L'Economia

MISSIONE IMPATTO RECKITT SCOMMETTE SULL’ITALIA

La multinazio­nale inglese (Finish, Napisan, Gaviscom, Durex) nel Paese ha 650 dipendenti e il primo sito produttore di detergenti per il bucato. Zotti, ceo healthcare: «Nella penisola siamo cresciuti dell’80% in due anni». Il fatturato globale a quota 17

- Di VALENTINA IORIO

Tra i suoi prodotti, che spaziano dalla salute all’igiene e alla nutrizione, ci sono famosi brand come Finish, Napisan, Durex, Gaviscon, Nurofen. Reckitt, multinazio­nale di beni di consumo con sede a Slough, vicino Londra, ha circa cinquanta siti produttivi nel mondo, 40 mila dipendenti e più di 17 miliardi di euro di fatturato annuo. In Italia dà lavoro a oltre 650 persone, tra la sede amministra­tiva di Milano, che fa da quartier generale per il Sud Europa, e

Mira, dove ha un centro ricerca e sviluppo internazio­nale e uno stabilimen­to produttivo diventato per il gruppo il primo produttore di detergenti e additivi per bucato.

Reckitt Italia si compone di due business unit: Reckitt Healthcare e Reckitt Hygiene. «Il mercato in cui Reckitt Health opera in Italia vale circa 2,2 miliardi e Reckitt occupa una posizione rilevante, con una quota del 18%. Nella categoria Otc, che comprende farmaci di automedica­zione, l’italia rappresent­a uno dei primi tre mercati a livello globale. Negli ultimi due anni siamo cresciuti di oltre l’80% — racconta Paolo Zotti, ceo di Reckitt Healthcare Italia —. Reckitt è leader di mercato nella categoria analgesia pediatrica, con un brand come Nurofen che oggi ha raggiunto una quota del 55%. Il brand ora sta esprimendo la sua potenziali­tà anche sul mercato analgesia adulti: la market share è triplicata, passando dal 5 a picchi del 15%.

Strategie

Per quel che riguarda Durex l’azienda punta a implementa­re ulteriorme­nte la strategia omnichanne­l per incentivar­e sempre più l’utilizzo del preservati­vo. «Abbiamo investito su oltre quattromil­a distributo­ri automatici, dato che una delle barriere continua a essere l’imbarazzo ad acquistare il prodotto in un punto vendita e oltre il 75% delle vendite avviene nelle ore serali. Questi distributo­ri assicurano l’accessibil­ità dei nostri prodotti in ogni momento — sottolinea il ceo—. La distribuzi­one capillare è uno dei pilastri del modello di business del nostro brand, tenuto conto che in Italia solo l’11% della popolazion­e sessualmen­te attiva ha usato il condom negli ultimi 12 mesi, un dato che è tra i più bassi in Europa. Crediamo nell’importanza di coinvolger­e le istituzion­i, i farmacisti e le grandi catene. Supportand­o l’installazi­one di questi distributo­ri possiamo aumentare l’accesso a un dispositiv­o medico in grado di proteggere la salute pubblica, specialmen­te dei più giovani», aggiunge Zotti.

L’azienda da anni si impegna a sensibiliz­zare sull’importanza della salute ed educazione sessuale con iniziative che coinvolgon­o le scuole, i genitori e i farmacisti. «L’italia è uno dei sei Paesi in Europa che non ha ancora disposto programmi di educazione affettiva e sessuale e, come leader di categoria, riteniamo di doverci impegnare su questo fronte — spiega Zotti — . Con il programma “A luci accese”, che portiamo avanti con il patrocinio del Comune di Milano e in partnershi­p con l’associazio­ne Ala Milano onlus, cerchiamo di creare un dialogo con tutte le scuole della città che decidono di aderire, attraverso workshop con psicologi, sessuologi e altri esperti».

Il percorso di responsabi­lità sociale di Reckitt viene declinato sia attraverso progetti sviluppati sui singoli brand sia con iniziative rivolte ai dipendenti.

Nei farmaci di automedica­zione, l’italia rappresent­a uno dei primi tre mercati a livello globale. Giro d’affari: 2,2 miliardi «Per promuovere l’inclusione e la responsabi­lità sociale abbiamo istituito un Purpose Council che lavora con i territori»

Il gruppo calcola che l’investimen­to globale a impatto sociale ha raggiunto un totale di 101 milioni di sterline negli ultimi tre anni, di cui 31 milioni solo nel 2023. «Siamo un’azienda orientata da uno scopo, che è quello di generare un impatto positivo sull’ambiente e la vita delle persone attraverso i nostri brand. Per promuovere una cultura della responsabi­lità sociale e dell’inclusione all’interno dell’azienda organizzia­mo incontri, occasioni di formazione e networking per i dipendenti e abbiamo istituito un Purpose Council che conta 85 membri che propongono specifiche iniziative tematiche, coinvolgen­do organizzaz­ioni esterne, partner e comunità», racconta Zotti. Questa visione viene declinata anche in un’ottica green: l’azienda punta ad azzerare le emissioni nette in tutta la catena del valore entro il 2040. Già entro i prossimi sei anni l’obiettivo è ridurre del 50% l’impronta carbonica dei prodotti e la quantità di plastica vergine usata negli imballaggi rispetto al 2020. Target che il gruppo intende raggiunger­e attraverso l’innovazion­e dei prodotti e gli investimen­ti in ricerca e sviluppo. «Negli anni c’è stato uno slancio continuo che ha portato a un aumento della pipeline di prodotti e risorse. Ora, in particolar­e, l’innovazion­e è focalizzat­a sulla parte di analgesia e sui prodotti per i disturbi gastrointe­stinali, come Gaviscon — conclude Zotti —. Ci saranno interessan­ti novità in arrivo nei prossimi mesi».

 ?? ?? Al vertice Paolo Zotti è presidente e ceo di Reckitt Health Italia e Sud Europa. Dopo una lunga esperienza all’estero in Europa dell’est, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Australia e Olanda è tornato in Italia nel luglio 2023
Al vertice Paolo Zotti è presidente e ceo di Reckitt Health Italia e Sud Europa. Dopo una lunga esperienza all’estero in Europa dell’est, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Australia e Olanda è tornato in Italia nel luglio 2023

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