La Cucina Italiana

È NATA UNA FROLLA

UNA GIORNATA DA PAVÉ, PASTICCERI­A MILANESE 2.0 NATA DAI SOGNI DI TRE AMICI CHE HANNO RIVOLUZION­ATO LA PRIMA COLAZIONE. CON BRIOCHE A LIEVITAZIO­NE LENTISSIMA E UN SERVIZIO MOLTO EMPATICO

- TESTI SARA TIENI, FOTOGRAFIE MATTEO CARASSALE

È l’alba. Nel laboratori­o di Pavé si impasta il pane, si infornano le brioche e si farciscono le celebri tartellett­e di frolla con frutta e creme. L’idea di questo forno-bistrot di via Felice Casati 27, a Milano, è nata nel febbraio di qualche anno fa, dalle chiacchier­e di tre amici d’infanzia: Giovanni Giberti (il cuoco), Diego Bamberghi (il commercial­e) e Luca Scanni (il pr). Oggi il loro sogno è diventato un’impresa con tre locali e 27 dipendenti.

12:00 AM

Cominciano ad arrivare i clienti che vogliono un pranzetto veloce, ma di qualità. «Selezionia­mo i prodotti con molta cura. E non per forza a chilometro zero», spiega Luca. In carta compaiono pecorino toscano e coppa piacentina, ma c’è anche lo «spuntino del marinaio» con pane, burro e le acciughe del Cantabrico. La formula ha funzionato così bene che l’anno scorso i soci hanno aperto anche Pavé Break, e fatto l’en plein con la gelateria-sorbetteri­a artigianal­e gestita da Simona Carmagnola, anche lei amica d’infanzia. Si apre al pubblico. I clienti sono accolti dal profumo delle brioche appena sfornate e per cui il locale è famoso in città (ne fanno 3000 alla settimana): il burro è francese, «più saporito», e le farine italiane e bio. L’ambiente, arredato con pezzi di recupero, è «un regalo degli amici designer e architetti», spiega Luca. Ai muri campeggia il motto breakfast revolution. «Questo perché la colazione per noi è il pasto più importante». «Il servizio», aggiunge, «è quasi empatico: sappiamo già che cosa vogliono gli habitué e li serviamo senza bisogno dell’ordinazion­e».

15:00 PM

Viene sfornato il pane dopo una lievitazio­ne di 8 ore e la cottura nel forno a pietra. Qui è fatto con un lievito madre «antico» (ha 70 anni!), che Giovanni porta sempre con sé, per rinfrescar­lo. È il cuoco del trio e ha fatto esperienza nello stellato Il Luogo di Aimo e Nadia, al ristorante dell’hotel milanese Principe di Savoia con la chef Paola Budel e nella storica pasticceri­a lombarda Besuschio. Dopo un periodo a San Francisco, in un tradiziona­le forno italiano, è tornato in Italia con la voglia di fare qualcosa di suo, inedito. Nel laboratori­o a vista si preparano i biscotti e i gusci di frolla per le 15 differenti crostatine monoporzio­ne del giorno seguente. Le più richieste? Quella ai lamponi con crema pasticcier­a e frangipane (la ricetta è alla pagina successiva) o la Tonka, con mousse di cioccolato bianco. Ma, a seconda della stagione, si trovano anche quella ai fichi o alla zucca. Intanto si lavora alle torte sbrisolone e si «sfoglia», ovvero si ravviva, l’impasto delle brioche, che riposa per 14 ore prima di essere tagliato, arrotolato e cotto.

16:00 PM

Ora di merenda. In negozio si servono tè pregiati, tortine e fette di panettone. «Da novembre abbiamo anche quello in vetro: l’impasto viene cotto in appositi vasi, così si mantiene fragrante». Intanto in laboratori­o si infornano i panettoni, si confeziona­no biscotti e si incartano le barrette di cioccolato, che si possono acquistare anche online insieme a confetture, creme, magliette e tazze. Le torte fresche invece si acquistano in pasticceri­a: per rifiniture personaliz­zate, c’è un catalogo con ampia scelta di taglie e guarnizion­i.

 ??  ??
 ??  ?? Da sinistra, i soci fondatori di Pavé: Giovanni Giberti, Luca Scanni e Diego Bamberghi.
Da sinistra, i soci fondatori di Pavé: Giovanni Giberti, Luca Scanni e Diego Bamberghi.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy