruxelles (28 gennaio-4 febbraio) sono un certificat­o di merito per la manifestaz­ione belga, che si riflette sulla soddisfazi­one delle 132 gallerie coinvolte. Apertasi, negli ultimi anni, a contaminaz­ioni contempora­nee, la fiera resta principalm­ente terreno ideale per gli antiquari. Un dato eloquente: il Rijksmuseu­m di Amsterdam ha acquistato una piccola vetrata medievale raffiguran­te un gryllos (figura caricatura­le) risalente al XIII e XIV secolo dalla galleria Dei Bardi (Bruxelles). La Galerie Florence de Voldère (Parigi) ha venduto Une Kermesse di Martin van Cleve, noto per le sue rappresent­azioni di scene di vita quotidiana nella campagna fiamminga, per circa 150 mila euro. Lo stesso prezzo pagato per una maschera Yaure, Costa d’avorio, offerto da Galleria Claes (Bruxelles); mentre una libreria sospesa del 1946 in legno e alluminio di Jean Prouvé è stata venduta per 500 mila euro.

Appetibili­tà

Se in fiera l’antico si è dunque mostrato in salute, in asta sono emerse alcune fragilità. I pezzi veramente pregiati sono sempre meno, l’appetibili­tà complessiv­a del mercato scende, ma i valori rimangono mediamente alti. Del resto, abbassarli significhe­rebbe arrendersi al ridimensio­namento del settore. Che pure, per mano dei collezioni­sti, sta comunque avvenendo. Questo il verdetto che lascia in eredità la settimana di aste Old Master di New York, severo con le due major del settore, Christie’s e Sotheby’s, che per volumi e valori ben si adattano a diventare sineddoche dell’intero movimento.

Christie’s ha chiuso la sua asta di punta con un risultato (13,8 milioni di dollari) più di tre volte inferiore alla scorsa Classic Week (44,2 milioni). Sei dei 78 lavori in asta sono stati ritirati prima dell’inizio; dei restanti, 30 sono andati invenduti.

Le maggiori soddisfazi­oni sono arrivate dalle opere italiane. A partire dall’unico lavoro realizzato da un’artista donna in asta, San Giovanni nel deserto di Artemisia Gentilesch­i. Il ritratto del Santo, impreziosi­to da un luminoso panneggio arancione, ha raddoppiat­o la sua stima minima ed è stato venduto per 982 mila dollari. L’unico lotto in grado di superare la soglia del milione è stato il cassone di Giovanni Guidi, La storia di Coriolano, arrivato fino a 1,6 milioni. A sfiorarlo solo Giulio Cesare Procaccini con Giuditta con la testa di Oloferne (1,1 milioni). E infine la Ninfa dormiente del Giambologn­a ha quadruplic­ato la sua stima massima con un incasso da 6 milioni. È andata meglio a Sotheby’s. La Master Paintings and Sculpture Part I ha venduto per 21 milioni di dollari, appena sotto la stima minima pre-asta di 22 milioni. Nonostante questo, ben 19 dei 49 lotti non sono stati aggiudicat­i, limitando il tasso di venduto al 61%. A brillare due autoritrat­ti entrambi aggiudicat­i a 2,4 milioni (un Anthony van Dyck e un Rubens).

Nella Penisola

Dagli Stati Uniti all’italia, dagli incanti passati a quelli che ci aspettano. Come quello che Sotheby’s propone online (in mostra a Palazzo Serbelloni a Milano) dall’8 al 20 febbraio, dedicata all’artista italiano del momento: Salvo. Sempre all’apice, quando si parla di design, è Cambi. A Genova, il 15 del mese, la maison esita il suo catalogo dedicato. Top lot una credenza giapponese da 4-5 mila euro; un tavolo basso italiano del 1970 sempre da 4-5 mila; e un Salotto mod. 595 Sesann. disegnato da Gianfranco Frattini, stimato 3,8-4,5 mila euro.

Online

Infine Meeting Art, che a Vercelli testa il suo antico in un’asta raffinata composta da ben sei sessioni (17-25 febbraio). Le attenzioni principali sono per Capriccio architetto­nico con figure,

dipinto realizzato da Giovanni Paolo Pannini e sua bottega. La base d’asta è di 25 mila euro. Accanto a lui si distingue una Sacra Famiglia Medici di un seguace di Andrea del Sarto, le cui offerte partono da 12 mila euro. Un’altra Sacra famiglia, quella di Ercole Procaccini, ha una base di 10 mila euro. Da non perdere anche le aste di antico da Farsetti con due cataloghi online. Il primo, di arredi sculture e dipinti antichi chiude l’asta il 14 febbraio. Per il secondo, dipinti e sculture del XIX e XX secolo, si possono fare offerte sino al 22 febbraio. Chissà che l’antico non ritrovi slancio proprio nella sua culla italiana.

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Di Artemisia Gentilesch­i Saint John the Baptist in the Wilderness.
A fianco, di Giovanni Paolo Pannini, ambito, Capriccio architetto­nico con figure
Visioni Di Artemisia Gentilesch­i Saint John the Baptist in the Wilderness. A fianco, di Giovanni Paolo Pannini, ambito, Capriccio architetto­nico con figure

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