La parità di genere è giusta E conviene muoversi in fretta
«Favorire la parità di genere non è solo una questione normativa, ma anche di etica e di cultura». Ad affermarlo è l’avvocato Gabriele Gianduia, partner di A&A Studio Legale, professionista che opera nel mondo labour. «Pensare che siano sufficienti delle leggi e degli incentivi per assicurare questo diritto è riduttivo: serve valorizzare il merito, a prescindere dal genere», prosegue l’avvocato. Eppure, a livello normativo, qualche obiettivo per parificare il trattamento tra uomini e donne nel mondo del lavoro è stato raggiunto. Ma molto, secondo l’avvocato, si deve ancora fare. «Il Codice delle pari opportunità è uno snodo fondamentale, anche se la valorizzazione della conciliazione vita/lavoro è un aspetto su cui il legislatore deve operare in modo più incisivo — dice il legale —. Sono auspicabili interventi per ridurre il gap retributivo, visto il trend di gender pay gap iniziato con la pandemia. Inoltre, da parte delle imprese, occorre rendere l’ambiente professionale realmente protetto da forme di discriminazione e molestie, nell’ambito del più ampio obbligo di garantire la salute e la sicurezza sul posto di lavoro».
Non mancano, però, le opportunità per le aziende che contrastano la discriminazione. A partire dalla certificazione di parità di genere introdotta nel 2021. «Un ente accreditato valuta la maturità dell’organizzazione imprenditoriale — spiega Gianduia —. Vengono esaminate la cultura aziendale, la parità retributiva a parità di ruoli, la tutela alla genitorialità e l’attenzione al work-life balance. Il processo di certificazione consente una presa di coscienza». Un percorso di crescita, quindi, che interessa e coinvolge l’impresa nel suo insieme, senza distinzione di ruoli. «Il conseguimento della certificazione porta indubbi vantaggi sotto il profilo dell’immagine, così come un ritorno economico: dagli sgravi contributivi alla concessione di fondi europei, dall’attribuzione di punteggi premiali alla riduzione degli importi delle fideiussioni nelle gare di appalto», conclude l’avvocato.