MILANO, PARADISO PER COCKTAILISTI
Tre indirizzi dove il bere miscelato diventa un’esperienza. Estrema raffinatezza, sperimentazione e anche un po’ di mistero
Cuore Op Art di uno degli hotel più esclusivi di Milano, il Mandarin Bar & Bistrot si mostra in tutta la sua eleganza, marmi lucenti, bancone maestoso, velluti e luci confortevoli. La professionalità è super, ma dirlo è superfluo. Ci accoglie la solare Roberta Amaro, Assistant PR Manager, per presentarci il team di bartender guidato da Matteo Rizzolo, qui da marzo.
Come nasce la vostra drink list?
«Dal confronto costante e affiatato di tutta la squadra. Ognuno contribuisce con le proprie idee e le proprie passioni».
Com’è nato il Madama Butterfly?
«L’idea me l’ha suggerita la mia compagna, con la quale parlo molto spesso delle nuove ricette. Dopo aver letto il libretto dell’opera di Puccini, crearlo è stato immediato. Ogni personaggio è identificato da un ingrediente: Pinkerton, l’ufficiale americano, è il bourbon, Cho Cho-San, Madama Butterfly, è il sakè, il figlio è lo zenzero. E Giacomo Puccini è rappresentato dal Sangue Morlacco».
Con che cosa si accompagna?
«Quando lo ha provato, il nostro chef Antonio Guida ha subito proposto un abbinamento con una spuma di gorgonzola. Anche qui ritorna l’opera con il suo tragico finale: una piccola ciotola di porcellana contiene una spuma bianca, completata da polvere di lampone disidratato. Da quando l’abbiamo messo in carta, è uno dei più richiesti».
E lei, invece, che cosa beve?
«Il mio distillato preferito è il gin. Oggi è tornato di moda. Noi ne proponiamo una trentina di etichette per accontentare anche i più esigenti. Come me».