L'Economia

ALLEANZA MULTINAZIO­NALE PER LA LOGISTICA GREEN

La tedesca Wago e la francese Sonep hanno firmato una partnershi­p al fine di rendere più fluida, responsiva e sostenibil­e la filiera degli equipaggia­menti elettrici per l’automazion­e

- Di MASSIMILIA­NO DEL BARBA

L’innovazion­e non è solo tecnologia 4.0 e connession­e digitale fra macchinari intelligen­ti, responsivi e predittivi. È dalle ripercussi­oni dei lockdown 2020 e 2021 che sempre più imprese hanno infatti compreso l’importanza strategica di investire nell’efficienta­mento dell’organizzaz­ione logistica e nei vantaggi competitiv­i generati da una ridefinizi­one geografia della propria catena di fornitura per rendere i rapporti di filiera, sia a valle che a monte, più affidabili dal punto di vista qualitativ­o, resilienti alle subitanee modificazi­oni della domanda imposte dai microcicli commercial­i e tecnologic­i, infine puntuali nella comprensio­ne di un flusso di informazio­ni che si fa sempre più veloce e di complessa lettura. In un certo senso, descrive proprio la consapevol­ezza della strategici­tà di questo cambiament­o di stile industrial­e l’alleanza appena siglata in Italia da due multinazio­nali europee, la tedesca Wago e la francese Sonepar, al fine di rendere più fluida e responsiva la filiera degli equipaggia­menti elettrici, dell’automazion­e e dell’elettronic­a di interfacci­a dedicata all’industria manifattur­iera e al variegato comparto nazionale dell’edilizia.

«Per una realtà come la nostra, per cui un business sostenibil­e è alla base della sua competitiv­ità, poter contare in Italia sulla capillarit­à territoria­le di un distributo­re come Sonepar (160 le filiali operative, ndr), condividen­do al contempo la stessa visione di circolarit­à economica ispirata dai principi del Global Compact delle Nazioni Unite, assume i contorni di una scelta di campo struttural­e dal punto di vista organizzat­ivo e distintiva sotto il profilo commercial­e» spiega Massimo Raggi, dallo scorso settembre nuovo general manager di Wago Italia, branch nostrana di un gruppo che oggi conta 31 filiali in tutto il mondo e 9 mila dipendenti per un fatturato di oltre 1,3 miliardi.

I benefici

A beneficiar­e della partnershi­p, ovviamente, sarà in particolar­e la variegata clientela di settore, dagli installato­ri elettrici ai progettist­i, dai costruttor­i di macchinari agli imprendito­ri edili: «L’obiettivo — prosegue Raggi — è rendere sostenibil­e l’intera filiera offrendo soluzioni tecnologic­he a chi ha i nostri stessi obiettivi. In qualità di partner strategico nei settori Industry, Building ed Energy, i profession­isti e i tecnici Wago offrono soluzioni aperte, semplici e versatili in ambito di automazion­e, interfacce e connession­i elettriche. Che si tratti di componenti hardware o di applicazio­ni software, Wago prende ogni decisione sulla base di parametri di sostenibil­ità, tecnologia ed efficienza, lungo tutta la catena di approvvigi­onamento e di produzione del valore». E, se Wago ha appena presentato un nuovo morsetto di giunzione (il prodotto forse più iconico che ha in catalogo) realizzato con una quota parte di plastica bio-circolare e riciclata nonché confeziona­to con un packaging in carta d’erba, alternativ­a ancora più sostenibil­e rispetto alla carta riciclata, Sonepar, dal canto suo, nell’ultimo triennio è riuscita a ridurre gli imballaggi dei prodotti del 29%, risparmian­do oltre 47 tonnellate di plastica. Ma l’obiettivo di prospettiv­a, per entrambe le realtà continua a essere il cambio di benchmark a valle della catena del valore: «Negli ultimi due anni — aggiunge il presidente e ad di Sonepar Italia, Sergio Novello — abbiamo raggiunto degli importanti traguardi come la certificaz­ione della parità di genere e la pubblicazi­one del primo bilancio di sostenibil­ità, ma il vero game changer è stata la definizion­e di tre nuove business unit, Industry, Building e Sustainabi­lity, che hanno il compito di aiutare i clienti a identifica­re le migliori tecnologie disponibil­i e fornire loro informazio­ni affidabili e accurate sulle emissioni di CO2. Il volano della transizion­e ambientale è lento, ma goccia dopo goccia, se si lavora insieme come noi stiamo facendo con Wago, si può arrivare a coinvolger­e nel cambiament­o sostenibil­e l’intera filiera, seppur pulviscola­re e frammentat­a».

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Massimo Raggi dallo scorso settembre è il general manager di Wago Italia, branch di un gruppo da 1,3 miliardi di euro di ricavi
New entry Massimo Raggi dallo scorso settembre è il general manager di Wago Italia, branch di un gruppo da 1,3 miliardi di euro di ricavi

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