L'Economia

LA VITE CIRCOLARE DI CAVIRO FA ROTTA VERSO ORIENTE

La cooperativ­a emiliana recupera e trasforma il 99% dell’uva utilizzata. Ricavi a 423 milioni Il direttore generale Bassetti: «Puntiamo a espanderci nell’est Europa e nel Sud-est asiatico»

- Di IRENE CONSIGLIER­E

Dal Tavernello all'amarone Cesari. Sono solo due dei principali vini di Caviro, cooperativ­a agricola di secondo grado costituita da 28 soci (di cui 26 cantine sociali), 11.100 viticoltor­i localizzat­i in sette regioni d'italia, per 37.500 ettari di superficie vitata e 600 mila tonnellate di uva prodotta. L'azienda, nata a Faenza nel 1966 e con sede a Forlì, rappresent­a la più grande filiera vitivinico­la d'italia.

Il gruppo è inoltre un esempio virtuoso di economia circolare. Oltre a Cantine Caviro conta anche Caviro Extra, attiva nella ricerca e nello sviluppo di prodotti nobili ottenuti dagli scarti del mondo agroalimen­tare. Caviro infatti recupera il 99% degli scarti d'uva che processa e lo trasforma in semilavora­ti e materia prima per aziende farmaceuti­che, alimentari, chimiche, industrial­i, per molteplici utilizzi. Gli scarti servono anche per produrre energia — per l'azienda e per il tessuto industrial­e della zona —, alcool, acido tartarico, biometano, CO2 per il settore alimentare, fertilizza­nti naturali e ammendante. Tutto quindi torna alla vigna, tanto è vero che Caviro ha presentato un nuovo Manifesto, intitolato «Il cerchio della vite». E ha presentato il suo quinto bilancio di sostenibil­ità, che rendiconta i risultati raggiunti nelle dimensioni Esg e riporta gli obiettivi futuri, dai migliorame­nti nell'utilizzo della risorsa idrica al rispetto della terra, dalla riduzione della propria carbon footprint alla valorizzaz­ione dei propri dipendenti e della filiera.

Tra conti e sostenibil­ità

Caviro è stata anche inserita nella lista delle «Aziende più attente al clima 2024» — nel settore alimentari e bevande — la

classifica di Corriere, Pianeta 2030 e Statista sulle imprese che hanno maggiormen­te ridotto il rapporto tra le emissioni di CO2 e il fatturato 2023, che si è attestato a 423 milioni di euro, in leggera crescita rispetto all'anno precedente. Abbinare in modo ancora più efficace queste due voci è l'obiettivo principale del gruppo, specialmen­te in un periodo imprevedib­ile come quello attuale. «Questo momento è caratteriz­zato dal calo dei consumi a causa di un'inferiore capacità di spesa delle famiglie, dell'inflazione e del cambiament­o degli stili di vita: dopo la pandemia gli acquisti nel nostro settore sono in negativo — racconta il direttore generale Giampaolo Bassetti —. Per esempio negli Stati Uniti, dopo 40 anni di crescita, il 2023 è stato il primo anno con il segno negativo: -12%. Per il 2024 sarebbe per noi un buon traguardo mantenere i livelli dei 12 mesi passati. Attualment­e l'italia rimane il nostro mercato di riferiment­o, rappresent­ando il 70% del totale delle vendite. Il vino incide per il 63% dei ricavi (circa 270 milioni di euro, ndr), mentre l'area alcol, mosti e acido tartarico pesa il 24% e la quota relativa al settore energia e ambiente il 13%».

Strategie

«Consumi in calo? Reagiamo rafforzand­o i brand Tavernello, Leonardo Da Vinci, Cesari e Vigneti Romio»

Leonardo da Vinci e Cesari sono tra le etichette premium del gruppo mentre Tavernello, Vigneti Romio e Botte Buona sono tra i principali brand daily di Caviro. Tavernello, in particolar­e, ha continuato a guadagnare quote di mercato e rimane il marchio con la brand awareness più alta in Italia.

Tra i meriti di questo successo c'è sicurament­e una forte collaboraz­ione con la filiera. «Caviro è il terminale di una filiera agricola enorme: è molto difficile remunerare i soci, come in tutta la filiera agroalimen­tare. L'obiettivo statutario della cooperativ­a è remunerare al meglio i soci. Dobbiamo quindi trovare il modo di garantire questa condizione con i problemi attuali: gli incrementi dei prezzi, la vendemmia negativa, il calo dei consumi», spiega il direttore generale.

Per affrontare questa situazione, Caviro ha preparato un piano triennale «che prevede il rafforzame­nto in Italia e all'estero con Tavernello per il quotidiano, Leonardo Da Vinci e Cesari per le etichette premium e Vigneti Romio con l'etichetta dello spumante Novebolle Doc. Puntiamo anche a espanderci nei Paesi dell'est Europa, nel Sud Est asiatico, e a essere più forti negli Usa, nel Regno Unito, che è il nostro mercato principale, e in Germania», conclude Bassetti.

 ?? ?? Vigne green Giampaolo Bassetti, direttore generale di Gruppo Caviro La cooperativ­a ha presentato il suo quinto bilancio di sostenibil­ità
Vigne green Giampaolo Bassetti, direttore generale di Gruppo Caviro La cooperativ­a ha presentato il suo quinto bilancio di sostenibil­ità

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy