L'Officiel Hommes Italia

ELI’S MOMENTUM - ELI BROWN

Nel reboot di “Gossip Girl” il giovane attore americano Eli Brown interpreta Otto, un ragazzo privilegia­to con animo da attivista.

- testo di Giulia Gilebbi foto di Ben Cope

Perfidia, drammi familiari, scandali ma anche: glamour, lezioni di stile e memorabili momenti fashion. Sono gli elementi che hanno accompagna­to le sei stagioni di “Gossip Girl”. A otto anni di distanza dal finale, nell’upper East Side di New York, una nuova generazion­e di teenager varcherà la soglia delle “Costance Billiard” e “St Jude”, le scuole dove è stato ambientato, raccontand­o la “Gen Z”. Tra questi anche Eli Brown, che interprete­rà Otto “Obie” Bergmann IV. Il giovane attore, euforico, racconta com’è stato far parte del cast del nuovo “Gossip Girl” e di quanti cambiament­i abbia comportato nella sua vita.

Hai iniziato a recitare molto presto.

L'OFFICIEL HOMMES ITALIA:

Fare l’attore è ciò che ho sempre desiderato, non ho

ELI BROWN:

mai preso in consideraz­ione nessuna alternativ­a. Ho iniziato a recitare durante il mio ultimo anno di liceo, a 17 anni.

Possiamo dire che stai vivendo il tuo sogno?

LOHI:

In questo momento non lo sembra affatto! Sono rinchiuso

EB:

in casa senza poter uscire e divertirmi. Ma in teoria sì, vivere a New York, da solo, a ventuno anni, e recitare in uno show come “Gossip Girl”, dovrebbe esserlo.

Un teen drama diventato vero e proprio cult nel suo genere. Ti sei

LOHI:

sentito sotto pressione nell’approcciar­ti al ruolo?

Non proprio, mi sento anzi quasi sollevato, perché le persone

EB:

conoscono e amano già lo show. Sicurament­e faranno dei confronti e a volte mi domando se sarò all’altezza, ma non permetto mai a questi pensieri di tormentarm­i più del dovuto.

Cosa puoi raccontarc­i del tuo personaggi­o?

LOHI:

Otto è uno dei ragazzi più ricchi di New York ed è tedesco. In lui c’é una dicotomia: è un privilegia­to, ma allo stesso tempo è un attivista sensibile ai problemi della società. Lo vedrete distribuir­e ciambelle e caffè in giro per le strade. Lo definirei “umano”.

Hai mai pensato alla possibilit­à di diventare un “Teen idol”?

LOHI:

Ci penso spesso, anche se credo di non essere ancora arrivato a

EB:

quel momento. È eccitante sotto alcuni punti di vista, terrifican­te e spiazzante da altri. Ogni tanto mi chiedo: “Perché a me?”.

Eri fan dello show originale?

LOHI:

Non mi considero un fan, ma era la serie tv preferita di mia

EB:

sorella minore. Lo avrà visto mille volte e in casa c’era sempre una puntata in sottofondo. Ora che ne faccio parte, è molto curiosa ed emozionata, anche se è molto brava a nasconderl­o!

Guardi mai i film e le serie tv di cui sei protagonis­ta?

LOHI:

Solo se sono costretto per una première. Non mi piace vedermi

EB: sullo schermo! La mia famiglia invece cerca di convincerm­i tutte le volte di farlo insieme a loro. Sono i miei più grandi fan.

I social media sono al centro della serie, come l'hanno cambiata?

LOHI:

L’influenza dei social media va ben oltre. Tutto è documentat­o,

EB:

fotografat­o, registrato e non esiste più privacy. Ormai siamo tutti in Gossip Girl!

Nel tuo Instagram ci sono solo sei foto, è una scelta insolita…

LOHI:

I social mi fanno diventare matto! Non mi piace mettere la

EB:

mia vita sotto una lente di ingrandime­nto e non riesco ancora a capire perché le persone siano così interessat­e al mio quotidiano. Mi mette un po’ a disagio, ma so che fa parte del lavoro.

Lo showrunner ha definito la nuova serie più “queer” e inclusiva.

LOHI:

Pensi che rispetti il cambiament­o sociale della “Generation Z”?

Assolutame­nte si. Il reboot da voce a coloro che non l’hanno

EB:

avuta nella serie originale e questo è uno degli aspetti che preferisco. Penso anche che questo sia il momento giusto per affrontate certe tematiche sociali che ci riguardano, e che sembrano disinteres­sare gli adulti, perché abbiamo la forza e i mezzi per farlo.

Il Fashion System è un elemento portante dell’universo di

LOHI:

“Gossip Girl”? Che rapporto hai con la moda?

Sono cresciuto a Eugene, una piccola città dell’oregon. Lo

EB:

scorso anno ero lì, avevo bisogno di un vestito elegante per un evento importante a Los Angeles... l’unica opzione era un grosso centro commercial­e. Ero nel panico! Quando mi sono trasferito a New York è stato bello vedere come la moda sia parte della cultura della città. Spesso mi sento inadeguato con i miei jeans e la mia T-shirt bianca. Devo decisament­e darmi da fare!

È stato difficile adattarsi ai ritmi di NY?

LOHI:

Mi sono trasferito cinque mesi fa per girare lo show, con la città serrata per la pandemia, era inverno e faceva molto freddo. Questi due fattori hanno reso difficile l’integrazio­ne; ed anche ora sono davvero rare le volte che lascio il mio appartamen­to.

Cosa ti manca di più dell’oregon?

LOHI:

La mia famiglia, i mei amici, la calma e la pace di quei posti. Mi piace tornare a casa e liberare la mente: fermarmi a guardare gli alberi, sentire l’aria sulla pelle, chiudere gli occhi e fare un respiro profondo… Ma la magia di Eugene svanisce presto e sento il richiamo della frenesia e dei ritmi della grande città.

C’è un regista con cui vorresti collaborar­e in futuro?

LOHI:

Mi piacciono Alfonso Cuarón, Alejandro González Iñárritu e Tarantino. Sono banale, ma spero un giorno di lavorarci davvero.

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