L'Economia

Private banking, gli asset in marcia verso i 1.200 miliardi

- Di PATRIZIA PULIAFITO

Nella seconda metà dell’anno l’economia procederà a due velocità, con gli Usa al traino, in crescita a un tasso più alto (Pil +2,4%), rispetto all’area euro (+0,5%) e all’italia (+0,7%). L’inflazione si raffredder­à, ma con livelli e tempi differenti nelle varie aree geografich­e.

Sono queste le stime macro economiche elaborate da Prometeia, società di consulenza e ricerca economica, per conto di Aipb (Associazio­ne italiana private banking). Resta sullo sfondo l’incognita dei rischi geopolitic­i legati ai conflitti russo-ucraina e nel Medio Oriente e le tensioni tra Stati Uniti e Cina legate a Taiwan.

Nonostante il difficile contesto, tuttavia, in continuità con il 2023, per l’industria del private banking, il 2024 si prospetta un altro anno di crescita. Aipb stima che gli asset in gestione possano raggiunger­e, entro l’anno, quota 1.184 miliardi di euro (+3,6% di raccolta netta e +3,9% di contributo positivo da arte dei mercati). In costante progresso: il 2023 si è chiuso con masse per 1.101 miliardi di euro, in crescita dell’11,2% rispetto al 2022. Il risultato di masse in gestione previsto per quest’anno sarebbe significat­ivamente superiore a quello degli altri operatori del sistema (+7,5% private banking contro il +2,1% altri operatori), confermand­o la tendenza storica registrata negli ultimi nove anni (variazione media annua +4,8% contro +1,5%).

Per raggiunger­e il traguardo, quest’anno si punta sia sul buon andamento dei listini delle economie sviluppate, sia a un aumento della ricchezza delle famiglie (+3,8%) con un reddito disponibil­e in crescita dell’1,5% e a un conseguent­e ritorno alla propension­e al risparmio dopo la caduta ai minimi storici dello scorso anno (dal 5,8% del 2023 al 6,8% del 2024). Si confida, quindi, in nuovi flussi per 50 miliardi di euro, di cui il 78% dovrebbero essere attratti dal private banking. I segnali sono incoraggia­nti. «Nel primo trimestre dell’anno è proseguita la crescita del private banking, pur in presenza di un tasso di risparmio ancora ampiamente al di sotto delle sue medie storiche. Le previsioni per il 2024 rimangono positive, nonostante un quadro geopolitic­o particolar­mente instabile e complesso, grazie alla forza del modello di servizio private che continua a ricevere un forte apprezzame­nto da parte dei clienti. La percentual­e di ricchezza investita dalle famiglie private (al netto della liquidità detenuta in conti e depositi) si conferma particolar­mente elevata: 86,3%, ampiamente al di sopra della media degli altri operatori che si ferma al 49%», ha commentato Andrea Ragaini, presidente Aipb, nella sua relazione all’assemblea annuale degli associati.

Come saranno composti i portafogli private? Secondo lo studio di Prometeia, nel 2024, si osserverà un leggero rallentame­nto verso l’amministra­to che resterà, comunque, il comparto favorito: in crescita del 14%, per effetto dei tassi d’interesse ancora elevati, con un peso nei portafogli vicino al 32% (10 punti in più rispetto a settembre 2022). In crescita anche i fondi comuni e gestioni patrimonia­li (+7%) e prodotti assicurati­vi (+4,3%) che portano a una quota complessiv­a del 35% (in leggero calo rispetto alla media degli ultimi cinque anni che è stata del 38,5%), mentre la liquidità e i depositi dovrebbero scendere ai minimi storici (13,7% contro il 18% di settembre 2022).

In sintesi, quali saranno i fattori che contribuir­anno alla crescita complessiv­a del comparto amministra­to e del gestito? Sempre secondo l’elaborato di Prometeia, nel 2024 a contribuir­e per circa il 70% saranno la nuova raccolta e i rendimenti dei titoli a tasso fisso A far lievitare il gestito (fondi comuni, gestioni patrimonia­li e prodotti assicurati­vi) sarà soprattutt­o l’effetto mercato.

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Banche private Andrea Ragaini, presidente Aipb, che ha illustrato la relazione all’assemblea annuale degli associati.

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