PUGLIA INSEGUENDO LA RIPRESA INDUSTRIA E TURISMO COL SEGNO PIÙ
Resta alta la fiducia delle imprese sull’andamento dell’economia della regione. Ospitalità, il comparto cresce, anche nei mesi invernali e primaverili
La ripresa economica sta segnando il passo, dopo l’accelerazione del 2022 sulla scia del post pandemia. Ma pur sempre di ripresa si tratta. La Puglia che si prepara ad accogliere il G7 (dal 13 al 15 giugno i capi di Stato e di governo dei Paesi più industrializzati terranno il loro vertice a Borgo Egnazia, nel comune di Fasano, in provincia di Brindisi) è una regione che cresce ancora, sebbene a un ritmo più lento.
L’effetto inflazione
Una regione che sta reagendo al rientro della fiammata inflazionistica — l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) ha raggiunto il massimo in Puglia, così come nel resto del Paese, nell’ultima parte del 2022, soprattutto per il contributo delle spese relative all’abitazione e alle utenze, e dei beni alimentari — che, in un certo senso, aveva cambiato gli scenari economici: da una parte, fino al picco del 2022 e oltre, anche nella fase di rallentamento del 2023, l’inflazione ha sostenuto i fatturati delle aziende con i rialzi dei prezzi di vendita; ma dall’altro ha rallentato l’espansione dei consumi delle famiglie pugliesi. O, per essere più precisi, con una spesa familiare che comunque ha continuato a crescere, l’andamento del potere di acquisto è risultato frenato dall’inflazione.
I bonus edilizi
La Puglia è anche una regione che ha dovuto far fronte, nel 2023 e in questo primo scorcio del 2024, al minor ricorso agli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie che, come in tutta Italia, avevano sostenuto il comparto delle costruzioni. Ma l’economia regionale pugliese — per la quale il settore edilizio ha da sempre un notevole peso — ha dimostrato di sapersi adattare alle mutate condizioni. Anche perché, a fronte dell’indebolimento del segmento residenziale — sul quale incide, per l’appunto, il minor ricorso agli incentivi fiscali ma anche l’aumento dei tassi di interesse sui mutui — l’andamento nel comparto delle opere pubbliche ha continuato a essere sostenuto dagli interventi finanziati dal Pnrr.
Il «sentiment» delle imprese
Anche per questo la fiducia delle imprese pugliesi sull’andamento dell’economia territoriale resta alta. Lo dimostrano i dati del sondaggio congiunturale diffuso dalla sede regionale della Banca d’italia, condotto tra settembre e ottobre del 2023 su un campione di circa 300 imprese industriali con almeno 20 addetti: nei primi nove mesi dell’anno quasi la metà ha registrato una crescita del fatturato a prezzi correnti rispetto allo stesso periodo del 2022 e il saldo tra la quota di imprese con fatturato in aumento e quella delle imprese che hanno segnalato un calo è risultato positivo, seppur in riduzione rispetto alla stessa rilevazione dello scorso anno. Anche il saldo tra la quota di imprese industriali che hanno aumentato le ore lavorate e quelle che le hanno ridotte è risultato positivo seppur, anche in questo caso, in diminuzione rispetto allo scorso anno.
Il fattore energia
Per il 2024, con l’ulteriore allentamento delle tensioni sulle catene di fornitura di materie prime e beni intermedi (guerre internazionali permettendo) e l’ulteriore riduzione dei prezzi dell’energia, è lecito ipotizzare che i numeri possano ulteriormente migliorare. In un contesto globale caratterizzato da un peggioramento del ciclo economico, quindi, la Puglia si è dimostrata resiliente, nonostante la crisi di due pilastri dell’economia regionale: il comparto chimico-farmaceutico e quello siderurgico (con i conseguenti bassi livelli di produzione dello stabilimento ex Ilva di Taranto, Acciaierie d’italia, entrato in amministrazione straordinaria).
L’occupazione
Quanto all’occupazione, in Puglia ha continuato a crescere anche nel 2023, sebbene a ritmi inferiori rispetto al 2022. In particolare, secondo i dati della Rilevazione sulle forze di lavoro dell’istat, nella media del primo semestre 2023 il numero di occupati è cresciuto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (3,4 per cento), in misura meno intensa del 2022 ma più sostenuta nel confronto con la media del Mezzogiorno e del Paese (rispettivamente 2,4 e 2,0 per cento). Parallelamente alla crescita dell’occupazione si è registrato anche un minore ricorso agli ammortizzatori sociali e al Reddito di cittadinanza (anche per le recenti modifiche normative).
La destagionalizzazione
E il turismo? Gli arrivi sono risultati in aumento del 5,5 per cento nel confronto tra i primi 8 mesi del 2023 e l’analogo periodo del 2022, grazie soprattutto agli stranieri, cresciuti del 14 per cento (e conseguentemente la quota di stranieri sul totale dei turisti è salita, raggiungendo il 26,8 per cento dal 24,2 precedente). Aspetto significativo è che l’andamento delle presenze è stato più intenso nei mesi invernali e primaverili, si è quindi indebolito nei mesi estivi, ed è risultato lievemente negativo nel mese di agosto, per effetto del calo dei turisti italiani rispetto allo stesso mese dello scorso anno. La tanto attesa destagionalizzazione del turismo, in Puglia, forse è arrivata.