La busta che viaggiò due volte e rimase a Sotheby’s
Niente da fare. Arrivato al lotto numero otto, Busta inglese viaggiata due volte, il banditore dell’incanto The One di Sotheby’s è passato oltre. Nessuna paletta si è alzata per acquistare, sia pure alla quotazione più bassa (ma pur sempre elevata) di 1,5 milioni di dollari (la missiva arrivava a 2,5 milioni).
L’inciampo non ha mancato di sorprendere gli addetti ai lavori, anche perché la vendita rappresentava una corretta lettura e collocazione della storia della posta, che è poi storia della comunicazione di massa. Fra i tanti numero uno offerti in rappresentanza dei vari settori del collezionismo, il lotto numero 8, univa in un solo documento la busta preaffrancata Mulready, la quale deve il suo nome al pittore William Mulready che la realizzò, e il primo francobollo del mondo: il Penny black.
Nonostante la mancata vendita, il reperto conserva una indiscutibile importanza storico postale. Di cosa si tratta è presto detto. Fatta la storica riforma postale inglese, Rowland Hill si trovò di fronte ad uno scoglio non da poco: come far pagare in anticipo l’invio, fino ad allora a carico del destinatario? Venne così bandito un pubblico concorso che fruttò 2.600 fra disegni, saggi e semplici suggerimenti. Si optò, in attesa di una scelta definitiva, per una duplice soluzione. La busta Mulready, appunto, preaffrancata, e il francobollo. Entrambi, sulle prime, furono oggetto di dileggio. Francobollo e busta vennero messi in vendita l’1 maggio 1840 fissando il loro uso a partire dal 6 maggio. Tanta e tale era la novità che qualcuno non ce la fece ad attendere la data canonica. È il caso della Mulready offerta da Sotheby’s, che venne dapprima affrancata con un Penny black, bollato in data 2 maggio, e una volta giunta a destinazione la busta preaffrancata venne riutilizzata, stavolta per l’uso per il quale era stata ideata, in data 4 maggio 1840. Un doppio impiego che è alla base della sua rarità.