Di bufala
Di vacca È di gran lunga la famiglia più numerosa: Parmigiano Reggiano e Grana Padano sono i re indiscussi, ma sono da ricordare almeno alcune altre Dop, come Fontina, Asiago, Castelmagno, Gorgonzola, Montasio, Provolone Valpadana, Caciocavallo Silano, Taleggio, Casera. Si differenziano per la diversa lavorazione e per il latte utilizzato, intero o parzialmente scremato. Rispetto a quelli vaccini, i formaggi di bufala (la più nota è la Mozzarella di bufala campana Dop) sono in media leggermente più calorici. Il latte di bufala, infatti, ha un contenuto più alto di materia grassa, mentre la quantità di proteine è di poco superiore che nel latte di vacca e un po’ inferiore che in quello di pecora. 1 TROPPI GRASSI Solo sulla carta! Se è vero che ne contengono molto (si va dal 19% circa della mozzarella al 33% del pecorino siciliano, passando per il 28% del grana), bisogna tenere presenti le abituali dosi di consumo: una porzione di carne si aggira sui 150 g, mentre una porzione abbondante di grana si ferma sui 50 g. 2 FORNISCE MOLTO COLESTEROLO Ecco come convincersi del contrario: 100 g di coscia di tacchino cotta e privata della pelle contengono 108 mg di colesterolo; 100 g di filetto di vitello alla piastra ne danno quasi 100 mg, una porzione di gorgonzola (70 g) ne apporta meno di 50 mg. 3 NIENTE MUFFE AI BAMBINI Non c’è motivo per cui i più piccoli, anche di soli 3 anni, non possano gustare un buon erborinato. L’azione della muffa rende il formaggio più digeribile e non produce alcuna sostanza negativa. 4 BUONI A FINE PASTO Non è consigliabile servire i formaggi a fine pasto, se sono in aggiunta a carne o pesce: si rischia di ingerire troppe proteine e di affaticare la digestione. Il formaggio è un’ottima fonte proteica e costituisce da solo un vero e proprio secondo piatto. CALORIE a porzione