SUSTAINABLE VOICES
Con il progetto Sustainable Style #2 Pitti Uomo 99 ha dato visibilità internazionale a 15 marchi upcoming, che coniugano ricerca stilistica, etica e basso impatto ambientale.
Dalla pubblicazione del report di Greenpeace sulla Toxic Fashion, che ha segnato l’inizio della consapevolezza sui danni provocati all’ambiente dalla filiera della moda chiamando in causa stilisti e brands, e invitando i consumatori a fare scelte sensibili, sono passati dieci anni. Dieci anni di piccoli e grandi passi, tra gli estremi del diniego e di un commitment radicale, durante i quali all’impegno per l’ambiente si è aggiunto quello per le condizioni dei lavoratori dei Paesi in via di sviluppo, anelli deboli della catena produttiva. Tra i promotori del cambiamento, Pitti Uomo, che ha lanciato l’iniziativa Sustainable Style, affidando a Giorgia Cantarini lo scouting di brand di tutto il mondo impegnati nel produrre una moda sostenibile e di stile. I marchi sono protagonisti del cortometraggio “Wonderwall”, mini film immersivo diretto da Alberto Maria Colombo che utilizza una tecnologia legata all’intelligenza artificiale, l’argoritmo GAN, Generative Adversarial Networks. L’iniziativa di Pitti è stata sostenuta da Reda, azienda tessile biellese produttrice di tessuti sostenibili in pura lana merino, finanziatrice del premio Reda x Sustainable Style assegnato per la prima edizione a Phipps International, e da Bonotto, azienda tessile veneta del Gruppo Zegna, che selezionerà cinque talenti di questa edizione per una capsule.
PHIPPS INTERNATIONAL
Vincitore della prima edizione del premio istituito da Pitti e il Gruppo Tessile Reda è stato l’americano Spencer Phipps di Phipps International, che ha realizzato una minicapsule per Rewoolution, il brand di activewear certificato B-corp, parte di Reda, pensato per l’abbigliamento tecnico outdoor. Dopo essersi fatto le ossa da Dries van Noten e Marc Jacobs, Phipps, finalista del Premio LVMH nel 2019, si è trasferito a Parigi per lanciare il suo brand, ponendo il rapporto uomo-natura come punto di partenza delle sue collezioni. L’attenzione a sostenibilità e responsabilità ambientale si rivela non solo in termini di scelte produttive, ma anche nello stile che prevede ibridazioni formal e sport, modellate su tessuti certificati GOTS (Global Organic Textile Standard).
VITELLI
Fin dalla sua fondazione nel 2016 Vitelli si è dato l’obiettivo di raccontare la cultura underground italiana a partire dalla Gioventù Cosmica, la nostra prima scena clubbing, un movimento giovanile post-hippy nato nel 1980 con il motto “La musica è cultura”. Lo stile del brand è “luxury freak”: eleganza rilassata e lavorazioni pregiate, di stampo couture. Risultato possibile grazie alla collaborazione con piccoli laboratori indipendenti vicentini e alla continua ricerca dei fondatori, Mauro Simionato e Giulia Bortoli, di processi produttivi innovativi e sostenibili. Dal 2019 Vitelli lavora per una produzione sostenibile al 100% con Doomboh: i filati di avanzo della produzione vengono infeltriti e utilizzati per creare collezioni non binarie a impatto 0.
KIDSOFBROKENFUTURE
Uscire dal presente, per rappresentare la società del futuro. È la mission di Marta Sanchez ed Elbio Bonsaglio, coppia nel lavoro e nella vita, alla guida del marchio KIDSOFBROKENFUTURE. Dall’analisi delle subculture degli anni ’70, ’80 e ’90, passando per il mondo dell’arte, arrivano a rappresentare le contraddizioni del nostro tempo. Il brand di menswear e womenswear nasce come una critica sociale del nostro comportamento e delle sue conseguenze per il nostro futuro, con un approccio irriverente e decisamente rivoluzionario. Ogni stagione una collab diversa sposa una causa etica, mettendo contemporaneamente in risalto talenti emergenti provenienti da tutto il mondo. Come Nirvana Kamala, giovane artista curdo-irachena scoperta dalla coppia grazie al social network Instagram, che realizza collage di opere d’arte classiche e immagini contemporanee scelte anche dalla pop star latina Maluma per il suo ultimo video “Medallo City”.
FLAVIA LAROCCA
Vincitrice del Green Carpet Fashion Awards 2019 creato da Camera nazionale della moda italiana, fin dalla prima collezione Flavia La Rocca utilizza solo fibre organiche. Il suo concetto di “Modular Fashion” permette di utilizzare i capi in diverse occasioni d’uso con diverse funzioni. Gli abiti infatti sono costruiti a moduli intercambiabili che, attraverso cerniere nascoste, possono essere “smontati e rimontati” creando molteplici combinazioni. Interamente realizzati con materiali riciclati e organici con partner certificati come Econyl, i capi sono simbolo di un “minimalismo green”. La Rocca è la prima stilista italiana a essere finita sulla copertina del National Geographic nel marzo 2020 per il suo impegno di ambassador della moda sostenibile nel mondo. Vive tra Bordeaux e l’italia, dove gestite e realizza la sua produzione della sua collezione.
LUCA KEMKES
Piumoni, coperte, lenzuola, imbottiture dei letti, per lo più raccolti nei negozi di seconda mano di Amsterdam, vengono trattati e resi più soft, e utilizzati per costruire le silhouette over del look street-sofisticato immaginato da Luca Kemkes. La designer olandese lancia la prima collezione responsabile: “A Bed Collection” con l’intenzione di applicare tecniche come la trapuntatura o il ricamo, solitamente utilizzate per abiti dal sapore elegante e femminile, a capi dalla costruzione sportiva. «Le persone pensano che lavorare in modo sostenibile sia impegnativo, ma in realtà è stato semplice. Dato che ogni tessuto è unico e in quantitativi limitati, si impara a usarlo nel modo più efficace, utilizzando tecniche di patchworking per ottenere il massimo dai tessuti evitando gli sprechi», ha spiegato la designer.
LA sostenibilità È UN GOAL, UN MINDSET CHE PARTE DALLA MIA esperienza personale. TUTTO È PENSATO NELL’OTTICA DI ESSERE IN GRADO DI “pulire” IL MONDO E RENDERLO UN POSTO migliore.
—SPENCER PHIPPS @ PHIPPS