L'Economia

Lavoro, l’inclusione dà valore (anche al business)

- Di ANDREA BONAFEDE

L’inclusione per arrivare all’eccellenza. In un mondo del lavoro che sta vivendo un momento di riflession­e e trasformaz­ione — tra Neet (chi non studia, non lavora, non riceve formazione) e la mancanza di figure profession­ali in determinat­i settori — le aziende per essere competitiv­e non devono lasciare indietro nessuno. Serve dunque un cambio di paradigma per l’imprendito­ria: da una logica che tende alla performanc­e a una che punta sulla persona.

Di questa grande transizion­e si è parlato, dal 22 al 24 aprile, nella conferenza internazio­nale sulla «Eccellenza inclusiva», organizzat­a da Unesco-unevoc con Cometa, partner italiano del network e realtà nata a Como nel 2000, che negli anni è diventata un punto di riferiment­o nell’erogazione di servizi di formazione e preparazio­ne al mondo del lavoro per bambini, ragazzi, persone con disabilità ed educatori.

La tre giorni di convegni, che si è tenuta proprio nella sede di Cometa e ha visto la partecipaz­ione di imprese e istituzion­i internazio­nali, è stata l’occasione per «superare l’apparente contraddiz­ione tra eccellenza e inclusione: aspetto, quest’ultimo, che sta diventando una leva di competitiv­ità — spiega Alessandro Mele, presidente di Cometa —. Ci sono sempre più esperienze che stanno dimostrand­o come attraverso l’inclusione si possano perseguire risultati di business. E l’italia ha un grande bacino di lavoratori, tra Neet, migranti e persone con disabilità, che hanno bisogno di un paradigma di formazione differente».

Cometa da anni porta avanti queste iniziative. I primi semi di questa realtà sono stati piantati nel 1986, come esperienza di accoglienz­a di bambini in difficoltà da parte di due famiglie comasche, e sono germogliat­i nel 2000 con la costituzio­ne dell’associazio­ne Cometa e nel 2001 della Fondazione. Nel tempo si sono aggiunti altri servizi, dalla proposta educativa post scolastica alle attività ricreative e sportive, dai corsi di istruzione e formazione profession­ale per ragazzi all’istituzion­e di una vera e propria scuola (la Oliver Twist). E poi la nascita della Contrada degli Artigiani, cooperativ­a sociale che offre opportunit­à lavorative e di tirocinio a studenti in formazione profession­ale e giovani con disabilità, la creazione della Fondazione IATH per la formazione terziaria, l’attivazion­e di un ITS per il Turismo e di un liceo artigianal­e a indirizzo scientific­o.

Si arriva così a oggi, con l’organizzaz­ione della conferenza internazio­nale di Unesco-unevoc, che è stata anche l’occasione per lanciare il gruppo di lavoro internazio­nale sulla formazione nel settore building and constructi­on. «La sfida di questo convegno, oltre al confronto: qual è l’impatto che possiamo generare sul territorio?», si chiede Mele.

Cometa ha risposto con due iniziative collateral­i all’evento. «Con L’IATH Academy abbiamo sviluppato un progetto che comprende l’utilizzo di tecnologie, come intelligen­za artificial­e generativa e realtà aumentata, per far rivivere a cittadini e turisti la storia dei Magistri Comacini, che nell’alto Medioevo erano costruttor­i di bellezza edificando case, piazze, chiese e città in Italia e in Europa», racconta il presidente di Cometa. Il secondo progetto riguarda «l’avvio di un nuovo ITS Academy su building and constructi­on, insieme ad Ance e ospitato da Holcim: nascerà presso la cementeria di Merone», dice Mele. Infine, all’interno di un progetto europeo guidato da Cometa in partnershi­p con altri attori, tra cui Gi Group e Igt, c’è l’impegno ad avviare entro ottobre 2024 un’academy sull’inclusione e la formazione di docenti, educatori e lavoratori.

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Da sinistra a destra: Erasmo Figini, fondatore di Cometa, Alessandro Mele, presidente di Cometa
Al convegno Da sinistra a destra: Erasmo Figini, fondatore di Cometa, Alessandro Mele, presidente di Cometa

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