Come eravamo e come siamo
Parliamo di nonni oggi. Io ne ho avuti due particolarmente bravi in cucina: Giovanni, che mi ha salvato dai deliri macrobiotici dei miei genitori con delle robuste pastasciutte e degli gnocchi fatti a mano ogni sabato a pranzo, e poi Emma, che preparava dei cappelletti straordinari per il giorno di Natale. Mancati loro, è finito tutto. Nessuno in famiglia aveva imparato e carpito le loro ricette, nessuno aveva scritto, io stessa ero andata solo una volta a imparare l’arte del raviolo ma non era bastato (la nonna aveva commentato che c’era ancora «qualche» lezione da prendere). E allora, con la redazione, abbiamo iniziato a pensare a tutte quelle persone straordinarie che cucinano ancora come una volta, a quelle piccole trattorie con pochi tavoli e tanta anima che troviamo per caso, quando ci perdiamo nella magica provincia italiana (un capitale umano meraviglioso e unico al mondo), e ci siamo messi a cercare. In questo numero conoscerete una signora di Courmayeur che prepara il meglio della sua tradizione, ma è solo un inizio. Se avete mamme, papà, nonne, zie, amiche e amici che sanno cucinare, che sanno emozionarvi e vi riportano con le loro pietanze sempre alla madeleine di Proust, a un ricordo speciale della vostra vita, se avete appena scoperto una trattoria che sa di mondo antico e di cibo buonissimo, vi invito a scriverci. Andremo da loro, ci faremo raccontare le loro storie, le ricette, fotograferemo i piatti, le tecniche, i trucchi, per scrivere un altro capitolo della nostra cucina di sempre e per assicurarci che non scompaia più. Mai più. Maddalena Fossati Dondero mfossati@lacucinaitaliana.it instagram.com/maddafox