Se i leader Ue vogliono che la Bei metta l’elmetto
Per ora se ne parla. Nelle conclusioni del Consiglio europeo di dicembre, i leader Ue hanno chiesto «un ruolo rafforzato del Gruppo Banca europea per gli investimenti a sostegno della sicurezza e della difesa europee, sulla scorta dell’iniziativa strategica della banca per la sicurezza europea». Formula che era già stata usata nelle conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 30-31 maggio 2022, a tre mesi dall’invasione dell’ucraina da parte delle Russia. La Bei non può finanziare investimenti in armi, munizioni e nella difesa in senso stretto senza cambiare le proprie regole, ma sono gli Stati membri — gli azionisti della Banca — ad averle decise. Quindi se vogliono che la Bei investa in difesa i ministri delle Finanze dei Ventisette che siedono nel board dovranno cominciare a discuterne seriamente. La prima occasione sarà l’ecofin informale che si terrà a Gand il 24 febbraio, preceduto da una cena il 22. La nuova presidente della Banca, l’ex ministro dell’economia spagnola Nadia Calviño, nel discorso programmatico pronunciato mercoledì scorso al Forum del Gruppo Bei 2024, spiega che «gli investimenti sostenuti saranno cruciali per accelerare la transizione, anche per intensificare l’innovazione e l’adozione di nuove tecnologie, per garantire la nostra sicurezza fisica ed economica e per rafforzare la resilienza della catena di approvvigionamento per le tecnologie e le materie prime critiche». L’unica allusione alla difesa è nell’espressione «sicurezza fisica». Ma Calviño sa che è un tema sul tavolo. La Francia, che è stata un suo grande elettore, sta spingendo con forza per lo sviluppo di una difesa Ue basata sull’industria europea. In dicembre Kaja Kallas, premier della frugale Estonia, ha addirittura lanciato l’idea di eurobond per sostenere gli investimenti nella difesa. E poi c’è la Nato che sta chiedendo di aumentare la spesa per la difesa dal 2014. A due settimane dallo scoppio della guerra in Ucraina, il 10 marzo 2022, la Bei lanciò l’iniziativa strategica per la sicurezza europea annunciando che avrebbe messo a disposizione fino a 6 miliardi entro il 2027, aumentati fino a 8 miliardi nel giugno scorso «a causa del nuovo contesto geopolitico e delle crescenti esigenze di finanziamento del settore». L’iniziativa ha l’obiettivo di mobilitare investimenti nell’ambito della difesa dual use (civile e militare), spaziale e della cybersicurezza. Cinque anni fa la Bei è diventata la “banca del clima” dell’ue e nel suo discorso Calviño ha ricordato che è «sulla buona strada per mantenere la promessa di sostenere 1.000 miliardi di euro di investimenti nella transizione verde entro la fine del decennio». Se ora diventerà la «banca della difesa» dipende dai governi, ma la Bei «è pronta a fare di più in questo campo», come ha detto Calviño al Sole24ore.