Lavoro, l’inclusione dà valore (anche al business)
L’inclusione per arrivare all’eccellenza. In un mondo del lavoro che sta vivendo un momento di riflessione e trasformazione — tra Neet (chi non studia, non lavora, non riceve formazione) e la mancanza di figure professionali in determinati settori — le aziende per essere competitive non devono lasciare indietro nessuno. Serve dunque un cambio di paradigma per l’imprenditoria: da una logica che tende alla performance a una che punta sulla persona.
Di questa grande transizione si è parlato, dal 22 al 24 aprile, nella conferenza internazionale sulla «Eccellenza inclusiva», organizzata da Unesco-unevoc con Cometa, partner italiano del network e realtà nata a Como nel 2000, che negli anni è diventata un punto di riferimento nell’erogazione di servizi di formazione e preparazione al mondo del lavoro per bambini, ragazzi, persone con disabilità ed educatori.
La tre giorni di convegni, che si è tenuta proprio nella sede di Cometa e ha visto la partecipazione di imprese e istituzioni internazionali, è stata l’occasione per «superare l’apparente contraddizione tra eccellenza e inclusione: aspetto, quest’ultimo, che sta diventando una leva di competitività — spiega Alessandro Mele, presidente di Cometa —. Ci sono sempre più esperienze che stanno dimostrando come attraverso l’inclusione si possano perseguire risultati di business. E l’italia ha un grande bacino di lavoratori, tra Neet, migranti e persone con disabilità, che hanno bisogno di un paradigma di formazione differente».
Cometa da anni porta avanti queste iniziative. I primi semi di questa realtà sono stati piantati nel 1986, come esperienza di accoglienza di bambini in difficoltà da parte di due famiglie comasche, e sono germogliati nel 2000 con la costituzione dell’associazione Cometa e nel 2001 della Fondazione. Nel tempo si sono aggiunti altri servizi, dalla proposta educativa post scolastica alle attività ricreative e sportive, dai corsi di istruzione e formazione professionale per ragazzi all’istituzione di una vera e propria scuola (la Oliver Twist). E poi la nascita della Contrada degli Artigiani, cooperativa sociale che offre opportunità lavorative e di tirocinio a studenti in formazione professionale e giovani con disabilità, la creazione della Fondazione IATH per la formazione terziaria, l’attivazione di un ITS per il Turismo e di un liceo artigianale a indirizzo scientifico.
Si arriva così a oggi, con l’organizzazione della conferenza internazionale di Unesco-unevoc, che è stata anche l’occasione per lanciare il gruppo di lavoro internazionale sulla formazione nel settore building and construction. «La sfida di questo convegno, oltre al confronto: qual è l’impatto che possiamo generare sul territorio?», si chiede Mele.
Cometa ha risposto con due iniziative collaterali all’evento. «Con L’IATH Academy abbiamo sviluppato un progetto che comprende l’utilizzo di tecnologie, come intelligenza artificiale generativa e realtà aumentata, per far rivivere a cittadini e turisti la storia dei Magistri Comacini, che nell’alto Medioevo erano costruttori di bellezza edificando case, piazze, chiese e città in Italia e in Europa», racconta il presidente di Cometa. Il secondo progetto riguarda «l’avvio di un nuovo ITS Academy su building and construction, insieme ad Ance e ospitato da Holcim: nascerà presso la cementeria di Merone», dice Mele. Infine, all’interno di un progetto europeo guidato da Cometa in partnership con altri attori, tra cui Gi Group e Igt, c’è l’impegno ad avviare entro ottobre 2024 un’academy sull’inclusione e la formazione di docenti, educatori e lavoratori.