L'Economia

Tra Venezia e New York

La vivacità della Biennale contagia il mondo dell’arte Le grandi aste americane, i gioielli di casa nostra

- Di PAOLO MANAZZA E LUCA ZUCCALA

La settimana di preview lo ha dimostrato, la Biennale di Venezia rimane uno degli snodi cruciali del sistema dell’arte e del suo mercato. L’edizione numero 60, intitolata Stranieri Ovunque e curata da Adriano Pedrosa, rimarrà aperta al pubblico sino al 24 novembre, ma già nei giorni di pre-apertura ha confermato l’importanza e l’attenzione degli operatori del settore: 26.795 gli accreditat­i (+19% sul 2022), 4.315 i giornalist­i (67% della stampa internazio­nale), 8.697 i visitatori nel primo giorno di apertura, oltre 50 le mostre collateral­i disseminat­e per la città. Pedrosa ha incentrato l’esposizion­e sulla rivalutazi­one degli artisti considerat­i stranieri, immigrati, espatriati e rifugiati; ma anche stranieri in senso figurato, quindi queer, outsider e indigeni. Una riscoperta che passa da molta pittura e altrettant­a arte tessile, spesso eseguita nel pieno Novecento, come emerge dalla mostra centrale ai Giardini e all’arsenale.

Il mercato

Ora la palla passa al mercato per un possibile Effetto Biennale, volto ad aumentare i valori dei protagonis­ti della kermesse veneziana. Tra i nomi che più potrebbero beneficiar­ne c’è sicurament­e quello di Jeffrey Gibson, artista statuniten­se nativo americano che rappresent­a gli Stati Uniti alla Biennale. Sul mercato primario i suoi lavori vengono mediamente venduti tra 130 mila e 160 mila dollari, mentre in asta il record è fermo a 233 mila. Con le installazi­oni che nei prossimi mesi saranno esposte al Met di New York e al nuovo edificio del MOCA di Los Angeles, ipotizzare una crescita non è affatto un’utopia.

Discorso analogo per Eddie Martinez, che a Venezia rappresent­a la Repubblica di San Marino, il cui record in asta è già di 2 milioni di dollari, ma probabilme­nte è destinato a crescere anche grazie alla prossima mostra in programma allo Space K di Seoul. Così come gli artisti che già dalle prossime settimane presenzier­anno nelle maggiori fiere d’arte del mondo.

All’ombra dei grattaciel­i di New York, infatti, fervono i preparativ­i per i mega eventi che catalizzer­anno, nell’arco di tre settimane (29 aprile-19 maggio), la scena artistica nella Grande Mela. Si parte con Frieze (1-5 maggio), dove faranno capolino alcuni degli artisti che hanno appena inaugurato le loro opere in Laguna, da Beatriz Milhazes (Pace Gallery) a Alex Katz con Gladstone Gallery; da Julien Creuzet (Andrew Kreps), protagonis­ta del Padiglione francese, ad Adeniyi-jones con un solo show da White Cube.

Negli stessi giorni alzeranno il sipario la nuovissima fiera d’arte Esther, presso la New York Estonian House, e l’affermata Nada, con oltre 90 gallerie da tutto il mondo. Simultanea­mente svelano i propri incanti Sotheby’s e Christie’s che hanno già divulgato alcuni dei capolavori che porteranno in vendita. Da un Brice Marden (Event, 20042007) da record, grazie alla stima di 30-50 milioni di dollari (14 maggio), al capolavoro di Francis Bacon, Portrait of George Dyer Crouching del 1966 (13 maggio), valutato la stessa cifra.

Eccellenze tricolori

Una delle punte di diamante dell’intera tornata però parlerà italiano. Il 15 maggio Sotheby’s presenta uno storico Concetto spaziale, La fine di Dio di Lucio Fontana dal vivido colore giallo cadmio. Un’opera fondamenta­le di una delle serie più celebri dell’artista, realizzata nel 1964. La tela ovoidale densamente traforata avrà una stima di 20-30 milioni di dollari e potrebbe scalfire il record del maestro spazialist­a fermo ai 29,2 milioni di dollari del 2015.

Tornando ai nostri lidi, non mancano gli appuntamen­ti in Italia, dove la stagione delle aste è nel pieno delle sue attività. Tre gli incanti di Cambi, tutti online: Orologi (sino al 30 aprile), Arte moderna e contempora­nea (sino all’8 maggio), Maioliche e porcellane da collezione (sino al 10 maggio).

Il Moderno è al centro anche del catalogo di Colasanti, in asta sino al 3 maggio. Wannenes sino al 29 aprile propone online una selezione di dipinti del Realismo socialista, mentre il 30 aprile è tempo di auto e moto classiche e sportive. Completa la proposta Meeting Art (4-12 maggio), che porta in asta a Vercelli un imperdibil­e catalogo di Orologi moderni e d’epoca. Sull’asse Venezia-new York è in corso la partita del mercato dell’arte internazio­nale.

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60ª edizione della Biennale d’arte di Venezia.
A sinistra, di Lucio Fontana, «Concetto spaziale, La fine di Dio», realizzato nel 1964 e offerto da Sotheby’s a New York, il 15 maggio, con una stima di 20-30 milioni di dollari
Il lavoro presentato da Jeffrey Gibson per il Padiglione degli Stati Uniti d’america alla 60ª edizione della Biennale d’arte di Venezia. A sinistra, di Lucio Fontana, «Concetto spaziale, La fine di Dio», realizzato nel 1964 e offerto da Sotheby’s a New York, il 15 maggio, con una stima di 20-30 milioni di dollari
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