La Cucina Italiana

Chiamatela colazione (rinforzata)

Un inizio che fa contenti tutti, mescolando il dolce e il salato, la tradizione alpina e i gusti vegetarian­i. Magari davanti a un caminetto acceso...

- di SARA TIENI ricette JEAN MARC NEUVILLE foto DAVIDE LOVATTI styling CECILIA CARMANA

Ha qualcosa di scanzonato e insieme fastoso e conviviale il pranzo del primo dell’anno. Assomiglia alla quiete (gastronomi­ca) dopo la tempesta delle celebrazio­ni coi parenti, delle cene e degli appuntamen­ti natalizi. C’è relax, c’è voglia di condivisio­ne (e di grandi vassoi da cui tutti possono attingere), senza l’urgenza dei momenti istituzion­ali. Anche per questo il modo ideale per festeggiar­e post cenone è il brunch, fastoso, sì, ma senza impegno.

Noi abbiamo optato per una proposta tradiziona­le valdostana, con qualche «licenza poetica» di cucina francese, e per una soluzione vegetarian­a, altrettant­o intrigante. Si va dalle frittelle di mele, ma salate, da servire con i salumi della zona (dalla mocetta, la carne secca valdostana, allo Jambon de Bosses Dop), al pan brioche, fino alle castagne caramellat­e. Tutto preparato e imbandito da un accoglient­e hotel di charme: l’Auberge de La Maison, a Entrèves, suggestiva frazione di Courmayeur. ➝

Qui il brunch è un po’ una religione (ma anche il menu ˆ la carte non scherza: da provare di sicuro il risotto mantecato al Lard d’Arnad Dop). L’albergo ha un ristorante, L’Aubergine, con grandi vetrate aperte su un parco con orto. A colpire però è la vista solenne sul Monte Bianco e sui suoi 4.810 metri. Viene citato perfino in un dessert dell’Aubergine: un monumental­e gelato alla vaniglia e miele, mantecato al tavolo con crema di cioccolato, a mimare l’augusta vetta in questione.

Gestisce la struttura, con passione, la famiglia Garin. Ovunque ci sono caminetti accesi, e spicca una curiosità: un autentico chalet ottocentes­co, ricostruit­o pezzo per pezzo nella hall dell’albergo; è un angolino avvolgente e caldo dove vengono serviti tè e merende. In menu al ristorante, invece, tanta selvaggina, pesce d’acqua dolce, tra cui la trota affumicata, e un dessert preso dal ricettario di famiglia, a base di castagne e panna di malga montata al momento.

A proposito di menu, su richiesta, è possibile ammirarne una collezione completa: sono quelli dei più importanti luoghi alpini di «villeggiat­ura», come si diceva una volta, dell’Ottocento, «tempi in cui il turismo era davvero regale», conferma Alessandra Garin. Tra i piatti d’antan il Consommé à l’Imperiale, da assaporare non solo con la mente: dall’Epifania in poi, l’albergo propone anche una speciale degustazio­ne di ricette storiche. D’altronde, la tradizione di un’accoglienz­a di alto livello continua anche oggi: tra gli ospiti di casa ci sono anche i reali del Belgio.

 ??  ?? TORTA DI MELE FRITTELLE SALATE
TORTA DI MELE FRITTELLE SALATE
 ??  ?? POLENTA CON FONDUTA PALLINE DI PATATE Piatti rossi e piatti bianchi con bordo oro Orangorill­a; ciotola marrone Rinascente; tazze Villa d’Este Home Tivoli; ciotola blu a pois, tagliere di legno e americane Zara Home; bicchieri LSA Internatio­nal. Tradiziona­le
POLENTA CON FONDUTA PALLINE DI PATATE Piatti rossi e piatti bianchi con bordo oro Orangorill­a; ciotola marrone Rinascente; tazze Villa d’Este Home Tivoli; ciotola blu a pois, tagliere di legno e americane Zara Home; bicchieri LSA Internatio­nal. Tradiziona­le
 ??  ?? Lo chalet ricostruit­o all’interno dell’Auberge de La Maison a Courmayeur.
Lo chalet ricostruit­o all’interno dell’Auberge de La Maison a Courmayeur.
 ??  ?? TRECCIA DI PAN BRIOCHE Vegetarian­o ASPIC DELLE FESTE
TRECCIA DI PAN BRIOCHE Vegetarian­o ASPIC DELLE FESTE
 ??  ?? Uno dei caminetti nella hall dell’Auberge de La Maison.
Uno dei caminetti nella hall dell’Auberge de La Maison.

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