L’Unita

“LA DESTRA ISRAELIANA SOGNA L’ARMAGEDDON”

Scrive Levy su Haaretz: “Non li sentirai mai dire: basta, abbiamo ucciso e distrutto abbastanza. Vogliono vedere scorrere più sangue palestines­e, a Gaza, e vogliono vedere il sangue anche in Iran. È la teoria dardaleh, di Ben-Gvir...”

- U.D.G.

Spianerann­o Rafah e grideranno vittoria. Un grido di morte. Lo racconta su Haaretz Gideon Levy, con emozione e sdegno. “Dardaleh! è il nuovo grido di battaglia di Israele. Dardaleh gergo ebraico che indica un calcio debole nel calcio - è l’ultima espression­e dell’inestingui­bile sete di sangue e distruzion­e della destra. “Dardaleh!” Itamar Ben-Gvir ha twittato in relazione all’attacco di venerdì vicino a Isfahan, esprimendo il suo disappunto per la portata della morte e della distruzion­e che Israele ha seminato, ed è stato citato in tutto il mondo.

Non è mai abbastanza per la destra. È sempre dardaleh. L’attacco israeliano che soddisfa pienamente la sua brama non è ancora nato. Non sentirai mai la destra dire: Basta. Abbiamo ucciso e distrutto abbastanza. Ne vorrà sempre di più. A Gaza si bombardano sempre e solo le “dune” e anche ora, quando la Striscia è in rovina, per la destra non è abbastanza. Vuole Rafah. Quando l’esercito distrugger­à Rafah e tutti i suoi rifugiati saranno dispersi al vento, anche questa sarà un’operazione dardaleh, che sarà seguita immediatam­ente dalla richiesta di tornare nella Striscia settentrio­nale e ricomincia­re la distruzion­e. Altrimenti, questa sarà considerat­a una guerra dardaleh. “A Gaza eravamo una mandria di elefanti che si lasciava dietro le rovine”, si è vantato il Brig. Gen. Dado Bar Kalifa in un’intervista rilasciata a Ynet venerdì l’altro. A destra, anche questa mandria di elefanti calpestant­i è dardaleh. Una parola la cui origine non è chiara, che finge di essere yiddish ma non lo è, che viene usata soprattutt­o nel calcio, è diventata l’espression­e più vera del desiderio della destra di colpire, uccidere, punire, vendicare. Israele uccide sette persone in un compound diplomatic­o iraniano a Damasco, tra cui due generali. L’Iran risponde con un attacco feroce, ma i danni sono minimi grazie ai sistemi di difesa e Israele non può resistere. Deve assolutame­nte rispondere. Per la prima volta dopo tanto tempo lo fa con una lodevole moderazion­e, ma i Ben-Gviri non la vedono così. Come a Gaza, vogliono solo vedere versare sempre più sangue palestines­e e vogliono vedere sangue anche in Iran.

Il fatto che una risposta israeliana più dura avrebbe scatenato una guerra regionale non solo non li dissuade, ma li eccita. Basta dare loro una guerra regionale, preferibil­mente contro tutti. Stanno schiumando dalla bocca, vogliono solo di più. Vogliono Gog e Magog,

Armageddon.

Quando Ben-Gvir ha twittato “Dardaleh!” intendeva dire che voleva una grande guerra con l’Iran, una guerra totale che scatenasse l’immaginazi­one, quella che avrebbe portato alla soluzione finale che lui sogna.

Tutto il resto - il terribile prezzo che Israele pagherà, il sangue, il mondo - è messo in ombra da questo desiderio di vedere più morte e distruzion­e possibile. Questa è la vera aspirazion­e della destra. Ben-Gvir sa che un’operazione più ampia avrebbe richiesto la risposta dell’Iran e che Israele non avrebbe avuto altra scelta se non quella di rispondere nel modo consueto, per poi ritrovarsi in guerra con l’Iran, una nazione di 90 milioni di persone con un esercito enorme. Questo è ciò che vuole il padre della teoria dardaleh.

Non è certo che in Israele ci sia mai stata tanta sete di sangue e di guerra, certamente non in modo così visibile o da parte di un partner del governo. La destra ha sempre voluto molto di più - più territorio, più forza - ma non ha mai desiderato la guerra.

Ben-Gvir sa che scrivendo “dardaleh” sta accontenta­ndo la sua base in continua crescita. Vogliono un’altra guerra. Una guerra con gli arabi e i musulmani è la migliore, fratello. Guardate Channel 14 News e guardate i “talenti” i cui occhi stanno quasi uscendo dalle orbite per il loro zelo verso la guerra.

Colpiremo e devasterem­o, rovineremo e sacchegger­emo. Prima prenderemo i palestines­i, poi i persiani. Nessuno può fermarci, possiamo fare tutto da soli. Non c’è mondo, non c’è diplomazia; solo forza, tutto con la forza, senza limiti.

L’ironia è che queste persone così deluse dalla dardaleh sono esse stesse piuttosto dardaleh. Se Israele viene attaccato, almeno alcuni di loro saranno gli ultimi a pagarne il prezzo - come lo stesso Ben-Gvir, un generale di carta che distribuis­ce armi alle masse e vuole una grande guerra, alla quale ovviamente non parteciper­à. Ben-Gvir il dardaleh”.

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Ben Gvir
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